In un’intervista a “Vanity Fair”, quando mancano pochissimi giorni alla finale del “Grande Fratello Vip 7”, Sonia Bruganelli ripercorre i suoi sette mesi da opinionista. “Quest’anno è stato molto intenso anche se, conoscendo già le dinamiche, sono riuscita a entrare più dentro le caratteristiche dei personaggi – spiega – L’ho seguito molto più dell’anno scorso anche se l’ultimo mese è stato faticoso, tra varie eliminazioni e vari comunicati”.

“Nikita e Oriana meriterebbero la vittoria”

“La più resistente secondo me è Nikita – dice – Rifletto sul fatto che molti concorrenti se la sono presa quando sottolineavo che erano lì per vincere: io non conosco le persone, ma solo i giocatori – a parte Milena Miconi – e giudico sulla base di questo. Non credo che siano arrivati i più resistenti, ma il più furbo, quella che si è legata al più furbo, quello che si è messo meno nelle condizioni di discutere: alla finale sono arrivate varie dinamiche di gioco. In futuro penso che il concorrente che dirà subito di essere lì per vincere vincerà”. Sonia Bruganelli fa i nomi dei concorrenti che per lei meriterebbero la vittoria quest’anno: “Nikita, perché è quella che è riuscita a rimanere fredda e a gestire tutto senza mai urlare, e Oriana, che io non amo ma che ha creato l’apocalisse non appena è entrata. Avrei detto anche Tavassi se fosse rimasto quello che era quando è entrato”.

“Antonella Fiordelisi troppo piccola e troppo poco matura”

Antonella Fiordelisi era la sua preferita e, a suo dire, se fosse stata più forte e strutturata sarebbe arrivata sino alla fine. “Se scegli di incarnare l’antagonista, devi avere le spalle molto larghe per reggere quando non ti vogliono o ti escludono – sentenzia la moglie di Paolo Bonolis – Lei era troppo piccola e troppo poco matura per rendersi conto che quel percorso, così come lo ha fatto Soleil, non è per tutti: non puoi piangere per qualsiasi cosa con questa premessa, ed è per questo che l’ho aiutata. Ho apprezzato che avesse scelto una strada così perigliosa”.

“Voglio bene a questi ragazzi, ci ho messo l’anima”

Sonia Bruganelli nasce come produttrice televisiva ma sulla poltrona del “Grande Fratello Vip” ha dimostrato di saperci fare anche come opinionista. “In questo ruolo funziono perché sono una persona di rottura, abbastanza schietta e diretta – spiega – Non essendo il mio lavoro faccio un po’ come Donnamaria: prima parlo e poi penso. Mi do tanto perché, se faccio una cosa e ci credo, voglio arrivare fino in fondo. Voglio bene a quei ragazzi, ci ho messo l’anima”.

Perchè Sonia Bruganelli non tornerà al “Grande Fratello Vip”

Come già detto nelle scorse settimane, la Bruganelli ribadisce che non tornerà nella prossima edizione del “Grande Fratello Vip”: “La tv ti leva tanto tempo. Ho un altro lavoro, che è tanto di testa, e ho tanti settori da gestire. Lavoro con le stesse persone da tantissimi anni e un po’ mi è dispiaciuto non seguirle come un tempo, anche se il Gf mi ha comunque dato tanto. SDL (società di produzione che si occupa dei casting dei programmi di Paolo Bonolis, ndr.) è la mia creatura così come il Gf è la creatura di Alfonso”. “Credo che sia l’ora di Giulia Salemi e di tante ragazze che sono cresciute con il Gf: le dico solo che nella prima puntata di Ciao Darwin una delle due capo-squadre sarà proprio Giulia. La cosa bella del Gf è che ogni tanto mi lascia delle persone che poi ho il piacere di far lavorare nelle mie produzioni”.

“Sono andata in analisi per accettare che non si può controllare tutto”

Sonia Bruganelli confessa di essere seguita da uno psicoterapeuta: “Sto andando in analisi da tempo per questo, accettare che nella vita non si può controllare tutto. Ho, poi, un problema con il passare del tempo, e vado in analisi anche per questo. Cerco di far crescere i ragazzi che secondo me sono belli, giovani e capaci. Mi piace dare a chi lavora con me quello che ho imparato negli anni con i dolori e la fatica”.
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“Da bambina volevo essere applaudita, non volevo dare delusioni”

La moglie di Paolo Bonolis è una maniaca del controllo sin da bambina. “Avevo paura di sbagliare e di deludere gli altri, dai genitori ai professori fino ai compagni – ricorda – Non mi sono mai goduta quello che facevo per me, era sempre una rincorsa per l’accettazione, la volontà di essere perfetta per non farmi dire più niente. Poi, a un certo punto, ho sentito l’opposto, e questo si vede negli ultimi anni della mia vita. Dell’accettazione oggi non me ne faccio niente. Da bambina volevo essere applaudita, non volevo dare delusioni”. “Non ho mai voluto diventare ricca – aggiunge – Avevo la paghetta e la spendevo, ma non ho mai avuto una testa che diceva che presto o tardi avrei voluto comprarmi questo o quell’altro. Il destino ha voluto che avessi sempre carenza dal punto di vista affettivo ma mai economico. Le cose che cerchi a volte ti sfuggono”.

“Gli haters non mi interessano, molti non scrivono neanche in italiano”

Il fatto di essere indipendente professionalmente lo considera un privilegio: “Non devo essere carina per forza per lavorare. Infatti, se dipendessi da qualcuno, non so come mi comporterei”. A proposito degli haters che la accusano di ostentare sui social la sua vita dorata dice: “Non mi interessano. Mi dispiace che molti non scrivano in italiano, mi rendo conto di cosa provochi l’invidia sociale, la mancanza di cultura ed istruzione. Un po’ come quando dicono che mio figlio è raccomandato per il calcio quando, se sei una pippa sul campo, non vai da nessuna parte. Non rispondo mai perché, se lo facessi, probabilmente sarei mangiata da quell’onda: mi dispiacerebbe sprecare la mia vita a tirare fuori odio e malignità”.