Televisione

Toto Cutugno, il figlio Niko nato da una relazione extraconiugale a “Domenica In”

di

06 Maggio 2024, 10:44

4' DI LETTURA

Mara Venier ha dedicato una spazio al ricordo di Toto Cutugno in apertura della puntata di  “Domenica In” del 5 maggio. Il popolare cantante è scomparso lo scorso agosto a 80 anni. In studio, insieme agli ospiti, c’era anche Niko Cutugno, 34 anni, nato da una relazione extraconiugale del cantante. Il giovane parlato del legame con il padre che si è intensificato nel tempo. Il 34enne racconta di non aver saputo per diversi anni che suo padre fosse un cantante famoso: “Per me era semplicemente il mio papà lo vedevo spesso, però non avevo idea di chi fosse, che avesse una vita pubblica, che tutti lo conoscessero”. 

La scoperta della sua identità e quindi del fatto che fosse un personaggio noto è arrivata quando aveva otto anni: “C’è questo episodio che io ricordo sempre con il sorriso, ero in macchina con lui e in radio c’era una sua canzone. Lui guidava, io ero a fianco, e c’era qualcosa che non mi tornava perché il timbro della voce era comunque molto riconoscibile, quindi sembrava un po’ strano perché lui mi aveva detto che faceva l’ingegnere. Era comunque un modo per tutelarmi e per proteggere un po’ anche la mia privacy, e probabilmente anche la sua”.

Niko Cutugno (Foto video)

“Sono nato dall’amore dei miei genitori, non c’è niente di sbagliato”

Niko Cutugno racconta come ha scoperto che il padre in realtà era un cantante famoso. “L’ho scoperto perché a un certo punto è uscito questo articolo sui giornali e quindi me l’hanno dovuto dire e in particolare è stato il mio bisnonno a dirmelo. Venne da me e mi disse: ‘Nico, tuo padre è Toto Cutugno’, mi ha spiegato che era un cantante”. Anche la madre aveva deciso di nascondergli l’identità dal padre, all’inizio. “L’ho sempre vista come una forma di tutela – spiega – Che poi questa relazione, il fatto che io sia nato, è comunque una cosa che è nata dall’amore. Quindi non c’è niente di sbagliato”. Del rapporto con Toto Cutugno ricorda: “È stato un papà presente, ho sempre sentito molto amore da parte sua, ma anche estremamente giovanile, era molto alla mano anche con i miei amici dovunque andassimo”.

Niko e Toto Cutugno (Foto Instagram)

“E’ riuscito a dirmi che quello che scrivevo gli piaceva molto, non mi ha regalato mai niente”

Niko Cutugno ammette che il padre, a modo suo, era anche un po’ severo. “Era sempre molto scherzoso ma ci teneva al tempo stesso che io avessi diciamo quelle due o tre regole di rispetto, educazione. Quindi magari si, ricordo che, laddove a volte possa essere stato insomma inopportuno, si scaldava molto. Nel senso che diventava velocemente nervoso e quindi ti passava questa forma di severità in pillole, che però erano molto chiare”. Niko Cutugno ha ereditato dal padre la passione per la musica attraverso la quale è riuscito a comunicare con lui. “Le canzoni che ho scritto sono state un modo per parlare con lui – ammette – e fargli arrivare magari dei messaggi indirettamente. Siamo arrivati a un punto in cui effettivamente lui è riuscito a dirmi che quello che scrivevo gli piaceva molto, e quindi è stata una bella soddisfazione perché non mi ha regalato mai niente. Era molto perfezionista e non voleva che nessuno pensasse che a me faceva sconti o raccomandazioni”. 
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK

Niko Cutugno e Mara Venier (Foto video)

“Abbiamo condiviso letteralmente gli ultimi giorni della sua vita con grande tenerezza e affetto”

Niko Cutugno ricorda anche il periodo della malattia che lo ha accompagnato negli ultimi 16 anni della sua vita. “Questa fase del tumore, io avevo 18 anni, è stata vissuta a modo e suo, forse non aveva accettato questa cosa, non si è preso del tempo per curarsi per stare tranquillo – ricorda ancora -. Mi ricordo che faceva la chemio durante la settimana e il weekend andava a fare i concerti, addirittura anche quando perse i capelli, si era inventato questa cosa che era per partecipare a una fiction. E’ riuscito a combattere con grande coraggio, per me è stata una grande fonte d’ispirazione di come non si piegava a questa malattia”.

Poi il giovane aggiunge: “Noi avevamo una differenza d’età importante, aveva 80 anni papà, io 34, il pensiero di perderlo ce l’ho sempre avuto. Il pensiero del dopo, è sempre stata una figura centrale e quindi ti direi che questo passaggio, messaggio, se volgiamo chiamarlo così, non è stato tanto verbale ma abbiamo condiviso letteralmente gli ultimi giorni della sua vita con grande tenerezza e affetto, spesso in silenzio, ed è stata proprio la presenza a curare un momento così drammatico”.

Pubblicato il

06 Maggio 2024, 10:44

Condividi sui social