Sono 21, al momento, le vittime di quella che è stata ribattezzata la strage di Mestre. Due giorni fa, un bus che stava trasportando dei turisti dal camping Hu di Marghera a Venezia è precipitato dal cavalcavia Vempa e ha preso fuoco non lasciando scampo a nove ucraini, quattro rumeni, tre tedeschi, due portoghesi, un sudafricano e un croato. L’unico italiano tra le vittime è l’autista Alberto Rizzotto, un 40enne del Trevigiano che poco prima della tragedia aveva scritto sui social “Shuttle to Venice”. Il bilancio, purtroppo, pare destinato a salire visto che 10 persone sono ricoverate in gravissime condizioni.
Antonela è morta tra le lamiere insieme al bambino che portava in grembo da pochi mesi
La stampa sta rilanciando le storie delle vittime. Straziante quella di una coppia croata di 24 anni convolata a nozze appena tre settimane fa. Lui, Marko Bakovic, è sopravvissuto. Lei, Antonela Perković, non ce l’ha fatta ed è morta tra le lamiere avvolta dalle fiamme insieme al bambino che portava in grembo da pochi mesi e che non nascerà mai. Marko Bakovic, operaio edile e centrocampista dello Sloga Mravince, è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Mirano. E’ grave, al momento è sedato ma non sarebbe in pericolo di vita. I due neo coniugi avevano scelto l’Italia per il viaggio di nozze. Come le altre vittime, alloggiavano al camping Hu di Marghera e la Laguna era la tappa finale della loro luna di miele.
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“La loro storia d’amore era sbocciata quando entrambi erano poco più che adolescenti”
Marko Bakovic, di Spalato, diplomato in una scuola alberghiera, si divideva tra il lavoro in cantiere e la passione per il calcio. Antonela Perković, di Salona, con una licenza artigianale, era al settimo cielo e non vedeva l’ora di diventare mamma. “Antonella era felicissima per la sua gravidanza – raccontano alcuni amici ad un sito croato come riporta il “Corriere della Sera” – Non pensava ad altro che al bimbo che sarebbe nato e a quel recente matrimonio che aveva coronato una storia d’amore sbocciata quando entrambi erano poco più che adolescenti”.
La famiglia tedesca con cagnolino al seguito
Su quel bus maledetto c’era anche una famiglia tedesca con cagnolino al seguito. I fratellini Emilia e Oliver, di 4 e 13 anni, sono sopravvissuti e hanno riportato fratture del femore e traumi lombari. Operati entrambi, sono fuori pericolo. A vegliarli è il loro cagnolino rimasto vivo al contrario della loro mamma che non ce l’ha fatta. Ferito e intubato il compagno della donna, papà della bimba più piccola. A salvare Emilia e il cagnolino sono stati due operai della Fincantieri, il gambiano Boubacar Touré e il nigeriano Godstime Erheneden.