Vasco Rossi continua ad infiammare gli stadi di tutta Italia con il suo tour “Vasco Live”. Dopo il successo all’Olimpico di Roma dove sono accorsi circa 120 mila spettatori, ha replicato a Palermo. Allo stadio Renzo Barbera sono arrivati fan da tutta Italia, un successo enorme per un ritorno atteso da oltre 20 anni. “Palermo 2 di 2! Sono state due date pazzesche, siete fantastici, un popolo straordinario, bello, orgoglioso, fiero! Palermo è la più bella città del mondo e io vi invidio molto. Grazie e alla prossima!”, queste le parole del rocker di Zocca al termine della seconda data nel capoluogo siciliano. Intervistato da “Il Messaggero”, il cantante ha raccontato dell’imminente uscita di un film biografico sulla sua vita: “Lo abbiamo appena annunciato. Non è un film, ma una docu-serie intitolata ‘Il Supervissuto’. Solo che a interpretare il protagonista sono io: non uso controfigure. La regia è di Pepsy Romanoff, il mio braccio destro da anni per tutto ciò che riguarda video e film dei miei concerti”.
“A me la tv piace poco, preferisco i palchi dei concerti”
A Vasco Rossi è stato chiesto come mai quest’anno non sia andato a festeggiare a Sanremo il quarantennale di “Vita spericolata”. “Amadeus mi ha cercato – ha confessato – e non solo lui. Tutti i direttori artistici passati mi hanno cercato negli anni. Io ci sono andato nel 2005: conduceva Paolo Bonolis e io andai per chiudere un cerchio, restituendo il microfono che mi ero messo in tasca nell’82, l’anno di ‘Vado al massimo’. A me la tv piace poco. Preferisco i palchi dei concerti: quando salgo sul palco e la musica comincia per me tutto torna. Lì sono veramente presente”. Cosa manca alla carriera di Vasco? “Niente. Ho avuto la vita che volevo. Pienamente vissuta. E rifarei tutto daccapo esattamente così: stessi errori, stesse passioni, stesse delusioni, come canto in ‘Se ti potessi dire’. Pensavo di morire giovane. E adesso sono qui, supervissuto: vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo”. Poi svela : “Forse me la godo per l’ultima volta. L’ho detto l’anno scorso annunciando il tour e ora lo ribadisco. Non significa che ho intenzione di ritirarmi. È che a 71 anni oggi ci sei e domani non ci sei più”.
“Io resto un provocatore che mantiene le coscienze sveglie”
Il suo nuovo tour negli stadi è partito dalla “sua” Bologna. “Apro i concerti di quest’anno con ‘Dillo alla luna’: dico ai fan di guardare in faccia la realtà: i politici, tutti, ci raccontano le favole e ci dicono che va tutto bene perché pensano solo al consenso. Non fanno l’interesse del Paese”, ha detto. Lo ha ribadito durante tutti i concerti del “Vasco Live”: “Meloni, Berlusconi, Salvini? Raccontano favole. Ma anche i comunisti e i Cinque Stelle”. E ancora: “Se vado anch’io dall’armocromista come Elly Schlein? No, io mi faccio vestire da mia moglie, Laura. La narrazione dell’Italia come grande paese? Bizzarra: l’Italia nel mondo non conta un ca… È una grazia se siamo in Europa”. “La musica può commuovere, coinvolgere, provocare e io resto un provocatore che mantiene le coscienze sveglie” ha aggiunto. Il suo è uno show che dura quasi tre ore, tra ironia, provocazioni e ballate.
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“La scelta più trasgressiva? Volere avere una famiglia”
Vasco Rossi di recente si è raccontato a Cesare Cremonini, nominato direttore di “Vanity Fair” per un giorno. Il rocker di Zocca ha confessato: “Sono un sopravvissuto. Alle Br, alla droga, alla depressione e al coma. Ma credo nella speranza”. “Ne ho combinate di ca*zate – ha ammesso- ma le ho anche pagate tutte. Gli anni ’80, quelli più stupidi del secolo ma anche i più belli e divertenti. I favolosi e più fantastici anni dopo gli anni ’70… Sono sopravvissuto facendo del rock, ho cominciato a fare del rock in italiano. Usando il gruppo al posto della chitarra elettrica. La musica è sempre stata tutto per me, vivere e… Sopravvivere. Tutto quello che mi indignava della realtà sfociava in canzoni per lo più provocatorie, e dissacranti. Sberleffi e provocazioni contro i perbenisti, i moralisti, i furbetti”. E ha aggiunto: “All’apice della carriera ho voluto fare una famiglia, avere un figlio. La scelta più trasgressiva che avrebbe potuto fare una rockstar e per di più affermata: costruire una famiglia, uscire dallo ‘Stupido Hotel’. Sono riuscito a tenere in piedi quella famiglia! Grazie naturalmente alla Laura che ne è stata l’artefice e una compagna straordinaria. Abbiamo amato il ‘progetto famiglia’, qualcosa di solido che si costruisce insieme, che va oltre alla passione e si trasforma via via in affetto, amore. Ho contemporaneamente tenuto in piedi la mia storia artistica con canzoni del livello di ‘Vivere’, ‘Stupendo’’, Gli spari sopra’, ‘Sally’”.