02 Febbraio 2014, 14:17
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Dylan Farrow, figlia adottiva di Mia Farrow e Woody Allen, scrive al New York Times per incidere nero su bianco le accuse di violenza sessuale, rivolte già in passato al patrigno. A fare sobbalzare dalla sedia la ragazza, oggi 27enne, è stato il premio alla carriera consegnato al regista agli ultimi “Golden Globe“. Per Dylan vedere il patrigno acclamato dalle star di Hollywood è stato un pugno nello stomaco, difficile da incassare. E così la figlia di Mia Farrow racconta in una lettera aperta al sito del NYT una brutta storia di abusi con protagonista il pluriosannato regista, oggi 73enne e sposato con la figlia adottiva Soon-Yi Previn.
“Quando avevo 7 anni il mio patrigno, Woody Allen – scrive Dylan – mi prese per mano, mi portò in una stanza, mi disse di stendermi e di giocare con il trenino di mio fratello. Poi abusò sessualmente di me, sussurandomi che ero una brava ragazza, che era il nostro segreto, promettendomi che sarei andata con lui a Parigi e sarei stata una star nei suoi film...Allen è la prova vivente del modo in cui la nostra società non riesce a difendere le vittime della violenza sessuale“. Già nel 1992 la ragazza aveva accusato il patrigno di stupro, ma non ci fu nessuna incriminazione.
Qualche settimana fa, sempre in occasione dei “Golden Globe”, il fratello di Dylan, Ronan, aveva rievocato la vicenda su Twitter accusando il regista di pedofilia: “Mi sono perso il tributo a Woody Allen: hanno messo prima o dopo Annie Hall la parte in cui una donna ha pubblicamente confermato che l’ha molestata quando aveva sette anni?“. Più vaga e soft la linea scelta da Mia Farrow nella stessa occasione. “E’ arrivata l’ora di prendere il gelato dal frigo e cambiare canale“, ha twittato.
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02 Febbraio 2014, 14:17