“È stato un anno difficile, in cui si sono concentrati nel breve periodo tanti eventi sfortunati. Io non mi sottraggo al dolore, accetto le sconfitte, però il 2022 ha avuto un certo accanimento”. Selvaggia Lucarelli parla del suo annus horribilis in un’intervista rilasciata all’esperto di tv Davide Maggio. “Hai presente quando si sveglia il tuo Comune con il recupero crediti e ogni giorno nella posta trovi una nuova multa per un divieto di sosta del 1989? Ecco, il mio 2022 è stato più o meno così. Spero di aver saldato tutto”, sentenzia. Sabato scorso la giornalista ha perso la madre Nadia. La donna, affetta da Alzheimer, è stata stroncata dal coronavirus. “Non essere riusciti a proteggere mia madre dal Covid la vivo come una sconfitta – confessa – Non aver consegnato un lavoro in tempo anche. Non aver capito che malattia avesse il mio cane se non alla fine idem. Poi certo, la sfortuna ha fatto la sua parte”.
“Mia madre, con l’Alzheimer, non era più lei da anni”
“Una morte improvvisa è un dolore lancinante, che rimanda il tempo dell’elaborazione del lutto. Poi ci sono morti diluite nel tempo – continua – Mia madre, con l’Alzheimer, non era più lei da anni. Per me il distacco e quindi l’elaborazione del lutto erano già iniziati molto tempo fa. La sua morte non è stata un dolore che mi ha travolta, ma un rumore di fondo che mi accompagnava da tempo. So che dirlo ad alta voce è destabilizzate per i grandi saggi che hanno stilato il rinomato ‘protocollo del dolore perfetto’ come Mimun, ma alle volte la morte è sollievo. Mia madre viveva su una sedia a rotelle e fissava il muro, muta, io non credo meritasse di vivere così. Quello che non meritava era di morire col Covid, soffrendo”.
“Non mi disturba la condivisione del privato ma l’uso che se ne fa”
Selvaggia Lucarelli spiega quali siano a suo dire gli “argomenti” da tenere privati: “I divorzi conflittuali, con i figli di mezzo. Ma anche la vita dei figli spiattellata giorno per giorno, la loro intimità, perché il loro privato non è il nostro. Per me questi sono dei no assoluti, per il resto non mi disturba la condivisione del privato, ma l’utilizzo che si fa del privato. Vedo bollettini medici alternati ad adv, puro egocentrismo mascherato da condivisione del dolore, drammi non ancora masticati che si trasformano in lezioni di vita da impartire ai follower. Io ho impiegato 10 anni per parlare di dipendenza affettiva, se quel libro lo avessi scritto dopo due giorni dalla fine di quella storia, sarebbe stato superficiale e stupidamente vittimistico. Ca**o, prendetevi del tempo, soprattutto se nascondete il vostro egocentrismo dietro la frasetta magica ‘ne parlo per aiutare gli altri’. Aiuta prima te stesso, elabora. Poi, forse, puoi aiutare qualcuno”.
“Perchè non vado a ‘Belve’? Sono obiettore di coscienza”
La giornalista parla di “Belve” e svela perché non la vedremo nel programma di Francesca Fagnani: “Sono interviste che illuminano più lei che l’intervistato (…) Io faccio la giornalista, non amo molto parlare attraverso gli altri, ho la possibilità di dire tutto quello che voglio con i miei strumenti diretti. E comunque mi sono giustificata più volte per non essere andata da lei che per non aver battezzato mio figlio, non ho ben capito perché! Non ho voluto farmi intervistare anche dal bravo Cattelan e da molti altri, ma nessuno me ne chiede conto, comincio a pensare che Belve sia una specie di leva obbligatoria. Sono obiettore di coscienza!”.
“Io faccio tv e di tv so più di Carolyn Smith”
Selvaggia Lucarelli affronta l’argomento spinoso Carolyn Smith. Le due ultimamente non se le sono mandate a dire. “Non si corregge la grammatica altrui, io con Carolyn Smith non lo faccio mai, nonostante viva in Italia da decenni – ironizza – A una gara di alfabeto base, Carolyn potrebbe fare il giudice come io lo faccio a una gara di balli e saltelli di dilettanti. A me fa sorridere che Carolyn Smith non abbia ancora capito dopo tre lustri che non è presidente di una gara di ballo, ma di uno show televisivo. Tra l’altro il paradosso è che lei sembra ben più consapevole di me che non si giudichi il ballo puro ma ben altro, altrimenti non darebbe dei 9 ridicoli come quelli a Iva Zanicchi. Se vuole fare il giudice di ballo seduta accanto a veri giudici di ballo lasci pure Ballando e si dedichi alle competizioni internazionali. Lei fa tv, io faccio tv e di tv so più di lei, quindi impari a rispettarmi”.
