29 Agosto 2024, 13:50
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Il marchio Shein permette di acquistare vestiti e accessori vari a prezzi accessibili a tutti. Il colosso cinese ha conquistato milioni di consumatori in 150 Paesi del mondo offrendo la possibilità di comprare vestiti e accessori di moda a basso prezzo, ordinandoli online e ricevendoli comodamente a casa. Ma adesso arriva uno studio tedesco che rischia di stroncare gli affari dell’azienda cinese. L’analisi riportata dal giornale tedesco “Oko Test” confermerebbe che alcuni dei prodotti conterrebbero sostanze tossiche e dannose per il corpo. L’analisi dei tessuti è stata fatta su 21 capi di abbigliamento per diverse fasce di età. Cinque per le donne e quattro ciascuna per uomini, adolescenti e bambini, e un paio di scarpe per ogni fascia d’età.
Il risultato è allarmante: gli articoli Shein risulterebbero infatti contaminati da sostanze pericolose. Si tratta di antimonio, dimetilformammide, piombo, cadmio, ftalati vietati, naftalene e idrocarburi policiclici aromatici (Ipa).
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Nell’articolo di denuncia si legge: “Ciò che è particolarmente fastidioso è che Shein non è stata assolutamente trasparente per quanto riguarda le condizioni di produzione sociali ed ecologiche”. Secondo il giornale solo un terzo dei prodotti di Shein testati ha ricevuto un voto “adeguato”. Il resto ha incassato un voto “scarso” o “insoddisfacente”. Dalle analisi effettuate è emerso che l’antimonio tossico è stato rilasciato da un vestito da bambina all’interno di una soluzione che simulava il sudore. Le conseguenze per chi viene a contatto con questa sostanza possono essere gravi: residui di antimonio possono essere assorbiti attraverso la pelle con il sudore e sono altamente tossici se entrano nel sangue. Ma l’elemento più schioccante è stato la rilevazione di dimetilformammide in un vestito da adolescente: una sostanza che è classificata nell’Ue come probabilmente dannoso per la fertilità.
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Non solo gli abiti, ma anche le scarpe sono risultante altamente contaminate da prodotti nocivi per la salute. Nel rapporto del laboratorio si legge che le calzature erano piene di sostanze chimiche nocive, molte delle quali si pensava fossero scomparse da tempo dalla produzione tessile. Nello specifico, in un paio di sandali da donna sono stati riscontrati livelli altissimi di sostanze chimiche come il piombo, che è neurotossico e tossico per la riproduzione, e il cadmio, che può causare danni ai reni e alle ossa se assunto in dosi elevate per un lungo periodo di tempo. Uno studio che mette in allarme i milioni di clienti dell’azienda cinese che in tutto il mondo acquistano prodotti alla moda e a basso costo.
Nell’articolo si legge ancora: “Siamo rimasti scioccati da ciò che il laboratorio ha trovato in questi sandali Shein da donna in termini di ftalati vietati: il contenuto supera di 15 volte il limite Reach, già non molto severo”. I ftalati trovati nel test sono sospettati di danneggiare gli organi riproduttivi e possono danneggiare il nascituro nel grembo materno e compromettere la fertilità.
Non è la prima volta che organizzazioni internazionali denunciano che alcuni prodotti commercializzati dai colossi cinesi possono contenere materiali tossici e sostanze che vanno dagli ftalati sino ai metalli pesanti. E’ emerso anche in un report di Greenpeace del 2022. Centinaia di prodotti a marchio Shein sono stati sequestrati a metà agosto anche dalle autorità della Corea del Sud. Dopo diversi test che hanno coinvolto oltre 144 capi e accessori si è scoperta la presenza di sostanze tossiche che superano i limiti. Alcune scarpe contenevano livelli elevati di ftalati (anche di 229 volte oltre il limite). Sotto accusa anche altre due aziende asiatiche del fast fashion Temu e AliExpress. Non solo per la composizione dei materiali che utilizzano, ma anche per le condizioni dei lavoratori.
LA RISPOSTA DI SHEIN: “Lavoriamo a stretto contatto con agenzie di analisi internazionali di terze parti, come Intertek, SGS, BV e TUV, per effettuare regolarmente test che garantiscano la conformità dei fornitori ai nostri standard di sicurezza dei prodotti. Nell’ultimo anno, abbiamo condotto più di 400.000 test di sicurezza chimica con queste agenzie. I nostri fornitori sono tenuti a rispettare i controlli e gli standard che abbiamo messo in atto, nonché le leggi e i regolamenti sulla sicurezza dei prodotti nei Paesi in cui operiamo.
SHEIN si impegna a lavorare a stretto contatto con le agenzie locali per la sicurezza dei prodotti, monitorando i cambiamenti e gli sviluppi delle leggi e delle normative sulla sicurezza e investendo nella continua ottimizzazione dei processi di conformità dei prodotti. Quando veniamo a conoscenza di un reclamo, per prudenza rimuoviamo immediatamente il prodotto o i prodotti dal nostro sito web, mentre svolgiamo le adeguate indagini. Se viene poi verificata la non conformità, non esiteremo a intraprendere le opportune azioni di controllo con il fornitore del prodotto”.
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29 Agosto 2024, 13:50