La risposta dell’ex vincitore di “X Factor” è da incorniciare
- Il critico d’arte ha commentato il look sanremese di Michele Bravi
- E’ accaduto nel programma Rai “Dedicato”: ecco come ha reagito la conduttrice
- Il cantante replica senza nominare Sgarbi: “Non è una lotta che riguarda la comunità Lgbtqi+”
Bufera su Vittorio Sgarbi. Ospite della trasmissione di RaiUno “Dedicato”, il critico d’arte ha così commentato l’esibizione di Michele Bravi nella serata del “Festival di Sanremo” dedicata alle cover: “C’era quell’altro che cantava una canzone di Battisti, che si chiama Bravi, tutto femmina. E cantava rivolgendosi a una donna come se fosse un maschio. La canzone è fatta da Battisti per una donna e lui era un uomo e la declinava al maschile”.
La reazione di Serena Autieri
Nessuno dei presenti ha avuto nulla da ridire dinanzi alla dichiarazione di Sgarbi. “Non si può dire – è intervenuta la conduttrice Serena Autieri lasciandosi scappare una risata – Adesso i cantanti hanno un po’ questo modo di vestirsi in maniera stravagante”. Il critico d’arte ha anche rilanciato: “Michele Bravi molto elegante, tutto femmina”. “Non c’è niente di male”, ha detto la Autieri stavolta con piglio deciso. Nelle scorse ore, Michele Bravi – pur non nominando mai Sgarbi – ha replicato via social.
La risposta epica di Michele Bravi
“Non amo dare spazio o voce a persone che ignorano la bellezza della libertà di espressione individuale, né tantomeno demonizzare una risata imbarazzata dovuta all’imprevisto di una diretta – ha scritto – Non farò nomi e vi invito a non andare a scavare. Colgo però lo spunto, visto che da ieri mi state mandando un video di una trasmissione dove accusa la mia eccessiva femminilità, per dire che sono orgoglioso di dare voce a un approccio non giudicante dell’individualità”.
LEGGI ANCHE: Michele Bravi: “Per mesi non ho parlato, ora sono in terapia. Spero di farcela”
“Siate completamente voi stessi, siate creativi sempre”
“Non smetterò mai di dire con la mia musica ‘siate completamente voi stessi’ – ha aggiunto – Questa non è una lotta che riguarda la comunità Lgbtqi+ ma ha a che fare con la possibilità di tutti di raccontare al mondo i propri colori. È un segno di civiltà rispettare e accettare opinioni diverse dalla propria, ma è un peccato lasciare che giudizi medievali limitino la vostra creatività. Siate creativi sempre”.