Laluna Maricris Bantugon, 44 anni, filippina, ci mette la faccia e in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” racconta i suoi tre anni e mezzo “da incubo” (come li dipinge lei, ndr.) in casa Vacchi. Ciò accade nei giorni in cui su Amazon Prime Video è disponibile “Mucho Más”, il documentario sulla vita dell’imprenditore bolognese. In tanti, dopo aver letto le accuse dell’ex colf e aver ascoltato gli audio Whatsapp pubblicati da “La Repubblica”, ne hanno chiesto il ritiro. Secondo i fan di Mister Enjoy, invece, la “bomba” sarebbe esplosa “a orologeria” per rovinarne l’immagine proprio nei giorni in cui usciva il docu-film che mostra per la prima volta il suo privato.
Vacchi difeso dai suoi attuali dipendenti
Mister Enjoy si è trincerato nel silenzio non commentando, almeno per il momento, la vicenda. Al posto suo, ma a sua insaputa, hanno parlato i suoi attuali dipendenti. I lavoratori sono scesi in campo per difendere l’onore del “dottore”, come lo chiamano in un video diffuso via social, e deridono l’ex collega che si è rivolta al tribunale per chiedere 70mila euro tra straordinari e tfr non pagati bollando le sue affermazioni come “calunnie”.
L’ex colf: “Diceva un sacco di parolacce, bestemmiava”
Laluna Maricris Bantugon ribadisce le accuse nell’intervista al quotidiano “La Repubblica”. “In alcuni casi dovevamo partecipare in prima persona ai video, anche se non volevamo comparire – racconta – Dovevamo presentarci vestiti con il grembiule da cameriere. Una volta abbiamo girato un filmato con dei colleghi maschi, uno ha sbagliato una mossa e lui gli ha dato una botta sul petto. Quando lui cercava le medicine che aveva perso e non trovava più. Ci convocava e noi andavamo in bagno a cercarle. Intanto, mentre noi frugavamo nei cassetti, lui ci lanciava addosso delle bottiglie. Diceva un sacco di parolacce, bestemmiava. Non ho mai sentito una persona dire così tante parolacce come lui”.
“Per dieci giorni non ho praticamente mai riposato”
L’ex domestica lamenta di aver lavorato in qualche caso anche più di 20 ore al giorno: “Per dieci giorni senza interruzione dalle 8 di mattina sino alle 6 del giorno successivo. Questo è accaduto a Milano nel 2017. In quel periodo le altre mie colleghe erano scappate via. Per questo eravamo rimasti in pochi. C’erano in tutto 11 dipendenti, poi molti di loro hanno dato le dimissioni perché non riuscivano a tenere il ritmo. E così siamo rimasti in tre, di cui una in malattia. Quindi eravamo in due. Perciò non mi fermavo mai. Poi Vacchi mi portò a Milano e la mia condizione peggiorò ulteriormente, ero l’unica domestica tuttofare. Fu un periodo terribile. Dieci giorni in cui non ho praticamente mai riposato. C’erano sempre degli ospiti che arrivavano a tutte le ore del giorno e della notte. Ricordo che alle sei e mezza di mattina arrivava la massaggiatrice e dovevo aprire io dopo i party notturni in cui avevo servito. Non dovevi lamentarti”.
“Sono rimasta perchè avevo bisogno di lavorare”
Laluna Maricris Bantugon torna indietro con la memoria all’ultima volta in cui ha visto Gianluca Vacchi: “E’ stato a dicembre del 2020. Prima mi ha fatto i complimenti, e poi mi ha mandato via. Si era creata tensione nel rapporto lavorativo per la clausola di riservatezza che prevedeva una penale da cinquantamila euro qualora avessimo diffuso informazioni sulla sua vita privata”. Al giornalista che le chiede perché sia rimasta tre anni e mezzo visto che non si trovava bene replica: “Semplicemente perché avevo bisogno di lavorare. Era il periodo del lockdown. Poi devo dire che c’era una governante eccezionale che spesso riusciva a mediare nonostante le sue intemperanze (…) In tribunale rivendico solo quello che mi spetta, avendo piena fiducia nella giustizia italiana”.