Vittorio Feltri si scaglia contro Paolo Guzzanti dopo una notizia circolata qualche giorno fa. L’opinionista ed ex parlamentare infatti ha fatto sapere di essere in ristrettezze economiche a causa dei suoi debiti con il fisco e dei divorzi e di aver chiesto agli amici di fare una colletta per lui. Una circostanza che non è andata giù a Vittorio Feltri che ha voluto soffermarsi sulla vicenda scrivendo un articolo su “Il Giornale” dal titolo “Guzzanti tiri la cinghia senza chiedere oboli”, nella quale dice la sua. “Caro direttore, sembra che Paolo Guzzanti sia alla canna del gas, tanto da chiedere un aiuto economico agli amici, avendo sul conto corrente circa 14 euro”, esordisce. Vittorio Feltri prende palesemente posizione contro il giornalista e politico romano.
“Ritengono doveroso tendere la mano a chi ha bisogno – continua Vittorio Feltri -, ma non credo sia questo il caso di Paolo Guzzanti, il quale incassa una nutrita pensione, un geloso vitalizio e compensi consistenti derivanti dalla sua attività di opinionista”. “Lavora e guadagna, migliaia e migliaia di euro al mese – insiste – non è un senzatetto disperato, ed è insultante che pianga miseria sui quotidiani nazionali”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Vittorio Feltri contro Paolo Guzzanti: “E’ abituato ai lussi, allo sfarzo, al benessere”
Nella sua rubrica Vittorio Feltri fa riferimento alla vita lussuosa a cui è abituato Paolo Guzzanti. “Comprendo che le separazioni costino – scrive – ma sospetto che Guzzanti necessiti di entrate ulteriori e aggiuntive non perché sia a stomaco vuoto e non sia capace di comprare il pane, piuttosto perché, come egli stesso afferma, è abituato ai lussi, allo sfarzo, al benessere”. Il direttore editoriale de “Il Giornale” prende ad esempio sé stesso e ricorda la sua infanzia difficile quando, dopo la morte del padre, a soli 6 anni è arrivato anche a soffire la fame. “Promisi a me stesso che non avrei patito questa sofferenza – racconta – e sono diventato ricco risparmiando, dando valore al denaro guadagnato, sgobbando”. Vittorio Feltri non molla la presa e aggiunge sarcastico: “Guzzanti non è ‘in povertà’, non perché non abbia entrate, ma perché le sue uscite oltrepassano le prime”.
“Piuttosto che fare la colletta per consentirgli di spendere e dilapidare non solo i suoi soldi ma anche i nostri, sarebbe il caso che frequentasse un corso di economia domestica”, insiste. “Non invierei a Guzzanti nemmeno un euro. Meglio dare a chi non ha che a chi ha tanto e quel tanto non gli basta mai”, conclude.
Paolo Guzzanti: “Non replico, anche se accetto con molta simpatia le sue sparate e gli voglio bene”
Il giornalista ed ex deputato, nella sua richiesta di aiuto, aveva spiegato come la sua situazione economica fosse riconducibile agli esosi assegni di mantenimento che versa a causa dei suoi due divorzi. Anche su questo aspetto, Vittorio Feltri dice la sua: “Se gli assegni di mantenimento non sono sostenibili, chieda al tribunale di rivederli. Se le spese sono eccessive, tagli quelle non indispensabili. Qualche sacrificio nella vita occorre farlo. Non possono farlo gli altri al posto nostro”. Paolo Guzzanti, raggiunto telefonicamente dal “Corriere della Sera”, ha pacatamente replicato: “Ma io non ho pianto miseria. Non ho ancora letto la rubrica di Vittorio Feltri ma qualsiasi cosa abbia scritto non intendo replicare. Lo ringrazio per l’attenzione che mi ha dedicato, di cui mi sento gratificato”. Paolo Guzzanti sottolinea come tra loro ci sia un’amicizia di lunga data.
Poi ricorda quando Vittorio Feltri ha recensito un suo romanzo in prima pagina: “Mi stupì, è una persona a cui sono molto affezionato”. “E’ un uomo generoso e intelligente – aggiunge Paolo Guzzanti – che dice sempre quello che pensa e che gli va, e io lo apprezzo per questo. Il suo modo di commentare è spettacolare e divertente. È un genere teatrale, lo dico bonariamente”. “Non replico, anche se accetto con molta simpatia le sue sparate e gli voglio bene”, conclude.
