Un’intervista con molte sfumature quella rilasciata da Wanna Marchi a Francesca Fagnani in occasione del ritorno in tv di “Belve”. Un botta e risposta avvincente capace di restituire anche il ritratto di un’epoca, gli anni ’80, con il boom delle tv private. “Che belva mi sento? Di quelle che sbranano – esordisce l’ex tele-imbonitrice – Con tutto quello che ho subito nella vita, il diavolo non mi spaventa. Anche perché io di diavoli ne incontro ogni giorno”.
“I soldi? Mi piace guadagnare ma poi non li spendo neanche”
La conversazione si sposta su pregi e difetti dell’intervistata: “Purtroppo sono poco bugiarda. Dico sempre quello che penso, se una persona mi sta antipatica non la frequento. Sono una semplice, una sincera. Credo di essere più amata che odiata. Un mio difetto? Non so perdonare. Io cinica? No!”. Wanna Marchi parla del suo rapporto con il denaro: “Mi piace guadagnare i soldi ma poi non li spendo neanche. Non me ne frega niente. La mia ossessione era superare tutti quelli che vendevano. Io dovevo essere la prima e lo sono sempre stata (…) Non mi sono mai sentita una diva. Se una persona si sente una diva è perché è una fallita e io non mi ritengo tale”.
“Mia suocera, fuori dalla chiesa, mi disse che suo figlio meritava di meglio”
A 17 anni sposa Raimondo Nobile, il padre di sua figlia Stefania. “Il più grande errore della mia vita”, lo definisce. “L’ho pagato caro questo errore”, sentenzia. Il giorno del matrimonio, fuori dalla chiesa, la suocera le si avvicina e le dice: ‘Quanto sei brutta! Mio figlio avrebbe meritato di meglio’”. “Ci sono rimasta molto male”, ammette. Wanna Marchi racconta di aver truccato i morti da giovane: “Ero già estetista, lo sono da sempre. Andai a trovare per l’ultima volta un mio carissimo amico che era morto molto giovane. Alla camera mortuaria, vidi un signore che lo truccava mentre era disteso in questa bara. Dissi: ‘Ma perché i morti si truccano? E’ un lavoro? Uno stipendio?’”. “A lei sono venuti gli occhi a dollaro”, ironizza Francesca Fagnani.
La “guerra al lardo” e lo scioglipancia”
Si arriva all’epoca delle televendite e della “guerra al lardo” combattuta con l’arma dell’insulto. “Lei era cintura nera di bodyshaming”, ricorda la conduttrice. “Perché funzionava l’insulto? Perché è verità – dichiara la Marchi – Se sono stata più cialtrona o spregiudicata? La seconda! Con lo scioglipancia ho guadagnato tanto. Noi vendevamo 300 milioni al giorno delle vecchie lire di scioglipancia”. L’ex tele-imbonitrice ribadisce che a suo dire l’ingenuità è una colpa e che i “co*oni vanno incu**ti”.
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“In carcere hanno fatto di tutto per farmi suicidare”
Wanna Marchi torna indietro ai nove anni trascorsi in carcere: “Sono uscita esattamente com’ero. In carcere non ho mai preso una pillola per dormire, non ho mai voluto incontrare uno psicologo perché ritengo di non averne assolutamente bisogno. In carcere, a Bologna, hanno fatto di tutto per farmi suicidare. Come hanno fatto? Con il trattamento, il modo di apostrofarmi, non mi davano la possibilità di lavarmi quando volevo farlo, mi davano l’acqua fredda anche se c’era quella calda. Tante cose, tante. Se una persona è debole, non è difficile che si suicidi in carcere. Se ho pensato di suicidarmi? Ma non ci penso proprio”.
“Mia figlia ha una malattia gravissima, per lei sono disposta a uccidere”
“La mia unica disperazione era per mia figlia che ha una malattia gravissima che si chiama artrite reumatoide – confida – Mia figlia pesava 40 chili. Con le manette attaccate alla barella e quattro persone che la scortavano, la portavano in ospedale per fare le trasfusioni, due, tre volte la settimana. Per me era una roba terrificante. Io per mia figlia sono disposta a uccidere. Ho sbagliato, avrei potuto patteggiare”.
“Sto per trasferirmi in Albania, lì mi sento a casa”
“Sto per trasferirmi in Albania dove mi sento a casa – conclude – Se vorrei essere dimenticata in Italia? Non me ne importa niente, anche perché so benissimo che non sarò mai dimenticata (…) Non ho paura di morire, credo fermamente che l’inferno e il paradiso siano qui. In carcere mi sono trovata all’inferno, sono uscita e mi sono trovata in paradiso. Adesso sto bene, diciamo che sono in purgatorio”.
Wanna Marchi in lacrime per la morte del compagno
A fine puntata, come di consueto, vanno in onda le immagini del backstage. “Mi piacerebbe che lei intervistasse mia figlia”, chiede Wanna Marchi. A quel punto entra in scena Stefania Nobile che dice a Francesca Fagnani: “Sei un po’ pesante te”. Quindi Wanna Marchi scoppia in lacrime ricordando il compagno Francesco Campana scomparso di recente. I due sono stati legati per più di 35 anni. “Ho saputo che l’ha perso da poco”, dice la giornalista. “Era straordinario”, replica la Marchi. “L’unico uomo che Dio ha creato, l’ha avuto lei”, aggiunge la figlia.