Televisione

Stupro Palermo, Nunzia De Girolamo nella bufera si difende: “Avete sbagliato bersaglio”

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09 Novembre 2023, 15:57

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Bufera su Nunzia De Girolamo dopo l’intervista alla 19enne palermitana vittima di uno stupro di gruppo. L’ex politica, oggi conduttrice, ha ospitato la ragazza ad “Avanti Popolo” e adesso è accusata di “p0rnografia del dolore”. Sono trecento i firmatari di una lettera aperta indirizzata alla presidente della Rai Marinella Soldi e ai vertici della tv di Stato, con in conoscenza il presidente Agcom, Giacomo Lasorella, e quello dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bortoli – per contestare quanto accaduto durante la puntata andata in onda lo scorso 31 ottobre.

Nunzia De Girolamo (Foto Instagram)

“Violati i basilari principi della deontologia professionale”

“Premesso che la ragazza, maggiorenne, ha scelto di accettare l’invito in trasmissione per parlare della sua storia, e che questo va rispettato poiché rientra nell’autodeterminazione, intendiamo evidenziare – si legge nella missiva – l’avvenuta violazione dei basilari principi della deontologia professionale nell’esporre, per giunta a così poco tempo dai fatti, una sopravvissuta alla spettacolarizzazione del proprio stupro e alla vittimizzazione secondaria cui si è assistito nel corso del programma”. I trecento firmatari  ritengono che “la modalità di intervista incalzante nei confronti della sopravvissuta e la conduzione adottate da De Girolamo rappresentano un esempio inaccettabile di p0rnografia del dolore”.

Nunzia De Girolamo con la ragazza violentata da un branco a Palermo (Foto da video)

“La ragazza è stata sottoposta a episodi di colpevolizzazione e vittimizzazione secondaria”

“La conduttrice ha di fatto costretto la vittima a rivivere nel dettaglio gli abusi subiti, con tanto di lettura al suo cospetto delle frasi degli stupratori, in contrasto- come anche Cpo Rai e Usigrai hanno rilevato in una nota congiunta – con le policy di genere approvate dal consiglio di amministrazione della Rai, nonché, nello specifico del lavoro giornalistico, con il Manifesto di Venezia – si legge ancora – Come se questo non bastasse, la ragazza è stata sottoposta con superficialità inaudita e lesiva della propria persona a reiterati e costanti episodi di colpevolizzazione e vittimizzazione secondaria”.

Da qua la richiesta ai vertici Rai affinché, “in vista del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, prendano posizione sull’accaduto e si assumano la responsabilità di una gestione dell’informazione e del servizio pubblico adeguata al ruolo informativo, culturale e sociale della Rai. Esigiamo che il tema della violenza di genere sia trattato con competenza e deontologia, garantendo alle vittime il rispetto e la dignità”.

Nunzia De Girolamo: “Sono felice di aver fatto il mio dovere di donna e di essere umano”

Giovedì 9 novembre Nunzia De Girolamo ha rotto il silenzio via social. “Avete sbagliato bersaglio: siamo tutte dalla stessa parte – ha scritto in un lungo post su Instagram – Ho incontrato A. qualche giorno prima della nostra intervista. Ore ed ore a cuore aperto, tra emozioni e dolore, sorrisi e paure. È così che mi ha raccontato la sua difficile vita. Gli abusi, le mancanze, le sfortune, le violenze, la fragilità, ma anche la forza di non arrendersi. Molte cose sono rimaste in quella stanza. Ed anche se lei me lo avesse chiesto, non le avrei mai rese pubbliche.

Quando io ed A. abbiamo definito i limiti della nostra chiacchierata, abbiamo condiviso tutto ciò che avremmo detto. Tutto. Anche i messaggi che, privatamente, aveva ricevuto sui suoi canali social e che abbiamo deciso di leggere. Era il suo modo coraggioso per sfidare il dolore ed il pregiudizio. Per dire basta. Dopo la nostra intervista A. ha ricevuto tanta solidarietà. Proposte di lavoro, ospitalità ed i suoi social hanno cambiato direzione. Sono felice per lei. Felice di aver fatto il mio dovere di donna e di essere umano. E di avere ancora contatti con lei per tentare di aiutarla”.

