L’uomo non perde la speranza di riabbracciare sua figlia
- Il 31 agosto di 17 anni fa, Pipitone ha dormito abbracciato alla bambina
- Il giorno dopo, la piccola è svanita nulla e la sua scomparsa è ancora oggi un mistero
- “Per me è rimasta sempre una bambina, la speranza di rivederla non finirà mai”
In barba alla diffida di Piera Maggio, “Quarto Grado” torna in tv dopo la pausa estiva e torna ad occuparsi del caso di Denise Pipitone, la bimba siciliana svanita nel nulla e strappata all’affetto della sua famiglia l’1 settembre 2004. “Dopo 17 anni aspettiamo tutti la svolta nel caso della scomparsa di Denise Pipitone, una bambina ormai donna, ventenne, alla quale siamo tutti noi legati”, ha esordito Gianluigi Nuzzi.
Lo scorso 31 agosto, alla vigilia del 17esimo anniversario della scomparsa di Denise, sul davanzale di tantissime finestre è stata deposta una candela, a simboleggiare la luce e la speranza (quella che un giorno la figlia di Piera Maggio possa essere ritrovata) che non deve mai spegnersi.
Le parole di Toni Pipitone: “Spero ancora di riabbracciare mia figlia”
All’iniziativa ha partecipato come ogni anno anche Toni Pipitone, l’uomo che la piccola Denise considerava il suo papà. L’ex marito di Piera Maggio ha scoperto di non essere il padre biologico della bambina nel giorno della sua scomparsa. Denise è infatti nata dalla relazione di Piera Maggio con Pietro Pulizzi.
La notte del 31 agosto di 17 anni fa, Toni Pipitone ha dormito abbracciato alla figlia. Ai microfoni di “Quarto Grado”, ha raccontato la sua ultima notte con Denise: “Ho dormito abbracciato a lei, una cosa molto bella che spero si ripeterà….di dormire abbracciato a lei… anche se ormai ha 21 anni. Per me è rimasta sempre una bambina, non cambia niente. La speranza non deve finire mai. Assolutamente. Finché si ritrova la bambina”.
La diffida di Piera Maggio a “Quarto Grado”: “Non nominate più né me né mia figlia”
“Si diffida il programma Quarto grado a non trattare più il caso di mia figlia – aveva scritto mamma Piera sui social lo scorso giugno – né a citare il mio nome o quello di mia figlia a causa delle continue, reiterate frasi offensive nei miei confronti affermate con veemenza inopportuna, senza contegno, da parte di Carmelo Abbate e senza nessuna presa di distanza da parte di Nuzzi, dimostrando al contrario, un plateale atteggiamento di parte e non certamente garantista. Ci si riserva di querelare il programma e gli autori che consentono questo scempio delle vittime di un reato”.
Nuzzi: “Nessuno può decidere di cosa i giornalisti devono occuparsi”
Gianluigi Nuzzi aveva invece fatto sapere che avrebbe continuato a trattare il caso di Denise Pipitone. “Se mamma Piera vuole delle scuse da noi, io non ho problemi a chiedere scusa perché mamma Piera è una vittima di questa storia – aveva dichiarato in diretta – Da 17 anni sta cercando la verità, vuole capire cosa è successo alla povera Denise. Ma per noi il patto con voi telespettatori vuol dire dare notizie, dare documenti, approfondire, farne un racconto e incontrare il vostro interesse. Per questo, noi continueremo a fare il nostro lavoro che è quello di dare notizie. Nessuno può decidere di cosa i giornalisti devono occuparsi, quali argomenti e temi mettono in scaletta e cosa no. E noi lo faremo sempre”.