"Per cinque anni sono stato posseduto da Satana"

“Per cinque anni sono stato posseduto da Satana. Conducevo una vita dissoluta”

Daniela Vitello

“Per cinque anni sono stato posseduto da Satana. Conducevo una vita dissoluta”

| 30/07/2024
“Per cinque anni sono stato posseduto da Satana. Conducevo una vita dissoluta”

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Dalle pagine del “Corriere della Sera” arriva la storia di un uomo che è stato posseduto da Satana per cinque anni. Si chiama Giuseppe Perricone, ha 53 anni, è palermitano e la sua vita è a dir poco rocambolesca. L’uomo ha venduto la sua anima al demonio in cambio di sesso, soldi e successo ma Dio lo ha salvato più volte nel corso della sua vita. “È Lui che per due volte mi ha fermato la mano quando stavo per conficcare un coltello nel petto di mio padre mentre dormiva – racconta – è Lui che mi ha impedito di finire crivellato dai colpi di otto killer mandati da un boss mafioso. È Lui che ha spezzato la corda alla quale mi ero appeso per impiccarmi, è Lui che mi ha strappato dalla schiavitù di cocaina, amfetamine, funghi allucinogeni, acidi, crack, eros, gioco d’azzardo”.

La violenza sessuale a 8 anni nei bagni della scuola

Giuseppe Perricone aveva 8 anni quando fu violentato nei bagni della scuola da una ragazzina di origini marocchine che aveva sette anni più di lui. “Ero terrorizzato, scoppiai a piangere – confida – Ogni giorno mi minacciava affinché non lo raccontassi in giro. Quello stupro ha segnato la mia vita. Mi ha spinto verso un sesso deviato”. In casa le cose non andavano meglio. “Intorno ai 4 anni papà aveva cominciato a picchiarmi – racconta – Il motivo non l’ho mai saputo, né ho avuto il coraggio di chiederglielo, per non farlo soffrire. Non mi accettava. Aveva una ferita dell’anima. Mi vedeva come un peso. Schiaffi, pugni in faccia, calci nella pancia. Mi ruppe il setto nasale. Mi scaraventò giù dalle scale, ruzzolai per 12 gradini. Persi i sensi due volte. Conoscevo solo il sapore del sangue”. “A scuola diventai il pallone da calcio dei bulli”, aggiunge.

La storia dell’uomo posseduto da Satana: “Frequentavo cartomanti”

Era il 2001 quando Giuseppe Perricone si vendette a Satana. “Avevo quasi 30 anni – ricorda – Frequentavo cartomanti, indovini che sono ispirati dai demoni. Ero entrato a far parte del mondo della notte. Cameriere in un villaggio turistico di Ustica, conobbi Sergio Flavio, inventore del cocktail Kir royal. Divenne il mio maestro, diventai barman. Mi si spalancarono le porte dei migliori night di Palermo: Santa Monica, Memphis, Crazy bull. Sniffavo da 2 a 4 grammi di cocaina al giorno, fino a spendere 200.000 lire. Pur guadagnando bene, la rivendevo agli avventori per rifarmi delle spese”.
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“Mi misi con la donna del braccio destro di un boss mafioso, che mandò otto killer per uccidermi”

Anche in campo sentimentale il 53enne palermitano conduceva una vita spericolata: “Mi misi con la donna del braccio destro di un boss mafioso, che mandò otto killer per uccidermi davanti all’Ora delle streghe, il pub dove lavoravo. Ma uno dei sicari mi riconobbe e convinse gli altri a desistere. La sposai nel 1993. Nacque un figlio, che oggi ha 26 anni e lavora con me. Il matrimonio finì nel 2000 e 13 anni dopo mi risposai. Ero tormentato dal rimorso, svenivo sul lavoro. Il neurologo m’imbottì di psicofarmaci e mi consigliò: ‘Deve andarsene da Palermo’. Mi trasferii a Bolton, nel Regno Unito, vicino a Manchester. Lì finii in coma etilico per 12 ore. Dimesso dall’ospedale, mi ritrovai d’inverno per strada in canottiera e boxer ad aspettare un taxi. Una voce interiore mi ordinava: ‘Ucciditi!’. Legai una corda al corrimano del soppalco, feci un nodo scorsoio e me lo misi al collo. Salii su una sedia e le diedi un calcio per lasciarmi penzolare nel vuoto. Invece la fune si spezzò. Non ero neppure capace di ammazzarmi”.

Giuseppe Perricone e il patto con il demonio: “Mogli e fidanzate non mi resistevano”

“Una mattina, al risveglio, invocai il diavolo – racconta ancora Giuseppe Perricone – prendi la mia anima e in cambio dammi per 10 anni soldi, successo e piacere. Satana mi rispose: ‘Tu porterai distruzione nelle famiglie, ti darò gli spiriti di seduzione per farlo’ (…) Aprii due ristoranti di successo. Appena misi piede nel casinò di Manchester vinsi 700 sterline alla roulette. E poi le donne, tante, un’infinità. Ne cambiavo quattro a settimana e ne avevo almeno tre fisse ogni mese. Mi ha visto? Le sembro Alain Delon? Eppure puntavo una donna e dopo mezz’ora era mia. Prediligevo spose e fidanzate, mai le single. Non ero appagato finché non diventavano infedeli. Non ha idea di quanti matrimoni ho mandato a rotoli. Era il Maligno a fare tutto. Se qualcuno mi parlava di Dio, davo di matto”.

Ecco come l’uomo posseduto è riuscito a liberarsi da Satana

Il 30 gennaio 2006 Giuseppe Perricone riuscì a liberarsi dal demonio: “Con Mauro, un amico pugliese, e una ragazza di Johannesburg, abitanti a Bolton, in due mesi facemmo tre viaggi ad Amsterdam, il luna park del sesso e della droga. L’ultima volta, sotto un ponte, stavo per acquistare del crack da uno spacciatore di Napoli. Sentii la voce di Dio: ‘Peppe, che stai facendo?’. Mi girai: credevo che fossero i miei amici a parlare. Pensai: veniamo a comprare la droga e non la volete? Dio riprese: ‘Io so che non ti ami. Io so che distruggi coloro che si amano. Io so che non credi nell’amore. Ma io ti amo così come sei’. Un calore m’invase. Ero libero da Satana. In quel momento ero sobrio. Come si spiega che dall’oggi al domani abbia smesso con droghe, alcol, sesso e gioco d’azzardo senza disintossicarmi? Fu Dio che venne a prendermi all’inferno (…) Io so che prima ero drogato, alcolizzato, sessodipendente, ludopatico e ora sono guarito”.
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“Il diavolo mi ha tormentato per anni di notte, nei sogni. Ma io sono dell’Onnipotente”

Giuseppe Perricone afferma di essersi salvato anche grazie alla moglie che non ha mai tradito: “Si chiama Tiziana Salamone, è una donna meravigliosa”. E a proposito del rapporto con il padre aggiunge: “Un anno dopo essermi liberato da Satana, abbiamo ricevuto insieme il battesimo per immersione nella stessa vasca, quella della chiesa Parola della Grazia di Palermo, officiante il pastore Lirio Porrello. Oggi amo mio padre. Lui ha perdonato me, io ho perdonato lui. Ha 80 anni. Provo tenerezza per la sua fragilità”. “Il diavolo mi ha tormentato per anni di notte, nei sogni. Mi rinfacciava la vita dissoluta che avevo condotto, mi ringhiava che non ero degno di stare con Dio. Ma si sbagliava: io sono dell’Onnipotente”, conclude.

Pubblicato il 30/07/2024 15:46

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