"Testi misogini", il Campidoglio chiede a Tony Effe di non esibirsi

“Testi violenti e misogini”, il Campidoglio chiede a Tony Effe di non esibirsi a Capodanno

Daniela Vitello

“Testi violenti e misogini”, il Campidoglio chiede a Tony Effe di non esibirsi a Capodanno

| 15/12/2024
“Testi violenti e misogini”, il Campidoglio chiede a Tony Effe di non esibirsi a Capodanno

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“Testi violenti e misogini”: il Comune di Roma chiede a Tony Effe di fare un passo indietro e di rinunciare a partecipare al concerto organizzato il 31 dicembre dal Campidoglio al Circo Massimo con Mahmood e Mara Sattei. La presenza del 33enne, che all’anagrafe fa Nicolò Rapisardi, ha suscitato la reazione di diverse associazioni femministe guidate da Differenza Donna che hanno chiesto al rapper di restare a casa. Sotto accusa i testi di alcune canzoni di Tony Effe tra cui “Boss” (“Nuove tr** non mi calmano, chiamano ancora”) e “Dopo le 4” (“Ti chiamo putt*** solo perché me l’hai chiesto / ti piace solamente quando divento violento”).

Tony Effe con la fidanzata Giulia De Lellis (Foto Instagram)

Il rapper: “Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario”

Sul piede di guerra anche il mondo della politica. Il Comune di Roma ha pertanto deciso di chiedere a Tony Effe di non esibirsi all’evento “che non deve essere un’occasione divisiva per la città”. Al momento, il rapper romano – che di recente è stato protagonista di un dissing con Fedez – non ha raccolto l’invito del Campidoglio a farsi da parte. Nella sua ultima Instagram Story condivisa circa 24 ore fa, il cantante ribadisce la sua presenza al Circo Massimo. “Sono onorato di cantare nella mia città – scrive – Voglio ringraziare il Comune per questa opportunità. Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario. Roma, ci vediamo a Capodanno”.
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Tony Effe e Fedez (Foto video e Instagram)

Tony Effe a Sanremo, il Codacons contro i testi violenti, sessisti e omofobi di rapper e trapper

Nicolò Rapisardi, in arte Tony Effe, figura tra i 30 Big di Sanremo 2025 annunciati da Carlo Conti al Tg1. Sul palco dell’Ariston, dall’11 al 15 febbraio ci saranno altri esponenti della scena rap nostra tra cui Fedez, Emis Killa, Guè Pequeno e tanti altri. Il direttore artistico ha messo in conto le polemiche che nasceranno. Il Codacons è subito insorto minacciando azioni legali. “Con la decisione di portare al Festival di Sanremo 2025 rapper e trapper che in passato si sono contraddistinti per testi violenti, sessisti e omofobi, la Rai e Carlo Conti vanificano anni di battaglie contro la violenza di genere – si legge in una nota diramata dall’associazione per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori – Avevamo esplicitamente diffidato l’azienda a non portare a Sanremo artisti i cui brani sono stati caratterizzati in passato da violenza, insulti verso le donne e contenuti sessisti”.
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Tony Effe (Foto Instagram)

“Scelta gravissima che vanifica anni e anni di battaglie e attività di sensibilizzazione”

“Tuttavia la Rai e Carlo Conti hanno deciso di premiare rapper e trapper violenti e dai testi pericolosi, inserendoli nel cast del prossimo festival di Sanremo – continua il Codacons – Da anni cerchiamo di contrastare la musica violenta e i testi che vanno sempre più oltre il limite. Ripetiamo che questa è una scelta gravissima che vanifica anni e anni di battaglie e attività di sensibilizzazione contro violenza di genere, omofobia, bullismo, e che offende milioni di donne italiane. Per tale motivo stiamo valutando le possibili iniziative legali da intraprendere per bloccare la partecipazione dei rapper scelti da Carlo Conti per il prossimo Festival di Sanremo”.


Pubblicato il 15/12/2024 17:08

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