L’idillio tra Selvaggia Lucarelli e Milano è finito. Ad annunciarlo è la stessa giornalista in un lungo e circostanziato articolo pubblicato sul “Fatto Quotidiano”. “Vivo Milano da quattordici anni, sono in affitto e non comprerò casa a Milano – esordisce – É una conclusione amara, sulla scia di un disamoramento graduale e malinconico, di quelli da matrimonio sfibrato, in cui vuoi ancora bene a qualcuno, ma non lo ami più. Ecco, io voglio bene a Milano, ma l’incanto è finito”.
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“A meno di 3000/4000 euro al mese, per le nostre esigenze, non c’è nulla”
“Non so bene quale sia stato il punto di rottura – prosegue – forse il giorno in cui mi sono ritrovata con un genitore anziano costretto a trasferirsi qui e ho fatto i conti con quello che significa iniziare una vita in questa città partendo da zero. La ricerca di un monolocale per mio padre è stata straziante e quando infine abbiamo realizzato che doveva vivere con noi ma che la mia casa non era sufficientemente grande, ho provato a cercare un’altra casa in affitto. Ho scoperto che a meno di 3000/4000 euro al mese, per le nostre esigenze, non c’è nulla. E che per comprare una casa sui 150 mq a Milano, in una zona fuori dal centro, servono 750/800mila euro. Anche ad averli, è una cifra folle, che difficilmente potrà mai essere un investimento, a meno che il prezzo delle case a Milano, non superi quello di Manhattan”.
“Ricca, indifferente, Milano: un trendy dal quale fuggire”
“Intanto – conclude la giornalista del “Fatto Quotidiano” – ho amici che avevano case in quartieri considerati malfamati che oggi sono diventati benestanti rivendendo l’appartamento a quattro volte la cifra a cui lo avevano comprato e amici che si sono visti raddoppiare l’affitto e sono dovuti andare a vivere altrove”. “Ricca, indifferente, Milano: un trendy dal quale fuggire”, è il titolo dell’articolo firmato da Selvaggia Lucarelli uscito oggi sul quotidiano diretto da Marco Travaglio.