Aborto e legge 194, è scontro in aula. Se ne dibatte a “Che sarà…” nella puntata in cui avrebbe dovuto andare in scena il monologo di Antonio Scurati. “Il Governo ha fatto proposta che prevede che nelle regioni nell’organizzare i servizi nei consultori possano avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”, ricorda Serena Bortone. La conduttrice lancia un servizio che, come sottolinea, “racconta come purtroppo in Italia, anche in casi estremi, questo diritto, questo potere, questa legge sia poi in effetti disapplicata perché ci sono tanti medici obiettori”.
Incoronata Boccia: “Qua si ha paura di dire che l’aborto è un omicidio”
A far discutere sono le dichiarazioni rilasciate a “Chesarà…” dalla vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia, tra gli ospiti del talk. “Voglio fare una premessa. Serena, permettimelo – esordisce la giornalista – Perché sto per pronunciare parole che, me ne rendo conto, sono molto forti. E lungi da me giudicare le persone, le storie, ma si giudica il principio. Stiamo scambiando un delitto per un diritto. Qua si ha paura di dire che l’aborto è un omicidio. Anche la politica ha paura di dirlo. C’è poco da sorridere”.
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“L’aborto è il bambino fatto a pezzi nella clinica, nell’ospedale. Sto dicendo l’amara verità”
“Non l’ho detto io – sottolinea Incoronata Boccia – Quando è stato conferito il premio Nobel per la pace a Madre Teresa di Calcutta, i potenti della terra hanno tremato. Perché quando le fu fatta la domanda su quale fosse il più grande peccato, il più grande dramma dell’umanità, con coraggio quella piccola donna disse: ‘L’aborto’. Non la guerra o la fame nel mondo, come tutti si aspettavano (…) L’aborto è il bambino fatto a pezzi nella clinica, nell’ospedale. Sto dicendo l’amara verità (…) Io non dico cosa deve fare un’altra donna”.