“I medici hanno ammazzato Purgatori con il quale ho lavorato anni al Corriere. Sono scandalizzato. Morire a causa di terapie assurde è inaccettabile”. Vittorio Feltri, fondatore e direttore editoriale di “Libero”, si unisce al coro di quanti in questi giorni, oltre al dolore, hanno espresso sdegno per la morte del giornalista e conduttore di La7 Andrea Purgatori scomparso a 71 anni a causa di una malattia “breve e fulminante”. La famiglia ha presentato una denuncia ai carabinieri del Nas per presunte diagnosi e cure errate. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine e il pm Giorgio Orano ha disposto un’autopsia con tac sulla salma di Andrea Purgatori. Vittorio Feltri non aspetta neanche l’esito dell’esame autoptico per dire la sua, come sempre in maniera tranchant.
La diagnosi di tumore al seno dopo una Tac di controllo
Dopo aver affidato a Twitter il suo pensiero sulla morte del collega, Vittorio Feltri è tornato a parlare della sua esperienza con il cancro sulle pagine di “Libero” raccontando di aver rischiato la vita come il collega. A marzo dello scorso anno, sulle stesse colonne, annunciò di essere aver scoperto qualche settimana prima di essere stato colpito da un tumore. Vittorio Feltri lo confessò in una lettera indirizzata a Fedez che aveva appena iniziato la sua battaglia contro il cancro. Al direttore editoriale di “Libero” fu diagnosticato un tumore al seno a seguito di una Tac di controllo e questo motivo si dimise dal Consiglio comunale di Milano dove era approdato con Fratelli d’Italia. Dopo l’intervento chirurgico, cominciò un ciclo di radioterapia i cui effetti furono deleteri.
Gli effetti deleteri della radioterapia: “Stavo da cani”
“Tre giorni dopo ero talmente in forma che non stavo in piedi neanche per scommessa – rivela – Un paio di volte caddi a terra come un salame. Stavo da cani. Quanto alle radioterapie mi distrussero completamente. Persi i sensi in due occasioni. A quel punto venni ricoverato in clinica. Diagnosi: emplema”. “Avevo il polmone sinistro pieno di pus”, conseguenza dell’ostruzione di un’arteria dell’organo. A salvargli “la pellaccia” fu Andrea Gori, infettivologo e direttore di Malattie Infettive al Policlinico di Milano, nonché fratello del sindaco di Bergamo Giorgio Gori (marito di Cristina Parodi, ndr.). Vittorio Feltri lasciò l’ospedale dopo un paio di settimane. Adesso sta bene o “almeno spero, dato che un dolorino al fianco sinistro ce l’ho ancora”.
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I medici “sono come i giornalisti, alcuni non capiscono un tubo”
Infine, il fondatore di “Libero” si ricollega al caso di Andrea Purgatori e dice: “Se è vero che la sua salute è precipitata dopo le terapie soprattutto radiologiche, probabilmente a ucciderlo è stata l’infiammazione al polmone, infatti risulta che al cervello non avesse metastasi. Insomma, vorrei dire che talvolta le cure date a capocchia sono peggiori della malattia, ammesso che ci sia”. I medici “sono come i giornalisti, alcuni non capiscono un tubo”, sentenzia.
Andrea Purgatori è morto per una pericardite settica?
La morte di Andrea Purgatori, al momento, è un vero e proprio giallo. Secondo quanto ricostruito da “Il Domani”, il conduttore di “Atlantide” potrebbe essere stato curato per un tumore al cervello invece che ai polmoni. Da un esame a cui fu sottoposto nelle ultime settimane di vita dopo essere stato sottoposto a radioterapia sarebbe emerso che non si trattava di metastasi ma di ischemie. Di conseguenza, la terapia sarebbe stata sbagliata. Nelle ultime ore, stando a quanto riporta il “Corriere della Sera”, starebbe prendendo piede l’ipotesi che a causare il decesso potrebbe essere stata una pericardite settica che avrebbe portato alla morto il giornalista debilitato dalla radioterapia.
