18 Ottobre 2022, 13:21
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Terremoto in Rai. I giornalisti del Tg1 non hanno preso bene la notizia del ritorno di Fiorello con un morning show, “Viva Asiago 10!” (una riedizione di “Edicola Fiore”, ndr.), che dovrebbe andare in onda su RaiUno a partire da lunedì 28 novembre e in contemporanea su Radio2 e Raiplay, anticipato da una fase di rodaggio sul web a partire dal 7 novembre. Il Cdr del Tg1 è sul piede di guerra dal momento che il programma dello showman siciliano andrebbe ad occupare lo spazio di “TGUnomattina”.
“Il Comitato di redazione del Tg1 esprime tutto il suo sconcerto e la sua totale contrarietà nell’apprendere del possibile approdo di un programma satirico di intrattenimento, guidato da Fiorello, al posto di quasi un’ora di programmazione gestita dal Tg1, nello specifico TgUnomattina – recita una nota – Noi come Cdr della redazione del Tg1 sottolineiamo la battaglia fatta per ottenere quegli spazi e lo sforzo enorme compiuto da tutti noi sul mattino, impegnandoci su un lavoro di ripensamento e valorizzazione di quella fascia. Ora abbiamo appreso che l’azienda sta pensando di ridurre lo spazio informativo del Tg1. Poniamo anche un’altra domanda: quali sono le motivazioni editoriali di tale scelta? Come si può pensare di interrompere il flusso informativo con un programma satirico, generando confusione nel pubblico a casa?”.
“Non si può ospitare questo nuovo programma nella fascia della rete successiva al Tg1 alle 9.00? – si legge ancora – Un programma satirico con ospiti come quello che intuiamo dalle notizie circolate inoltre avrà un costo maggiore per l’azienda rispetto alla produzione del telegiornale e del TgUnomattina. Chiediamo pertanto all’azienda di rispondere invece alle nostre costanti lamentele e denunce riguardanti le carenze di troupe e zainetti sempre più difficili da trovare. Chiediamo di conoscere la ratio di tale decisione, senza prevedere una compensazione per il Tg1”.
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Il Cdr fa sapere di poter contare sull’appoggio del direttore del Tg1 Monica Maggioni considerato che “questa decisione semplicemente non può essere accettata, né tantomeno imposta, e rappresenta uno sfregio al nostro impegno quotidiano. Ci riserviamo di mettere in campo tutte le opportune forme di protesta”.
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18 Ottobre 2022, 13:21