L’ex allenatore di calcio Sven Goran Eriksson, venuto a mancare lo scorso 26 agosto a causa di un tumore al pancreas, ha lasciato dietro di sé un grande dolore ma anche molti debiti. Il buco finanziario ammonterebbe a circa 10 milioni di euro e i figli si sono ritrovati a dover sanare in qualche modo il debito. I figli del ct svedese sono stati costretti a mettere in vendita non solo la grande villa che si trova nella contea Varmland, in Svezia, ma anche medaglie, foto e abiti. Il tutto per poter mettersi in regola con il fisco inglese. I figli Lina e Johan sono venuti a conoscenza del grosso buco finanziario dopo la morte del padre e hanno dovuto mettere in vendita gran parte del patrimonio familiare. Il responsabile di questo disastro ha un nome, Samir Khan, ex consulente finanziario del ct svedese che ha gestito in modo irresponsabile il suo patrimonio. Come si legge sul “Corriere della Sera”, la cifra esatta dell’ammanco è di 118 milioni di corone svedesi.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK

I debiti di Sven Goran Eriksson sono la conseguenza di una truffa messa in atto da un ex consulente finanziario
Ma cosa sono stati costretti a vendere i figli dell’ex ct? Prima di ogni cosa, la villa con la quale sono riusciti a ottenere una cifra che si aggira intorno ai 2 milioni di euro. Ma anche i completi firmati Armani indossati quando era ct della Nazionale inglese, la maglia di Didier Drogba della Costa d’Avorio e perfino la medaglia che gli fu consegnata quando vinse lo scudetto a Roma. Tutti ricordi che erano custoditi nella casa dove Sven Goran Eriksson ha vissuto fino alla fine. L’annuncio della malattia del ct è stato un duro colpo per tutti i tifosi delle squadre che ha portato al successo. La scelta del tecnico fu quella di comunicarla in un’intervista radiofonica nella quale confessava di non avere speranze di guarigione. La morte è sopraggiunta lo scorso 26 agosto. La truffa di cui era stato vittimal’ex allenatore risale a molti anni fa. Già nel 2007 Sven Goran Eriksson era consapevole del disastro finanziario causato dall’ex consulente, tanto che in un’intervista al “The Guardian” dichiarò: “Non sono uno con molti nemici e l’unica persona che odio è Samir Khan”.

“Non bisogna mai dare per scontato. Voglio essere ricordato come un uomo perbene”
Il ct denunciò l’uomo, ma il danno era ormai fatto: “Gli ho dato troppa libertà – ammise Sven Goran Eriksson -. Non ho mai dato importanza ai soldi, non ho mai saputo esattamente quanti ne avevo né dove fossero”. La maggior parte dei debiti, contratti dall’ex ct e ora transitati sugli eredi, sono con il fisco. Oltre a vendere oggetti e immobili c’è anche un’asta sul sito specializzato bna.nu fino al 25 marzo, vivrà la sua seconda fase. Lì gli appassionati potranno acquistare medaglie celebrative dei suoi successi sportivi, ma anche abiti personali del tecnico, contribuendo così ad estinguere i debiti transitati ai figli. In un’intervista rilasciata all’inviato de “Le Iene” nel gennaio del 2024, l’ex ct svedese rivelò: “Ho un tumore pancreatico, come quello di Gianluca Vialli. Sono credente? Sì e no, spero che ci sia qualcosa nell’aldilà. Questa malattia mi ha insegnato che non bisogna mai dare per scontato che la vita sia sempre in crescendo, devi essere preparato alle sconfitte. Voglio essere ricordato come un uomo perbene”.