15 Settembre 2023, 17:49
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Puntuale come un orologio svizzero arriva la recensione di Selvaggia Lucarelli di “The Ferragnez: Sanremo Special”, l’episodio speciale della durata di 80 minuti che racconta l’esperienza di Chiara Ferragni come co-conduttrice al 73esimo “Festival di Sanremo”. Anche stavolta la giornalista non è tenera nei confronti dell’imprenditrice digitale e dice di aver “pensato alla gotta” mentre guardava la puntata speciale attualmente disponibile su Amazon Prime Video. “Mi sono sentita il povero a cui viene chiesto di empatizzare per il ricco che ha la gotta – spiega – Di commuovermi per gli effetti dell’abbondanza, dell’eccesso, della voracità su una persona che gode del privilegio di poter accedere a tutto. Ho provato un profondo senso di disagio. E non perché abbia un problema di invidia sociale, ma perchè questa puntata è la rappresentazione cristallina di come i Ferragnez si siano appropriati dell’ultima cosa che era rimasta ai poveri”.
Selvaggia Lucarelli ha le idee chiare: “Ferragnez è il continuo frignare di chi, pensate che notizia, deve salire sul palco di Sanremo. Da questo frignare dovremmo estrapolare una lezione universale sulla democrazia della fragilità, dovremmo imparare che anche se sei ricco, acclamato, di successo mantieni le tue insicurezze. E su questo è costruito l’intero storytelling, che poi è un manifesto tentativo di celebrazione di Chiara Ferragni, il giusto risarcimento alla sua vita difficile, un’ora dedicata interamente a raccontare il dramma di una milionaria bellissima chiamata a condurre Sanremo vestita Dior con tutta la stampa ai suoi piedi. Qual è il dramma? Che ha paura di sbagliare”.
“Ora, io non so se è in atto un rinc*glionimento generale delle nuove generazioni, ma non capisco come qualcuno possa sinceramente pensare che da questo speciale Chiara Ferragni esca bene – sentenzia – Prima cosa: piange in continuazione. È tutto un: ho ansia, ho tachicardia, ho paura, ce l’hanno tutti con me, vogliono affossarmi. E’ tutto un: devo farcela, devo essere brava, il mio team, abbiamo lavorato 8 mesi. Anche un lemure capirebbe che le lacrime compulsive non sono sensibilità, fragilità, ma semplicemente ansia da prestazione di una maniaca del controllo, da chi richiede perfezione a se stessa e a chiunque le stia accanto (non a caso, sul palco non arriverà nulla di quell’ansia e lei sarà il solito robot senza sbavature). Non c’è nulla di emotivo in lei, è il terrore del controllo che sfugge”.
“Non c’è nulla che venga affrontato con allegria e leggerezza, in questa esperienza – afferma la giornalista – Chiara e Fedez devono vivere in ville separate perchè ‘lei deve stare tranquilla col suo team’, salvo poi frignare perchè lui non le sta accanto quando serve. E poi sempre con la lagna ‘sono otto mesi che lavoriamo a questo Sanremo’. Ma lavoriamo A CHE? Devi tenere in mano due cartoncini, fare una gag con Gianni Morandi e LEGGERE la letterina scritta dal tuo manager. E indossare dei vestiti creati per te. Amadeus che lavora al cast e risponde di tutto, che cosa dovrebbe dire, ‘sono un minatore del Sulcis?’”.
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Selvaggia Lucarelli sottolinea come Chiara Ferragni sia circondata da una corte di adulatori: “’Tata sei bellissima’, ‘Amore spacchi’, ‘Sei stata bravissima’, ‘sei di ispirazione!’, la sua è un’esistenza all’insegna delle compagnie motivazionali, dei sorrisi prestampati, interrotti solo dalla salvifica faccia di Luis Sal mentre guarda il monologo Piccola Kiara. La faccia di chi pensa di essere finito in una puntata di Black Mirror. E a proposito di adulatori, non possiamo non citare l’altro assoluto protagonista della puntata, il marito di Chiara Ferragni: Fabio Maria Damato. Che nel sottopancia si definisce modestamente: ‘General manager Chiara Ferragni Brand & Tbs crew’”.
