Volodymyr Zelensky ha chiesto di essere ospite nella serata finale del “Festival di Sanremo”. La notizia è stata data da Bruno Vespa in collegamento da Kiev con “Domenica In” e ha spiazzato persino Amadeus. “Io mi ero sentito con Bruno Vespa la settimana scorsa perché lui ha ricevuto una richiesta proprio da Zelensky per essere presente al Festival di Sanremo – ha raccontato il conduttore e direttore artistico del “Festival di Sanremo” a “Libero” – Io l’ho chiamato due giorni fa, lui era in viaggio, era in Polonia e mi ha detto: ‘Sto andando da Zelensky per l’intervista. Che risposta mi dai e cosa devo dire a Zelensky?’. Io ho detto: ‘Sono felice di averlo in un collegamento, secondo me è giusto che accada nella serata finale del Festival di Sanremo”.
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“Il servizio glamour su Vogue fu un pugno nello stomaco”
Sull’eventuale ospitata del presidente ucraino al “Festival di Sanremo” ha detto la sua Alfonso Signorini in un editoriale su “Chi”. “Eppure c’è in tutto questo un retrogusto amaro che non posso fare finta di ignorare – ha sottolineato il re del gossip – E non è la prima volta che mi capita. Ricordo ancora quando vidi il servizio glamour realizzato dal presidente ucraino con la moglie Olena sulle patinatissime pagine di Vogue. Non volevo credere ai miei occhi. Nel pieno della guerra, sullo sfondo di un tragico palcoscenico di macerie e di morti, quelle immagini erano un vero e proprio pugno nello stomaco”.
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“Preferivo i tempi in cui i generali combattevano a fianco dei loro soldati”
“Ma a me sembra che canali comunicativi più adatti a Zelensky e alla sua causa non manchino – ha aggiunto – e che li sappia anche sfruttare bene. Di recente è volato alla Casa Bianca e nello studio Ovale ha ringraziato il presidente Biden per gli aiuti ricevuti. Pochi mesi fa ha tenuto un applauditissimo discorso alle Nazioni Unite, che in pochi secondi ha fatto il giro del mondo. Esistono invece dei contesti che, seppur prestigiosi, sono stonati con la realtà della guerra. Esiste anche un rispetto per chi è in prima linea a combattere, un rispetto per chi ci ha rimesso la pelle e per tutte le famiglie che sono state private di un affetto. Un giornale patinato, esattamente come la platea di uno spettacolo di svago e intrattenimento, stridono con tutto questo. E se questo è il prezzo che dobbiamo pagare ai tempi moderni, preferivo i tempi in cui i generali se ne stavano in trincea a combattere a fianco dei loro soldati”.