Violante Guidotti Bentivoglio è la moglie del leader di Azione Carlo Calenda e ha alle spalle la battaglia contro una malattia. Manager di successo, la donna è da sempre in prima linea nella lotta contro tumori e leucemie. Attualmente è direttore generale della Komen Italia. Nel 2008 ha sposato Carlo Calenda che all’epoca era un manager della Ferrari. La coppia ha tre figli. “Prima di conoscere Carlo io avevo giurato che non mi sarei mai sposata con un politico e mai con uno che mi portasse a vivere a Modena – dichiara in un’intervista al “Giornale” – Poi ho sposato Carlo che mi ha portato a Modena e subito dopo ha iniziato a fare politica”. “Carlo ed io siamo una squadra – aggiunge -. Ogni decisione che lui prende ha conseguenze sulla mia vita e su quella dei miei figli. Condividiamo tutto. E c’è un patto per condividere tutto”. Qualche giorno fa Carlo Calenda aveva svelato alcuni dettagli inediti della sua vita sentimentale durante un’intervista al programma “Un Giorno da Pecora”, su Rai Radio 1.
“Recentemente Carlo ha rilasciato un’intervista in radio a ‘Un giorno da pecora’ senza avvertirmi – sottolinea Violante Guidotti Bentivoglio -. Per di più raccontando fatti personali e in modo impreciso. Me lo sono divorato. Ricordo che ero in treno con delle amiche e sono diventata matta”. Il leader di Azione ha cercato di giustificarsi. “Come fanno gli uomini – precisa la moglie – dicendo ‘No, ma io non ho detto esattamente questo’”.
“Carlo mi ha tradita ma mi sono vendicata: gli ho reso pan per focaccia”
Parlando con i conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, Carlo Calenda aveva raccontato un episodio risalente alla sua giovinezza, quando tradì la fidanzata e futura moglie, Violante Guidotti Bentivoglio, con una sua amica. “E non è vero – precisa lei -. Non eravamo fidanzati. Eravamo in una pausa di riflessione. Poi ha detto che mi aveva tradito con una mia cara amica. E neanche questo è vero. Si trattava di una conoscente”. Il leader di Azione aveva anche raccontato che la moglie gli mandò uno scatolone pieno di tutti i regali che le aveva fatto, completamente distrutti. “È vero – ammette Violante Guidotti Bentivoglio – Ho avuto una crisi di nervi. Ho tagliato i libri, i golf, tutto quello che mi aveva regalato. Tutto in uno scatolone Dhl e lo ho fatto recapitare alla Ferrari, dove lavorava lui. Come l’ho scoperto? Me lo ha detto lui. Non un atto di lealtà. Voleva ferirmi. Ma mi sono vendicata, io sono vendicativa. Gli ho reso pan per focaccia e glielo ho raccontato e lui… mi ha chiesto di sposarmi”. La donna racconta della proposta: “Prima avevamo deciso di convivere. Io gli ho detto: mia mamma non è abituata alla convivenza. Carlo mi dice: ci parlo io con tua mamma, la convinco. Quando Carlo venne a casa si erano visti massimo tre volte in 10 anni”.
“Lui parte con una specie di soliloquio nel quale esprime un progetto di vita insieme – rivela -. Mia madre lo guarda. Allora lui dice: poi c’è anche l’idea di sposarci a un certo punto. Mia madre apre la borsa tira fuori l’agenda e gli chiede: e quindi quando? Dopo un quarto d’ora aveva già fissato il nostro matrimonio. Data, luogo, parroco, catering”.
“Un tradimento? Non lo perdonerei, non sarei capace di gestire un tale affronto”
Violante Guidotti Bentivoglio ammette che oggi non perdonerebbe un tradimento: “Perché sono innamorata di Carlo. E poi perché io non sarei capace di gestire un tale affronto. Per me la fedeltà è un valore fondamentale. Io non volevo figli. Ero focalizzata sulla carriera. Ha insistito Carlo”. Carlo Calenda ha una figlia avuta all’età di sedici anni da una precedente relazione. “I miei figli hanno una straordinaria sorella – spiega la manager -. Non la vediamo spesso purtroppo ma tra loro il legame è solido”. Carlo Calenda ha raccontato del periodo in cui la coppia ha convissuto con Lapo Elkann. “Quattro mesi. Divertentissimi – ricorda – Lapo era un personaggio straordinario. Però era naif. Disordinatissimo. Comprava casse di mozzarelle. Lapo e Carlo erano due mine vaganti: non cambiavano le lenzuola”.
