16 Dicembre 2024, 17:33
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Giulio Golia de “Le Iene” incontra Francesco, un tassista di Bari che durante una rapina ha ricevuto 27 coltellate. “Vi avvisiamo subito: in questo servizio vi faremo vedere delle immagini molto ma molto forti in una situazione completamente inaspettata – premette l’inviato del programma di Italia 1 – Questa è la telecamera interna di un taxi di Bari. Una coppia si avvicina e chiede di salire. Alla guida c’è Francesco, un ragazzone di 34 anni. Sono le 21 dell’8 dicembre. I clienti sono due ragazzi dalla faccia pulita, Giovanni e Angela. Francesco non può immaginare cosa faranno questi due soggetti di lì a poco. Sembravano due clienti qualunque”. “Faccio questo lavoro da 10 anni come sostituto alla guida – racconta Francesco – Avevo acquistato la mia licenza da una settimana, con la macchina nuova. Quei due ragazzi erano tranquilli”.
Nelle immagini trasmesse da “Le Iene”, Giovanni si tira su nervosamente lo scaldacollo, mentre Angela sembra nascondersi dietro il sedile come se avessero visto la telecamera installata nell’abitacolo. Arrivati in una strada poco trafficata, Giovanni chiede a Francesco di sostare per due secondi. Nel momento in cui il tassista accosta, accade l’impensabile. Il suo aggressore tira fuori dalla tasca un coltello da macellaio. Giovanni afferra con un braccio Francesco da dietro e con l’altro punta subito il coltello al viso e poi alla schiena. E’ l’inizio di un vero e proprio agguato dalla violenza inaudita. “Non ti muovere, non ti muovere, dammi i soldi”, dice l’aggressore. “Nel frattempo, la ragazza scende dalla macchina, apre lo sportello e cerca di tirarmi il borsello – racconta Francesco – Il problema era che io avevo il borsello a tracolla, la giacca, la cintura di sicurezza e il borsello non riusciva a tirarlo. Quindi lui pensando che non volessi darlo ha iniziato a pugnalarmi”.
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Il tassista sotto choc inizia a urlare disperatamente. “Dai il marsupio, ti buco”, dice ancora Giovanni sferrando in tutto 27 coltellate. “La ferocia e lo sguardo mentre infilza Francesco fanno davvero impressione”, sottolinea Giulio Golia. Il tassista e la moglie non se la sentono di rivedere il video. Francesco deve la vita ad un collega che passava di lì per caso: “Ha sentito le mie urla, si è fermato come fosse il mio angelo, mi è venuto incontro e loro sono scappati. Se non passava nessuno mi uccidevano”. Coperto di sangue, il tassista riesce a uscire dall’auto e ad andare incontro al suo salvatore. “Ho iniziato a vedere tutto bianco, fischi dalle orecchie, e a sentire il mio corpo che non c’era più – racconta Francesco – Ho pensato ‘sto morendo’, colavo sangue da tutte le parti. Dal braccio, dalla schiena. I dottori mi hanno detto: ‘Ringrazia che sei un po’ in carne perché per tutte le coltellate che hai avuto, fossi stato più magro morivi nel giro di un minuto’. La lama del coltello era 22 cm. Sono vivo per miracolo”.
“Gli ho sempre detto di dimagrire, di fare la dieta perché è pericoloso per il cuore – gli fa eco la moglie – In questo caso, menomale che mio marito è così. Perché questa cattiveria? Vuoi i soldi? Va bene. Ma perché ti devi accanire così? Non posso dire ‘bestie’ perché gli animali non hanno questa crudeltà”. “Tu mi puoi anche minacciare, ti prendi il portafoglio e vaffa….. Non che mi uccidi”, dice Francesco dopo essere tornato a casa dall’ospedale con una prognosi di 25 giorni e 122 punti di sutura. Giovanni e Angela, entrambi con precedenti penali, sono stati arrestati subito e al momento sono in carcere. Francesco è traumatizzato e non riesce a lasciarsi alle spalle questa terribile esperienza. Soltanto l’idea di salire di nuovo in macchina gli toglie il fiato. “Non riesco a dormire, ho gli incubi – svela – Non so come devo fare a tornare al lavoro. Ho il terrore”.
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“Stava aspettando questo giorno con tanta gioia e gliel’hanno rovinato – sentenzia la moglie – Hanno rovinato l’inizio della sua carriera. Il pensiero che non possa essere più sicuro di volerlo fare mi fa stare più male del fatto che adesso siamo nella ca*ca con i debiti”. La coppia ha una bambina piccola e tante spese da onorare tra cui l’affitto, le bollette e le rate della macchina. “Se non torno a lavorare…già adesso non sappiamo come fare”, rimarca Francesco che da quella tragica sera non è più entrato nella sua macchina che è ancora inzuppata di sangue. Giulio Golia si offre di accompagnarlo a lavarla. Francesco si fa forza e, dopo essersi sciolto in lacrime, trova il coraggio di salire in auto.
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16 Dicembre 2024, 17:33