Sulla separazione tra Francesco Totti e Ilary Blasi sono stati spesi fiumi di inchiostro. A dire la sua sull’argomento in un’intervista a “Lo Speciale Giornale” è adesso Fulvio Abbate. Lo scrittore palermitano noto per aver partecipato alla quinta edizione del “Grande Fratello Vip” inizia col lodare “Dagospia” che lo scorso febbraio lanciò prima di tutti l’indiscrezione di un’imminente rottura tra i “Beckham de noantri” con tanto di terza incomoda: la 34enne di Roma nord Noemi Bocchi.
“Paradossale che la loro rottura sia stata vissuta come uno psicodramma”
“Ha fatto bene Dagospia a raccontare tutto fin dall’inizio, questo si chiama giornalismo”, sentenzia l’ex gieffino. Secondo il suo parere, la separazione tra due vip del calibro di Francesco Totti e Ilary “non può essere un fatto privato visto che parliamo di due personaggi pubblici fortemente radicati nel mondo che un tempo veniva definito ‘Bolero film’, una sorta di fotoromanzo nazionale e popolare, o meglio ancora rionale. Lui si è conquistato il titolo di ottavo re di Roma, lei è una procace fanciulla latina, ed è paradossale come in città questa separazione sia stata vissuta come uno psicodramma”.
“Io vivo la loro separazione come una liberazione”
“Forse ci siamo dimenticati che fra le conquiste civili raggiunte in Italia c’è anche il divorzio – ricorda Abbate – Dopo quello fra Carlo e Diana è comprensibile che si separino anche due ragazzi di Porta Metronia. Quindi vivo la loro separazione come una liberazione, e trovo orribili questi retrivi tentativi di voler rendere eterna la loro unione. Sembra quasi che dietro i pianti per questa separazione si nasconda il desiderio di un nuovo referendum abrogativo del divorzio”.
“Guardi Noemi e ti accorgi che è come se Ilary non se ne sia mai andata”
“Invece di applaudire alla riconquistata libertà di Totti e della moglie – prosegue – un popolo che non saprei come definire si riscopre in lacrime come davanti ad un grande dramma nazionale. Viviamo in una sorta di preistoria sentimentale in cui non si accetta che la favola possa avere un finale differente rispetto alla pretesa di un amore eterno. Ma a quelli che piangono è sfuggito un particolare. Che la nuova fidanzata di Totti è la fotocopia della moglie. Guardi Noemi Bocchi e ti accorgi che è come se Ilary in realtà non se ne sia mai andata. Dovrebbero sentirsi tutti rassicurati dal fatto che ha scelto una nuova compagna identica alla Blasi. Si fosse messo con una ragazza dai capelli rossi ci saremmo pure potuti domandare come mai Totti avesse improvvisamente cambiato gusti, ma la Bocchi è la prosecuzione somatica di Ilary, quindi sotto certi aspetti la favola rimane intatta”.
“Sono convinto che dopo un mese le coppie già si odiano”
Fulvio Abbate non figura nell’elenco di quanti credevano che quella di Totti e Ilary fosse una famiglia da Mulino Bianco: “Non ho mai creduto alla favola sdolcinata sinceramente, sono convinto che dopo un mese le coppie già si odiano, non si sopportano più. Io dico che era ora che si lasciassero, ognuno ha fatto dono all’altro della riconquistata libertà. Un conto è la realtà, un altro è credere che la vita sia un fotoromanzo. L’amore non è eterno, come niente lo è al mondo, e se devo dirla tutta sono contento che non lo sia. Provo una grande compassione per chi si sente addolorato da questa rottura”.
“Perchè Totti e Ilary non sono come Al Bano e Romina”
Infine, lo scrittore non trova alcuna analogia con il divorzio dei Carrisi. “Romina proveniva da Hollywood e Al Bano da Cellino San Marco, due mondi per certi versi antitetici – spiega – Dal punto di vista antropologico invece Totti e Ilary provengono dallo stesso mondo, quello della romanità coatta, sono alla fine la stessa cosa”.