“Io arrivai nella casa dove vivevano Lapo e Carlo, a Modena, in inverno – rivela -. Fuori nevicava. Ricordo che trovai Lapo a girare per casa in pareo. Dissi: ma che fai? E lui: in questa casa fa un caldo allucinante. Sa che era successo? Che loro non avevano capito che per il riscaldamento c’era un termostato. E che il termostato era fisso a 40 gradi. E da mesi morivano di caldo”.
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La moglie di Carlo Calenda e la malattia: “Ho avuto una paura tremenda di non farcela”
Violante Guidotti Bentivoglio ha affrontato due terribili malattie: la leucemia e un tumore al seno. “Quando te lo dicono entri in un mondo parallelo – spiega -. Tutto assume un’altra forma. Il mondo cade addosso. Nel mio caso le cose sono state un po’ diverse. Ho fatto delle analisi e cinque minuti dopo ero ricoverata al Gemelli. Io non ho avuto il tempo di capire cosa mi stesse accadendo. Quando il mio medico mi ha confermato la diagnosi di leucemia, io non l’ho recepita. Continuavo a dire: ma io devo tornare a casa, domani i bambini vanno a scuola. Mi hanno detto di mettermi il pigiama. Io non volevo”. La moglie di Carlo Calenda durante la malattia ha ricevuto un’altra brutto colpo: “Avevo avuto la leucemia e avevo risolto con la chemio. Poi il tumore al seno e avevo curato e battuto anche quello. Passano otto mesi e io torno in pista. Mi erano ricresciuti i capelli. Ero felice. All’improvviso mi dicono che avevo la recidiva di leucemia e dovevo fare il trapianto di midollo. Ho avuto paura, una paura tremenda di non farcela. Un mese e 12 giorni dalla diagnosi al trapianto. I giorni più brutti della mia vita”.
La parte più difficile è stata parlarne ai figli: “La prima volta gli abbiamo detto che stavo male. Non ho mai parlato di tumore, di leucemia. Avevano l’età per cercare su internet e non volevo. Quando ho avuto la recidiva però ho dovuto dire loro la verità. Loro mi hanno visto. Camminavo appena, vomitavo, piangevo. Era impossibile addolcire”.
“Con il mio donatore mi mando solo lettere censurate. Non sappiamo neppure come ci chiamiamo”
La moglie di Carlo Calenda racconta ancora il periodo della malattia e il ruolo fondamentale che ha avuto la sua famiglia nel suo percorso di guarigione: “La famiglia è stata una squadra intorno a me. Carlo e mia suocera si sono occupati dei ragazzi. Io mi sono trasferita da mia madre perché avevo le difese immunitarie azzerate e non potevo stare con loro. Mi ha accudita come quando ero bambina. Ha messo da parte completamente la sua vita. Esistevo solo io”. “Carlo all’epoca faceva il ministro”, aggiunge. Violante Guidotti Bentivoglio ammette: “Per me è cambiata la paura della morte. Io ne avevo una gran paura, soprattutto dopo il lutto, da giovanissima, di mio padre. Ora, dopo averla sfiorata davvero la morte, non ho più paura. So che verrà e che mi porterà una grande serenità. Ora ho paura della sofferenza. Dopo che l’hai provata ti terrorizza”.
Infine svela: “Con il mio donatore mi mando solo lettere. Ma censurate. Non sappiamo neppure come ci chiamiamo, né dove viviamo. Io sono ammirata: un gesto così generoso da un ragazzo di vent’anni. Ho chiesto ai miei figli di diventare donatori di midollo. Me lo devono”.