21 Aprile 2024, 14:30
3' DI LETTURA
Com’è noto, sabato 20 aprile, Serena Bortone ha letto in diretta a “Chesarà…” il monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati che era stato cestinato dalla Rai all’ultimo minuto. Stando a quanto riporta il quotidiano “La Repubblica”, la conduttrice potrebbe pagare cara la sua scelta. Per lei sarebbe già pronto un provvedimento disciplinare. “Chesarà…”, inoltre, “potrebbe chiudere a fine stagione”. “Non hanno intenzione di scusarsi. Vogliono un provvedimento disciplinare per Serena Bortone e a giugno la chiusura del programma. Vergogna”, commenta il giornalista di “Dagospia” e del “Fatto Quotidiano” Giuseppe Candela che ha condiviso su X il trafiletto di “Repubblica”.
A tuonare contro la cancellazione del monologo dell’autore del libro “M. Il figlio del secolo”, oltre alle opposizioni, è anche Usigrai. Il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico è intervenuto con una nota di cui è stata chiesta la lettura nei Tg e Gr di oggi. “Il controllo dei vertici della Rai sull’informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante – recita il comunicato – Dopo aver svuotato della loro identità due canali, ora i dirigenti nominati dal Governo intervengono bloccando anche ospiti non graditi, come Antonio Scurati a cui era stato affidato un monologo sul 25 aprile, in una rete, Rai3, ormai stravolta nel palinsesto e irriconoscibile per i telespettatori”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Ed ancora: “La stessa azienda che ha speso 6 milioni di euro per il programma Avanti Popolo, ora avanza motivazioni di carattere economico per l’esclusione di Scurati. Motivazioni già smentite dai fatti. Siamo di fronte ad un sistema pervasivo di controllo che viola i principi del lavoro giornalistico. L’assemblea dei Comitati di redazione della Rai mercoledì ha proclamato lo stato di agitazione e approvato 5 giorni di sciopero. Gentili telespettatori, noi ci dissociamo dalle decisioni dell’azienda e lottiamo per un servizio pubblico indipendente, equilibrato e plurale”.
Nel frattempo, interpellato da “La Stampa”, Roberto Sergio prende le distanze dalla decisione di cancellare il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. “Nessuno mi ha informato – afferma – Ho appreso del caso Scurati dal post che la giornalista Serena Bortone ha pubblicato profili social. Si doveva agire diversamente. Possiamo anche discutere sulla richiesta di mille e 800 euro per un minuto in trasmissione, se fosse esagerata o meno o non compatibile con gli standard Rai, e quindi anche eticamente inaccettabile, ma certamente non lo avrei censurato. Io lo avrei mandato in onda e avrei chiesto a Serena Bortone, nel caso fosse stato necessario, un riequilibrio ai sensi della normativa che disciplina la par condicio”.
“Per lunedì ho chiesto una relazione, saranno presi provvedimenti drastici – fa sapere l’amministratore delegato della Rai – Surreale come sia potuto accadere, è necessario approfondire e dare risposte. Chi ha sbagliato paga”. “Il nodo è un altro – sottolinea Roberto Sergio –. Da settimane la Rai è vittima di una guerra politica quotidiana con l’obiettivo di distruggerla”. Infine assicura: “Io non ho mai ricevuto interventi o telefonate dalla maggioranza di governo per condizionare scelte su programmi, conduttori o argomenti di qualunque genere”.
Pubblicato il
21 Aprile 2024, 14:30