E’ accaduto nel Foggiano
- L’inviato di “Striscia La Notizia” stava documentando lo spaccio di droga
- Accerchiato e preso a pugni, ha avuto una prognosi di 30 giorni
- Le sue prime parole dopo l’aggressione: “Non ci fermeranno”
Nuova violenta aggressione ai danni di Vittorio Brumotti. Nel primo pomeriggio di martedì 5 ottobre, l’inviato di “Striscia La Notizia” è stato accerchiato e preso a pugni a San Bernardino di San Severo, in provincia di Foggia. Il biker ligure era lì con la sua troupe da alcuni giorni per documentare lo spaccio di droga che avviene alla luce del sole in un quartiere ad alta densità criminale. All’improvviso, la violenza inaudita.
Brumotti è stato minacciato, inseguito e aggredito. Durante la colluttazione, è stato colpito con un pugno in pieno volto. Sul posto, per sedare l’aggressione, sono intervenute le forze dell’ordine. Contusi anche alcuni collaboratori del biker e almeno due degli agenti intervenuti. L’inviato del tg satirico di Canale 5 ha avuto una prognosi di trenta giorni per trauma facciale.
Il servizio integrale andrà in onda nei prossimi giorni. “La ferocia di queste persone che pensano di dominare il territorio non ci fermerà – ha commentato – Continueremo a girare l’Italia e a denunciare tutte queste situazioni di degrado. Facciamolo tutti per i bambini, non si può far finta di nulla”.
L’ultima aggressione sei mesi fa
Non è la prima volta che Vittorio Brumotti viene aggredito in maniera così brutale. Sei mesi fa, dopo la segnalazione di alcuni cittadini esasperati, si era recato nel quartiere Quarticciolo di Roma per realizzare un servizio ma era stata accolto con insulti e sputi sotto gli occhi dei carabinieri chiamati dal biker. In quell’occasione, dopo che tutto il quartiere era sceso in strada, le forze dell’ordine avevano circondato Brumotti e la troupe per proteggerli.
Nonostante ciò, l’inviato di “Striscia” era stato raggiunto da un calcio alla schiena. Nel frattempo, alcune persone avevano iniziato ad attaccare anche i militari dell’Arma. Brumotti si era rifugiato dentro un furgone che era stato colpito con calci e pugni. “Volevano ammazzarci – aveva commentato il biker all’epoca – se non era per le forze dell’ordine sicuramente sarebbe finita molto male”.