A proposito di Fabio Maria Damato aggiunge: “Indossa anche i panni del motivatore zuccheroso che a febbraio, in canotta, ripete senza sosta ‘Sei bellissima’, ‘Sei a cavallo’, ‘C’è un’energia pazzesca’ in mezzo agli altri del team che le dedicano un applauso e un urletto qualsiasi cosa lei faccia (…) Il momento TOP è quello in cui le dice: ‘Questa è la tua storia, la tua forza, la tua rivincita più grande è che tu sei qui, comunque vada domani hai vinto sempre tu!’. Ma la rivincita rispetto a cosa? A quale fallimento, disgrazia, sfiga? Insomma, Damato non è un manager, è il capo di Scientology. Anch’io mentre in ciavatte esco a buttare l’umido voglio un tizio in canotta bianca che il 2 febbraio, con la neve, mi dica ‘Ce la farai! Sei top!’”.
Fedez merita un capitolo a parte. “Tocca dire che la celebrazione di Chiara è talmente stucchevole da far recuperare qualche punto di simpatia al marito, che davo per irrecuperabile – esordisce la giornalista -Perchè resta la falena che conosciamo, resta il narcisista contorto che conosciamo, ma ancora una volta è evidente in quale ca*zo di trappola si sia ficcato da solo: schifa palesemente tutto quello che circonda la moglie. Ve lo dico io, ha litigato con Luis Dal perchè Luis Sal è la coscienza che non può permettersi. Schifa la patina di stucchevolezza che circonda la moglie, la corte di adulatori, la letterina patetica alla pikkola kiara, i vestiti col messaggio dentro, la famiglia di Barbie, tutto. E non riesce a fingere. Ripete ‘Hai spaccato’ come un mantra, quando non sa che dire, si defila quando può, dice che la moglie è un modello aspirazione per le coetanee qualunque cosa questo voglia dire”.
“Si intuisce che lui, il marito cattivo, e Damato, il marito finto buono, non si sopportano – sostiene – Dopo la faccenda Rosa Chemical, Damato commenta stizzito: ‘Chi se ne frega’. Fedez neppure lo degna di uno sguardo nell’atelier. Durante la letterina Pikkola Kiara Damato piange, Fedez guarda Luis Sal e già in quel momento vorrebbe chiamare la mamma e l’avvocato. I due Napoleoni si detestano, ed è l’unica cosa interessante di questa puntata. Puntata in cui alla fine mi sono convinta che Fedez-la falena nella vita di Chiara Ferragni sia un inevitabile contrappeso. Tutti a ricordarle che si merita ogni vittoria, che è bravissima, biondissima e bellissima, Chiara che vuole solo gente ‘performante’ intorno che la sostenga, che le dia quello che ‘le serve’. Forse, se non ci fosse almeno uno stro*zo in famiglia probabilmente lei si convincerebbe pure di avere le piume e le ali e si lancerebbe dall’attico di Citylife per far vedere che non sa solo leggere, ma sa anche volare”.
“Direi che la chiusura riassume perfettamente il grande inganno di questa puntata – conclude Selvaggia Lucarelli – Fedez, anche lui, alla fine piagnucola per auto assolversi: sbaglia tanto, sì, ma ha avuto una vita difficile. Chiara risponde che lo sa ma ci sono momenti difficili anche per lei. Piange lui. Piange lei. Stacco. Chiara Ferragni osserva come sia stato tutto difficile, difficilissimo, ma DALLE DIFFICOLTÁ ha imparato tanto e quindi: ‘Questa è la celebrazione di una vittoria’. È così che alla fine lo spettatore medio empatizza con due fortunati milionari che hanno recitato un’ora di lagna ben pagata, a favore di telecamera, spacciando per dramma l’ennesima botta di cu*o della loro vita. Povera Chiara, povero Fedez: lei con la tragedia dell’emozione perchè va a Sanremo, lui col passato difficile che influenza il presente, loro due tragicamente giudicati perchè, poverini, si autoespongono 24 ore su 24. Loro due che hanno la gotta perchè possono permettersi la carne. Poveri ricchi. Ed è subito ‘gotta di classe’. Che hanno stravinto loro”.
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15 Settembre 2023, 17:49