Impermeabile giallo e bassotto al guinzaglio, Stefania Petyx è approdata a “Striscia La Notizia” nel lontano 2004 ed è stata la prima inviata donna del tg satirico ideato da Antonio Ricci e in onda su Canale 5 dal 1988. Palermitana d’origine, racconta le magagne della sua terra, la Sicilia, rischiando grosso tra minacce e aggressioni. L’ultimo attacco in ordine di tempo subito dalla giornalista e dalla troupe è quello avvenuto a Palermo nei pressi dello storico mercato di Ballarò. In un’intervista rilasciata a “Tv Sorrisi e Canzoni”, la 55enne ammette che “la paura c’è sempre, ma prevale la soddisfazione di portare a termine la missione. Di poter dare voce alle persone che altrimenti non l’avrebbero”. L’inviata non ha gettato la spugna neanche nel 2018 quando ha riportato la frattura del coccige. “Vabbè, mi sono seduta su un cuscino morbido, di sbieco, per quattro mesi. Il resto è stato tutto in discesa”, dichiara sorridendo.
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Stefania Petyx: “Evito di portare il bassotto in situazioni di rischio”
In caso di situazioni particolarmente rischiose, però, Stefania Petyx preferisce lasciare a casa il suo inseparabile bassotto. “Carolina ora è anzianotta – confessa – e viene con noi la figlia, Totolina. La troupe che mi segue la chiama ‘Capo’ perché dobbiamo rispettare le sue esigenze… se ha sete, fame o deve fare i bisogni”. Tra i servizi di cui va orgogliosa figura la storica inviata di “Striscia La Notizia” annovera “l’inchiesta denuncia sui costi della Fivet (procreazione assistita) che hanno un divario importante tra Nord e Sud: grazie al nostro intervento le donne siciliane non devono andare più fuori Regione. Ma potrei citare anche tante storie di persone che si rivolgono a ‘Striscia’ per casi di ingiustizie, malasanità e per risolvere situazioni senza via d’uscita”.
La storica inviata di “Striscia La Notizia” svela com’è nato il suo look
Stefania Petyx svela anche com’è nato il suo look che è “una via di mezzo tra il Signor Bonaventura, La signora in giallo e Sherlock Holmes”. “Inizialmente avevano pensato di vestirmi come Santa Rosalia – racconta – Ma al primo servizio si sono resi conto che non funzionava. Avevo fiori e corone in testa, ma quando sono arrivata sul luogo sembravo un cespuglio potato. Poi Ricci vide un fuorionda dove ero col mio bassotto Carolina e pensò a questo travestimento”. La giornalista palermitana parlò del suo outfit anche in un’intervista rilasciata a “Yeslife”.
“A me il mio impermeabile piace, è come il mantello per Superman”
“Antonio Ricci aveva in mente dei piccoli supereroi sfigati – confidò Stefania Petyx – io ero un incrocio tra la signora in giallo e il signor Bonaventura. In quell’anno insieme a me nacquero Capitan Ventosa, Moreno Morello, avevamo tutti una visione fumettistica. Pensa che potevo avere una ventosa in testa, mamma mia cosa ho rischiato… le prime versioni erano complicatissime. La prima che venne in testa ad Antonio era con in testa una specie di infiorata ma quel giorno non mi ricordo quante cose scavalcai e a fine servizio mi ritrovai con in testa solo un petalo e una foglia, tutto il resto si era perso e così capimmo che serviva una cosa più pratica. A me il mio impermeabile piace, quando ce l’ho addosso mi dà una sensazione piacevole, ancora oggi lo amo molto, è come il mantello per Superman”.
