Tredici Pietro è il figlio minore di Gianni Morandi ed è nato dall’unione del cantante con Anna Dan. Ventisette anni, aspirante rapper, è uscito con un album dal titolo “Non guardare giù”, lo scorso 4 aprile. In un’intervista rilasciata a “Today” parla di musica, ma che del rapporto con il celebre padre. Nel brano dal titolo “Verità” canta: “Senza mio padre non avrei imparato il valore dei soldi. Delle cose che non hanno le parole e si tengono nascoste”. Il giovane racconta come è nato il disco: “Ci è voluto un po’. Non c’è un punto di partenza, è una genesi molto confusa e di lunga ricerca. Avrò fatto circa 100 provini. Ci sono state tante vicissitudini. Il titolo mi è venuto fuori aprendo TikTok. Ho capito che ‘non guardare giù’ era il titolo e voleva dire non guardare troppo gli altri. Vuol dire anche non perderti, sogna, fai le cose e le risposte arriveranno”. A proposito delle sue canzoni dice: “Non ne ho una preferita. Sono connesso a tutto il disco. Per me la connessione che avevo con le tracce prima della pubblicazione e dopo è rimasta la stessa”.
“Essendo un disco molto personale, ho scelto le persone che sono nella mia vita quotidiana – aggiunge -. Quindi gli Psicologi che sono dei miei amici, insieme nella traccia con Lil Busso a cui voglio molto bene. Irbis, invece, è uno dei pochi che becco per fare amicizia. Non volevo che in questo disco ci fosse qualcuno d’esterno”.
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Tredici Pietro, figlio di Gianni Morandi: “Io sono nato ‘figlio di’ e non lo avevo chiesto”
Andando sul personale il giovane racconta di un momento difficile della sua vita: “Sicuramente c’è stato un periodo in cui mi sono sentito molto da solo ma si va avanti”. Dei giovani colleghi che decidono di fermarsi perché travolti dalla pressione in ambito musicale dice: “Secondo me la pressione è sempre la stessa, siamo noi che siamo sempre meno in grado di gestirla. E questo ha a che fare con la nostra fragilità, non c’entra con Sangiovanni o Angelina. Le pressioni c’erano anche prima, anzi forse erano pure peggiori”. Tredici Pietro in passato ha parlato apertamente delle sue fragilità: “Da una parte mi ha aiutato – ammette -. Finalmente siamo arrivati a un momento in cui anche un maschio può esprimersi e perdere la sua ‘virilità’. Ora parliamo di cose che prima erano escluse dalla musica, ma proprio dal dialogo. Penso alla salute mentale. Allo stesso tempo c’è tanta fragilità secondo me perché stiamo accondiscendendo”.
“L’equilibrio è sempre in mezzo. Nessuno ha chiesto a nessuno di essere famoso – sottolinea -. Io sono nato ‘figlio di’ e non lo avevo chiesto, però sti ca**i. Io sono stato male, malissimo. Sono passato dalla depressione ma evidentemente ci voleva, fa parte della crescita. La vita è così”.

“Non ho pensato di partecipare ad ‘Amici’, i talent sono cose del passato”
Nel brano ‘Morire’ il rapper dice che Milano è “la città dei cattivi”. “È la città delle apparenze – precisa -. A me piace perché ci sono tante cose da fare ma è anche una città che ti esclude se non sei buono, bravo e presentabile. Io venivo da Bologna, dove sei figo se sei spoglio di marche. Milano è la città dove sei figo se non hai tempo”. Poi aggiunge: “Sì, è una città di matti che vogliono essere talmente fighi che finiscono per essere i più sfigati di tutti. Però all’inizio ti fanno credere il contrario. Invece è proprio la crew di subumani che non hanno nulla da dire. Mi sono ritrovato a parlare con persone che mi dicevano che ero profondo. Ma non è vero, io sono un ignorante, un cafone. Il discorso è quanta superficialità estrema c’è. Questo fa sembrare molto più profonda la mia semplice introspezione”. Sulle voci che parlano di una sua partecipazione ad “Amici” chiarisce: “Non ho mai fatto minimamente cenno nella mia testa a fare qualcosa del genere. Io non credo nei talent, mi sembrano qualcosa del passato”.
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“A Sanremo l’anno scorso non mi hanno preso. Spero di fare qualcosa che resti”
Il figlio di Gianni Morandi parla anche della sua mancata partecipazione al Festival di Sanremo. “Lo scorso anno ci siamo presentati con un pezzo che ho messo nel disco, ma non mi hanno preso. Era il brano ‘La Verità’. Non vorrei essere ridondante, però credo che Sanremo sia una vetrina. Lo faccio se canto qualcosa di mio, se devo cantare qualcosa di qualcun altro, non lo faccio. Io vengo principalmente dalla scrittura di testi”. “Se ho un sogno nel cassetto? Sì, è legato alla professione perché per me viene prima la mia musica. Sogno di fare un disco che rimanga nella storia della musica italiana, mondiale. Magari è questo che ho appena fatto. Poi uno quando scrive lo fa per fermare qualcosa. Ora c’è un tour e poi della nuova musica. Spero di avere subito un disco”, conclude.