06 Luglio 2021, 12:06
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Ascolti record, ieri sera, per la puntata speciale di “Techetechetè” dal titolo “Tutti pazzi per Raffaella” firmata da Salvo Guercio. La tv pubblica ha rivoluzionato la programmazione per omaggiare e salutare la regina della tv scomparsa all’età di 78 anni attingendo allo sconfinato repertorio custodito nelle storiche teche della Rai e rispolverando i frame a colori e in bianco e nero che ripercorrono la straordinaria carriera dell’inossidabile caschetto biondo che ha sdoganato in tv l’ombelico in barba alla censura dell’epoca. Cinquanta minuti da guardare tutti d’un fiato, tra emozione e nostalgia, che hanno sbancato l’Auditel tenendo incollati al video 4.509.000 spettatori per il 22.3% di share.
“E adesso passiamo la linea a Raffaella Carrà detta ‘gazzella sgambettante’”, sono le parole con cui Corrado presenta la Raffa nazionale che, come sottolineato dal conduttore, “non entra e in scena e non parla senza sigla”.
L’operazione amarcord prosegue con un’intervista rilasciata a “Mixer” nel 1985. “Il fenomeno Carrà a cosa è dovuto?”, chiede Giovanni Minoli. “Fenomeno è una parola molto difficile. Se non viene usata con complicità, è una parola pericolosissima – replica l’icona della tv – Io mi illudo che possa piacere perché ho un po’ di buon senso. Sono una persona che ha un certo ritmo televisivo, quindi sa fare la televisione ma allo stesso tempo non perde il suo modo naturale di essere una persona che rischia e che lavora moltissimo”.
“Ho avuto tante batoste dal cinema – aggiunge – Ho bussato alle porte dei produttori convinta di essere brava e invece, molte volte, questi provini andavano a finire nel nulla e rimanevo a casa. Il problema era che mi dicevano ‘ha un viso da bambina e un corpo di donna’ e io non riuscivo a trovare la chiave per risolvere questa doppia dimensione. La televisione mi ha dato una mano ad uscire da questa impasse”.
“Col colore è uscita l’anima rock che c’è in me – racconta Raffaella Carrà a Fabio Fazio in un’altra intervista – Però ancora oggi se ci fai caso comincio sempre il mio programma in bianco e poi mi vesto di nero. Il bianco e nero è elegantissimo, ma poi sei tu che dai colore al vestito che porti. Colori? Ho messo di tutto e di più. Solo Renato Zero può battermi”.
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Il finale è da brividi. “La nostra sera finisce qui”, dice salutando il pubblico alla fine di uno dei suoi tanti programmi. Quindi chiede al cameraman di avvicinarsi per un primo piano. “Allora tutti d’accordo: ci vediamo…ah no! E’ finita, peccato! Ma ci vedremo un’altra volta. Ciao”, conclude. Un saluto ideale con cui Raffa si congeda dalla vita terrena per entrare nel mito.
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06 Luglio 2021, 12:06