21 Maggio 2022, 16:01
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“Vuoi diventare Alessandro Borghese? Devi lavorare sodo. A me nessuno ha mai regalato nulla. Mi sono spaccato la schiena, io, per questo lavoro che è fatto di sacrifici e abnegazione”. Così parlava Alessandro Borghese in una recente intervista al “Corriere della Sera” in cui raccontava delle difficoltà riscontrate nel trovare personale per il suo ristorante. Un problema comune a tanti chef.
A smontare le sue dichiarazioni interviene adesso Gianfranco Vissani. Il cuoco, che ha un ristorante a Baschi, in provincia di Terni, racconta un aneddoto a “MowMag”: “Conosco la mamma di Alessandro, Barbara Bouchet. Lei mi contattò per prendere il figlio nel mio ristorante. Come anche Angela dei Ricchi e Poveri. Da me però per venire a imparare bisogna pagare e loro volevano mandarmeli gratis, ma porca… (imprecazione) gli ho risposto. E alla fine non sono venuti”.
Anche secondo Vissani, i giovani non sono più disposti a sacrificare la propria vita per lavorare nel campo della ristorazione. “Alessandro è un bravo ragazzo – precisa – Ha ragione quando dice certe cose. Perché i ristoranti sono dei negrieri. Io però li faccio lavorare tre giorni a settimana e li pago 1300 euro al mese, sono ben pagati, no? Gli altri giorni sto chiuso perché non abbiamo clienti, tra Covid e guerra in Ucraina”.
“Io ho 25 dipendenti e mi tocca pagarli tutti – confessa – Con gli eventi si riesce a resistere, tra poco ne ho due, uno a Roma e uno a New York, ma non credete che sia facile. Io pagavo di bolletta della luce 3500 euro, adesso è arrivata a 12mila euro al mese. Come ca**o facciamo? E non parliamo del gas. È un gioco che non regge più. Poi mio figlio passa e chiude tutto, ma che ca**o chiudi? Andremo avanti con le candele? Questo è un paese nel quale dopo il Superbonus del 110% tutti gli imprenditori sono nei guai perché non sanno alla fine chi paga. Ma si può andare avanti così?”.
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21 Maggio 2022, 16:01