Giovedì 28 novembre Sophie Codegoni è stata sentita dai pm di Milano per cinque ore nell’ambito del fascicolo nato dalle denunce da lei sporte nei confronti dell’ex compagno Alessandro Basciano. Quest’ultimo, accusato di stalking, è stato arrestato e rilasciato dopo 48 ore. A disporre la sua scarcerazione per mancanza di gravi indizi è stata Anna Magelli, la stessa gip che aveva emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Durante l’audizione di oggi in Procura, come riporta l’Ansa, Sophie Codegoni ha confermato tutto il quadro fatto di insulti gravi e minacce anche di morte, delle due denunce che lei non ha mai ritirato, men che meno la prima del dicembre 2023.
“Mi ha detto ‘vengo a casa tua e ti ammazzo’ anche quindici giorni fa”
La modella e influencer 23enne ha ribadito la sua paura per quei continui atteggiamenti persecutori, non negando i riavvicinamenti con l’ex compagno e i regali da lui ricevuti anche di recente, compresa una borsa di lusso. Ha inoltre affermato che il padre di sua figlia le avrebbe detto “vengo a casa tua e ti ammazzo” anche quindici giorni fa. Ritenuta credibile nei suoi racconti dagli inquirenti, Sophie Codegoni sarà risentita nei prossimi giorni quando produrrà anche tutte le chat dei dialoghi con Alessandro Basciano che saranno acquisite e analizzate. In merito alla borsa di marca ricevuta in dono dall’ex compagno prima della seconda querela, l’ex tronista di “Uomini e Donne” avrebbe detto che adesso la lancerebbe volentieri dalla finestra.
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Sophie Codegoni ha paura di Alessandro Basciano: “Esco con i bodyguard”
Dopo la scarcerazione di Alessandro Basciano, Sophie Codegoni ha rilasciato un’intervista al “Corriere della Sera”. “Finché stavamo insieme era amorevole, carino e dolce – ha raccontato – Il problema nasceva nel momento in cui io mi staccavo da lui, che fosse per andare a mangiare una pizza, per andare a lavorare o da mia mamma, lui cambiava completamente. Lui doveva essere la priorità della mia vita davanti a tutto e tutti (…) Ci ho riprovato un’infinità di volte perché pensavo di poter cambiare le cose e avere la famiglia che sognavo, ma nascondevo a tutti la verità, anche alla mia famiglia, perché dentro di me sapevo che stavo sbagliando”.
“Vivevo nella paura e sotto il suo controllo – ha aggiunto – C’erano persone che mi spiavano dallo spioncino dalla porta di casa in piena notte, gente che mi aspettava fuori dal ristorante, episodi accompagnati da chiamate e messaggi bruttissimi da parte sua che sapeva sempre con chi fossi e dove fossi (…) Non è un periodo facile. Non sono tranquilla. E ho paura. Ogni volta che esco ci sono dei bodyguard con me”.