“Ha sempre questo livore mascherato nei miei confronti”
“Oddio, addirittura la negatività per due palette! – aggiunge – Tra l’altro Ballando dura 4 ore e mezzo, non mi sembra che si respiri un clima mediamente rissoso, si ride molto. Se vuole può andare a fare lo Zecchino d’oro, così non rischia che qualcuno turbi la sua nota positività. Detto ciò, ha sempre questo livore mascherato nei miei confronti come se fossi io la fonte di ogni conflitto, non ricordo però la sua indignazione per il ‘Tr*ia’ della Zanicchi, anzi, lei è l’unica della giuria che l’ha anche giustificata dicendo che in Veneto è un intercalare, il che detto da una donna è stato imbarazzante. Se a nonni e nipotini può piacere la Zanicchi, posso andar bene anche io, si rassereni”.
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“Talvolta il modo di Milly e degli autori di (non) riparare mi ferisce”
A proposito del caso Zanicchi: “Se mi sono sentita tutelata dal gruppo di Ballando? Domanda difficile. Partiamo da un presupposto: Ballando tutela Ballando prima di ogni cosa, e questo è pure comprensibile visto che ne va della sua sopravvivenza. Detto ciò, la risposta è: talvolta sì, talvolta no e quando ciò non è avvenuto l’ho sempre detto a loro con estrema franchezza. Ho avuto confronti e anche discussioni. Per me non è mai l’episodio in sé il problema perché non penso che Milly o gli autori possano avere il controllo su tutto, le cose capitano. E’ talvolta il loro modo di (non) riparare che mi ferisce. Io non pretendo che un concorrente venga buttato fuori se mi insulta, non sono scelte che spettano a me e se resto lì accetto la logica della tv che ha bisogno di certi personaggi. Se però Morgan come lo scorso anno dice al mio fidanzato che sono una “tr*ia” dietro le quinte, io me ne lamento, mando giù il rospo in silenzio e però la volta dopo va in onda una clip registrata in cui Morgan dice che sono la nuvola nera del programma, mi chiedo se sia il modo giusto di trattarmi”.
“Forse sono trattata più come un concorrente che come giudice”
“Oppure se la Zanicchi mi insulta facendo una cosa grave in diretta tv, mi sta bene che poi si decida tutti insieme che le scuse possano bastare – argomenta – Però lei torna in trasmissione il sabato dopo e la attende il tappeto rosso della giuria, perfino le giustificazioni, tutti a far finta di niente. Poi arriva il mio fidanzato reo di aver detto in una clip la gravissima frase ‘non voglio essere il fidanzato di’ e lo aspettano con il fucile, gli danno dell’arrogante, ‘io io io’, causando una shitstorm violentissima di una settimana contro una persona buona, pulita. Cioè, si è processato il fatto che non portasse legittimamente la ballerina a bere un caffè nel tempo libero con tanto di conclusione ‘tratti male la ballerina’ e non il ‘tr*ia’. C’è qualcosa di storto in tutto questo. Diciamo che come ha detto correttamente Salvo Sottile a ‘La vita in diretta’, io forse sono trattata più come un concorrente che come parte del cast fisso. Però una cosa la devo dire: è un posto in cui posso dire quello che voglio, e questo controbilancia alcuni momenti di amarezza. La libertà in tv è merce rara”.
“Carolyn ha trasferito sul mio fidanzato l’antipatia che nutre per me”
C’è tempo per un’ultima stilettata a Carolyn Smith che ha giudicato il suo fidanzato Lorenzo Biagiarelli poco empatico: “La verità è che ha trasferito su Lorenzo l’antipatia che nutre per me, antipatia che ha origine da un discorso di semplice competizione televisiva. Lei vorrebbe la luce tutta per sè, mi soffre. Io no, per me gli altri sono un valore, a maggior ragione se molto diversi da me”.