25 Novembre 2024, 17:06
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Ospite di “Supernova”, il podcast di Alessandro Cattelan, Selvaggia Lucarelli racconta la “fatica” di essere Selvaggia Lucarelli: “Quando sei quello che cerca la smagliatura, la crepa negli altri, il pelo nell’uovo, è evidente che devi stare attento ad essere inattaccabile perché poi evidentemente perdi credibilità. Bisogna stare attenti anche a sciocchezze alle volte”. “Io ho fatto anche l’attrice di teatro – svela – ho fatto vari deragliamenti. Non avevo idea di cosa volessi fare. Per fortuna, il mondo del cinema e del teatro si è salvato. Ero proprio quello che non voglio essere nella vita: ero grigia. Non ero un talento e io non mi rassegnavo a quella medietà. Volevo fare la differenza, essere utile”. “Nell’adolescenza volevo molto compiacere gli adulti, piacere agli altri – confida – Poi mi hanno mandato nove anni dalle suore del Preziosissimo Sangue e non era facile ribellarsi là dentro. Non era come oggi. Prima le suore ti menavano proprio. Io ho fatto asilo, elementari e medie lì. È per questo che io oggi meno. Perché sono stata menata (ride)”.
Selvaggia Lucarelli spiega perché ha creato la newsletter “Vale tutto” in cui i suoi articoli sono disponibili a pagamento: “È un po’ un ritorno al blog degli anni 2000 e un ritorno puro alla scrittura. A parte la libertà editoriale, io ho bisogno proprio di una indipendenza economica. Bello scrivere sui social ma nel mio caso la dimensione della mia platea e della mia responsabilità personale su tutto quello che scrivo era diventata talmente grande che era pure molto costoso fare quello che stavo facendo. Io non avevo mai capitalizzato nulla. Sono sui social dal primo giorno ma non ho mai guadagnato un euro dai social (…) Poi ogni volta che scrivo mezza riga, mi arriva una querela, mi arriva una diffida. È costosissimo. Se tu scrivi un articolo su un giornale, sei sostenuto e affiancato dai legali del giornale. Hai delle grane legali ma sono pagate dal tuo editore. Mentre se scrivi una cosa sui social che infastidisce, gli avvocati te li paghi tu. Quindi era diventato molto costoso avere delle opinioni”.
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“Quando pubblico un articolo so già che mi costerà 2-3 querele. Mi faccio il conto – ammette – Come funzionano le querele? Eh dipende! Alcuni ti chiedono risarcimenti, intraprendono azioni civili e durano anni, a volte 7-8-9 anni. Alcune corrono inspiegabilmente, diciamo che dipende da chi ti querela. Querelare non costa nulla. È molto faticoso perché anche quando decidono di archiviare, l’altro si può opporre. Quindi se fino a quel momento sei stato tranquillo perché non hai dovuto scomodare avvocati, c’è un’udienza in cui si decide se si conferma l’archiviazione o se si va a processo. A quell’udienza un legale lo devi mandare. Nel 90% dei casi è confermata l’archiviazione ma a quel punto spendi 2-3-4-5mila euro per qualsiasi querela ti arrivi. Se ho mai fatto un conto di quante querele ho ricevuto? No! Sei pazzo? Altrimenti non scrivo più. Per fare quello che faccio io devi potertelo permettere (…) Io non ho mai querelato”.
“A volte me ne arrivano tre al giorno (…) – continua Selvaggia Lucarelli – A me non mette più molta ansia. Il penale non mi dà tanta ansia, però al civile quando ti arrivano richieste di risarcimento di 150mila euro, tipo Fedez…Fedez me ne ha fatte due, una da 150mila e una da 50mila…una cosa del genere…lì cominci un po’ a temere. All’anno ne posso ricevere 20 ma solitamente finiscono tutte archiviate. Ultimamente ho saputo di essere stata condannata da un giornale in un processo che non sapevo di avere. Ho aperto la Pec che non aprivo da due anni e da lì ho scoperto che Fedez mi aveva denunciata”. Di recente Selvaggia Lucarelli ha storto il naso dinanzi all’ospitata di Maria Rosaria Boccia in un programma di cui è un’habitué: “Io vado spesso ospite a ‘Piazzapulita’, sono anche in buoni rapporti con Formigli, però l’intervista alla Boccia non mi è piaciuta e ho dovuto dedicare a questa cosa un articolo del Fatto. Non ho ancora avuto il coraggio di chiedere a Formigli se se l’è presa con me. Se mi rinviterà capirò che l’ha presa con leggerezza”.
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La conversazione si sposta sul dancing show di RaiUno in cui da nove anni ricopre il ruolo di giudice: “A Ballando litigo sul serio, non c’è mai nulla di prestabilito. Di solito me ne accorgo quando si portano la lite da casa, non mi piace. Quando capisco che è una sceneggiatura già pronta, allora no. A me piace la cosa genuina. Sonia Bruganelli ha un po’ questo modus operandi. Arriva e ha già deciso se quella è la puntata in cui vuole essere un po’ più mite, più mansueta, in cui non vuole rischiare troppo o quella in cui dice ‘mmm è calata un po’ di attenzione sul personaggio, devo essere un po’ più pungente, avere la risposta, così poi finisco su Corriere.it’. Quando do sempre 5-6 a un concorrente, sto cercando di farlo sparire (…) C’è stato un anno in cui una delle concorrenti era Vittoria Schisano. Lei mi era veramente antipatica. Arrivava lì che voleva proprio litigare. Quindi io dalla prima all’ultima puntata le ho sempre dato 6, anche 7. ‘Brava, hai ballato molto bene…’. Io quando dico così è proprio la morte, il bacio sulla fronte, la salma! E invece quando sono molto generosa o molto ingenerosa vuol dire che comunque quel concorrente mi dà qualcosa (…) I miei peggiori haters sono gli anziani che seguono ‘Ballando con le stelle’. Non pensano neanche che tu leggerai i commenti”.
Durante l’intervista, Selvaggia Lucarelli risponde anche ad alcune domande sui suoi affetti: “Io e Lorenzo (Biagiarelli, ndr) siamo ancora fidanzati, è molto affaticato ma siamo ancora fidanzati. Mio figlio non mi teme, mi sfotte. Io non ho nessuna autorità su di lui. Non ha nessun tipo di soggezione, non gli interessa nulla di quello che faccio, non ama i social”.
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25 Novembre 2024, 17:06