Nunzia De Girolamo (Foto Instagram)

“Il vero nemico da abbattere è lo stupratore, la cultura ancora maschilista di questo paese”

“Sono stupita da questo Maschilismo latente, che induce alcune donne a dire ad una vittima di non parlare, di non metterci la faccia e addirittura di nascondersi – ha aggiunto – Come se A. si dovesse vergognare. Lei, che è la vittima! Come si può giudicare la volontà di liberarsi, anche pubblicamente, di un peso enorme? Quando A. ha fatto le sue dirette sui social minacciando di farsi del male, nessuno si è preoccupato o si è adoperato per costruire gruppi di intellettuali a difesa e sostegno di questa ragazza?

Siamo al solito pregiudizio di donne che odiano le donne? Che parlano dal comodo salotto di casa, senza sapere assolutamente nulla di A. e senza aver messo piede mai nemmeno nella sua Palermo? Ed è questo il modo di difendere le donne, facendo dilagare altra cultura di odio e violenza? Mi dispiace constatare che state spostando il bersaglio dimenticando che il vero nemico da abbattere è lo stupratore, la cultura ancora maschilista di questo paese. Contro questo, le donne, noi donne, dovremmo essere unite sempre…”.
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La 19enne stuprata a Palermo (Foto da video)

Francesca Barra: “Le interviste bisogna saperle fare e ai ragazzi più fragili ancora di più”

Tra le prime a rispondere a Nunzia De Girolamo è stata Francesca Barra. “Sono sconvolta da come si possa ribaltare la verità e far ricadere le colpe su chi ha criticato la sua intervista sbagliata e pericolosa sotto ogni punto di vista – ha sbottato – La colpa, secondo lei, sarebbe dei ‘maschilisti’ o di chi voleva tapparle la bocca! A. stai attenta: nessuno che critica quelle domande e quel contesto, sta criticando te o vuole metterti il bavaglio. Non crederci! Esistono contesti, modi e protezioni che dovevi avere: è diverso da farti credere che volevamo metterti il bavaglio! In quel post la conduttrice non sta facendo un passo indietro, perchè le interviste bisogna saperle fare e ai ragazzi più fragili ancora di più, ma sta incensando la sua umanità. Sta dicendo a tutte le ragazze che magari sono scoraggiate dalla denuncia e dai tribunali popolari, che uno studio televisivo ti può risolvere la vita. Può modificare la sua sicurezza economica, può farti trovare lavoro, un’amica”.

Francesca Barra (Foto Instagram)

“La conduttrice ha fatto rivivere alla ragazza il dolore di quella sera”

“Quindi sta dicendo che non si deve avere fiducia in chi ti protegge, in chi ti sta difendendo (voglio ricordare alla De Girolamo che è anche avvocato che non si è ancora risolta la vicenda giudiziaria), ma nella televisione – ha aggiunto la giornalista e scrittrice – In chi ti pone domande sul tuo passato, mostrato il tuo viso così ovunque andrai, qualsiasi lavoro farai, sarai soggetta a incontrare chi ti sostena certo, ma anche chi ti ha criticata violentemente. La conduttrice ha fatto rivivere il dolore di quella sera e dell’aggressività verbale, ignorando il rischio della vittimizzazione secondaria.

Ha posto domande sul  passato inutili se si parla di stupro perché, come dice bene oggi l’avvocato Giulia Bongiorno criticando le domande fatte in tribunale alla sua assistita sul suo passato, sulle sue scelte, sulle sue frequentazioni , questi dettagli sembrano voler tratteggiare una personalità e una situazione ambigua. Scrive che tutto era concordato con la ragazza: vittima di violenza, vittima di stupro, protetta e lontana da casa, sola, in uno stato di oggettiva fragilità, senza conoscere il mezzo televisivo e i suoi effetti. Siamo noi che dobbiamo valutare con lucidità. Altrimenti diventiamo noi il lupo e senza bisogno del vino”.

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09 Novembre 2023, 15:57

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