16 Ottobre 2024, 16:19
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Umberto Tozzi oggi è impegnato in una tournée con cui dirà addio alla musica che lo porterà sia in Italia che all’estero e che durerà un anno. Il cantautore torinese ha alle spalle 50 anni di carriera durante la quale ha venduto più di 80 milioni di dischi e fatto oltre 2mila concerti. Adesso però è arrivato il momento di fermarsi. Per ritirarsi dalle scene, Umberto Tozzi ha messo su uno spettacolo che prevede il coinvolgimento di un’orchestra di 21 elementi. “Mi ha gasato l’idea di un mio tour in cui l’orchestra possa esaltare la componente sinfonica della mia musica – spiega in un’intervista al “Corriere della Sera” – Credo che, oltre al pop e al rock, molti miei brani abbiano uno sviluppo armonico, melodico e sinfonico. In questi live, ne ascolterete un’esplosione”.
Umberto Tozzi non pensava di fare il cantante. “La voglia di scrivere canzoni arrivò quando incontrai il produttore Giancarlo Bigazzi, che mi diede appuntamento a Firenze, dicendomi ‘Vieni a casa mia, in via Santa Marta’ – racconta – Senza navigatori, trovare quell’abitazione su una delle bellissime colline sopra Firenze con la mia Fiat 127 fu un’impresa. Con Bigazzi, che ha subito creduto in me, ho scritto canzoni per 17 anni e condiviso momenti di un ventennio (gli anni 70-80) irripetibile. Ho bellissimi ricordi fiorentini”. Il successo esplose nel 1977 con il brano “Ti amo”. Nel 1982 in America Laura Branigan fece una cover della sua “Gloria” che entrò nella colonna sonora del film “Flashdance”. Nel 2013 Martin Scorsese la scelse nella versione originale per la pellicola “The Wolf of Wall Street”.
Il cantautore torinese oggi ha deciso di ritirarsi. Il motivo lo spiega nell’intervista al “Corriere della Sera”: “Secondo me tutto deve avere il suo tempo. In verità avevo deciso di lasciare già a 50 anni, ma avevo ancora progetti da sviluppare, e sono andato avanti. Poi la malattia, affrontata negli ultimi due anni e fortunatamente superata, mi ha spinto a ripensare la mia vita. Mi sono detto: ‘Umberto, vivi serenamente quel che ti resta da vivere, fai quello che senti, non sbatterti più’”. Durante la malattia, però, aveva paura di non salire più un palco. “Ho rivisto davanti agli occhi il bello vissuto grazie a una professione che mi ha dato tanto – svela – Se sono proprio sicuro di voler lasciare il pubblico? Ora non ci voglio pensare. Mi godo il tour che durerà almeno un anno”.
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Trentatré anni fa, Umberto Tozzi ha deciso di lasciare l’Italia e vivere all’estero. Una scelta condivisa con la moglie Monica Michielotto al suo fianco dal 1986. “Abitavamo a Roma con i bambini piccoli, e più volte i ladri avevano tentato di entrare in casa – racconta – Pensammo di trasferirci in un posto più tranquillo, non lontano dall’Italia. Scegliemmo Monaco: lì i ragazzi hanno frequentato le scuole internazionali, è rimasta una città a noi molto congeniale”. Umberto Tozzi ha tre figli. Il primogenito Nicola Armando è nato nel 1984 dalla relazione con la friulana Serafina Scialò. Dal matrimonio con Monica Michielotto ha avuto due figli, Gianluca e Natasha. Il primo cura le produzioni musicali del padre e ha organizzato anche i suoi ultimi concerti. “Mia moglie Monica, che in 38 anni ho sposato 5 volte, collabora in toto ai miei progetti: dai consigli sui testi delle canzoni al mio look – confessa – Anche la decisione di registrare un nuovo album di inediti, che uscirà entro fine anno, è stata presa in una riunione di famiglia”.
“Se continuerò a registrare canzoni? Non so. Ci ho messo 7-8 anni a concepire l’ultimo progetto discografico. La musica è cambiata, ma io non potrei avventurarmi a fare rap o altri generi che non mi appartengono – confida il cantautore – Ho pensato a rifare Tozzi con suoni più moderni: il risultato è secondo me forte”. La giornalista ricorda che in passato ha definito “ridicoli” i cantanti della nuova generazione. “Non li conosco – ribadisce oggi Umberto Tozzi – Ogni tanto vedo qualcuno in tv… Io ho vissuto un’epoca epica, di creatività irripetibile. Nella mia playlist restano i grandissimi, dai Beatles ai Coldplay. E Lucio Battisti, un genio che ha cambiato la musica italiana”.
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16 Ottobre 2024, 16:19