09 Dicembre 2021, 18:33
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Minacciata e insultata dopo essere stata molestata in diretta. Greta Beccaglia, l’inviata di “Toscana Tv” palpata da un tifoso durante un collegamento a margine della partita Empoli-Fiorentina, è stata ospite di Massimo Giletti a “Non è l’Arena”. La 27enne ha incassato tanta solidarietà ma al contempo si è ritrovata a doversi difendere dall’accusa di aver montato un caso per ottenere visibilità.
“E’ stata una settimana molto particolare – ha esordito – Dopo l’accaduto e dopo che ho denunciato, ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà ma allo stesso tempo tanti messaggi negativi, minacce, cattiverie, commenti che mi hanno ferita. Però dall’altra parte, mi hanno dato anche la forza di condannare ancora di più quello che mi è successo. Ovvero questo gesto che per me non è normale”.
La Beccaglia ha così replicato a Natalia Aspesi secondo la quale il responsabile non può essere condannato all’ergastolo: “Che si parli di me e di quello che mi è accaduto credo sia importante perché il gesto non è normale. Io ho denunciato, poi sarà la giustizia a decidere se sarà molestia o violenza sessuale. Se l’ho denunciato, non perdono quello che ha fatto. Non sono arrivate le scuse, ma in ogni caso non basterebbero”.
“E’ legittima la denuncia di parte che lei ha fatto – ha commentato Vittorio Sgarbi – ma la Cassazione si è già pronunciata nel 2016 e ha detto che, se isolata e repentina, la battuta sul c*lo non può essere violenza sessuale. La violenza prevede insistenza. La denuncia è lecita ma la violenza è un’altra cosa. Quando un omosessuale mi tocca le pa**e, io non reagisco e sorrido. Quando una donna mi tocca il cu*o, io non reagisco e sorrido. Nel caso suo, questo è avvenuto in televisione. E’ un dato di fatto: non verrà condannato perché non c’è violenza sessuale. C’è maleducazione, ingiuria e mancanza di rispetto. Però non è tale da meritare la condanna a qualcosa che abbia a che fare con la prigione. Pagherà un risarcimento ed è abbastanza. Lei in quanto donna ha reagito con quelle leggi, lo stalking, che valgono solo per le donne. Per me non valgono. Io non denuncerei una toccata perché un uomo non lo può fare”.
“Capita di rado che una donna tocchi il cu*o a un uomo – è intervenuta Myrta Merlino – Tu sei un personaggio particolare, avrai un cu* particolarmente bello. Ti posso garantire che i giornalisti sportivi maschi non hanno paura che qualcuno gli metta le mani addosso a differenza delle colleghe donne. E’ un problema. Per come la vedo io, Greta ha subito una molestia e non una violenza. Penso che Greta fa benissimo a denunciare e a creare un caso. Non perché credo che lei rimanga traumatizzata a vita da una toccatina ma perché pone un punto che ci riguarda tutte: la minimizzazione, il fatto che passavano altri uomini e nessuno ha detto a quel cretino totale ‘ma che stai facendo stupido imbecille?’ Palpare il sedere a una donna è una cosa anormale. Dobbiamo rivendicare la anormalità di quel gesto senza fare drammi inutili”.
Massimo Giletti ha mandato in onda un passaggio a rallentatore dell’ormai celeberrimo video da cui sembra che la 27enne abbia subito anche qualcosa di più rispetto all’ormai acclarata pacca sul sedere (“Sembra che ti abbia toccata anche davanti”).
“Mi hanno detto cose non carine – ha commentato Greta Beccaglia senza scendere troppo nei dettagli – Io ero in diretta, quindi svolgevo il mio lavoro. Passavano accanto facendo commenti non belli sul fisico, non sulla partita. Ad un certo punto, un tifoso mi è venuto addosso, mi ha fatto paura, mi sono sentita toccare e ho reagito con lo sguardo. Ero in diretta e volevo portare a termine il mio collegamento. Per oltre due minuti (tanto è durato il collegamento) io sono stata in mezzo a dei leoni. Nessuno mi ha difesa o aiutata, c’è stata tanta indifferenza e quello mi fa ancora più paura. L’indifferenza e il permettersi di poter attaccarmi e commentare il mio fisico, di toccarmi senza il mio consenso. Questo non è normale. Mi hanno definito donna senza carattere per non aver reagito in diretta. Io non credo di non aver carattere, stavo lavorando, quindi non mi potevo permettere di rispondere come tanti si aspettavano”.
“Credo ci sia un gran malinteso – è intervenuta la giornalista Francesca Brienza – Questa non è una semplice toccata. Il fatto di sputarsi su una mano e dare uno schiaffo sul sedere a una donna non è una toccata. E’ una forma di violenza, grave, meno grave, come volete. Ma non è una semplice toccata”.
“Ho voluto farlo vedere perché tutti si sono soffermati su quel passaggio ma anche questo è altrettanto grave. Il clima era molto più ampio – ha precisato Massimo Giletti – Per me questa è una molestia, non una violenza. Però se noi continuiamo a sminuire certe situazioni poi rendiamo lecito qualsiasi cosa. Questa è una battaglia contro un livello culturale becero”.
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09 Dicembre 2021, 18:33