Una cena per lasciarsi alle spalle le incomprensioni
- Selvaggia Lucarelli e Mara Venier ne parlano a “Domenica In”
- La conduttrice: “Pensavi che ti menavo, dì la verità”
- La giornalista racconta la sua relazione tossica
Ieri a “Domenica In”, Mara Venier ha ospitato Selvaggia Lucarelli. La conduttrice ha subito sottolineato come la giornalista non si faccia mai alcun problema a dire quello che pensa, anche a rischio di farsi nuovi nemici e attirare critiche.
“Sono una discreta rompico***oni”, ha ammesso la Lucarelli. “Io sono un po’ come te”, ha svelato la “zia Mara”.
“Diciamo che la diplomazia non è il nostro mestiere. Credo che, sia per me che per te, avrebbe un prezzo più alto tacere e abbassare la testa. Poi ci sfogheremmo in altro modo, magari sui parenti”, ha sentenziato Selvaggia.
Una cena per cancellare le incomprensioni
La Venier ha confidato di aver avuto dei “problemi” con Selvaggia Lucarelli qualche anno fa: “Alla fine per affrontare questo problema dovevamo chiarirci. Tutti pensavamo che fossimo nemiche. Invece c’è stata una bellissima telefonata attraverso un nostro amico comune. Ho detto ‘Senti, mi inviti a cena? Voglio andare a cena con Selvaggia’”.
“In realtà, io ti ho invitata a cena. Però poi ha pagato Nicola (Nicola Carraro, marito di Mara, ndr.). Ci rimette sempre lui, anche quando si fa pace”, ha ironizzato la giornalista. “Sai perché voglio ricordare questo? Perché tra persone perbene e intelligenti, basta un bicchiere di vino, una cena in un ristorante e ci si può chiarire”, ha ribattuto la conduttrice.
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Oggi le due sono amiche
“Soprattutto bisogna parlare in maniera diretta e onesta – ha sottolineato la Lucarelli – Anche perché i problemi possono capitare, spesso sono fonti di equivoci, di incomprensioni. In questo mondo, poi, sono gli altri ad amplificare delle cose che magari sono piccole così e tu non hai più la gestione totale della tua vita. Tra l’altro, a me sei stata sempre molto simpatica, proprio perché vedevo questa tua genuinità, questa capacità di passare come un bulldozer sopra un sacco di cose e anche di affrontare i momenti complessi con intelligenza, senza quel rancore che alla fine ti fa ripiegare su te stessa. Ho pensato che avessimo questo punto d’aderenza”.
“Assolutamente! Ed è nato un bellissimo rapporto e una bella amicizia. Voglio dirlo pubblicamente”, ha dichiarato la “zia Mara”. “E’ merito tuo! Questo va detto! La mano l’hai tesa tu”, ha precisato Selvaggia. “Tu avevi un po’ paura…dì la verità. Pensavi ‘mò questa me mena’”, ha scherzato la conduttrice.
Il podcast sulla sua dipendenza affettiva
Nell’ottobre dello scorso anno, ospite di Daria Bignardi a “L’assedio”, Selvaggia Lucarelli aveva parlato per la prima volta di un periodo molto complesso della sua vita, successivo alla separazione da Laerte Pappalardo da cui ha avuto il figlio Leon. La giornalista di “Tpi” e de “Il Fatto Quotidiano” ha vissuto una relazione tossica durata quattro anni che l’ha segnata nell’anima.
La storia della sua dipendenza affettiva è diventata un podcast in sei puntate dal titolo “Proprio a me” in cui la Lucarelli ha messo a nudo se stessa nella convinzione che tante donne potessero riconoscersi nella sua storia e uscire dal tunnel di una dipendenza che per molti aspetti è simile a quella prodotta dalle sostanze stupefacenti.
“Vivevo per una sua attenzione, per il suo consenso”
“Ho vissuto una dipendenza affettiva, molto forte, molto invasiva, molto dolorosa – ha raccontato ieri a “Domenica In” – Quando l’ho vissuta, non sapevo cosa fosse. Non sapevo di essere potenzialmente una dipendente affettiva, in realtà si è una sorta di portatori sani. Tu hai la potenzialità di incrociare qualcuno con cui accade che si inneschi una relazione molto malsana, distruttiva e pericolosa. Io ho incontrato un uomo di Milano con il quale è nato quello che io credevo fosse un grandissimo amore ma che nel giro di pochissimo tempo si è trasformato in una dipendenza auto-distruttiva”.
“Non c’era più niente della mia vita oltre lui – ha proseguito – perché lui era l’oggetto di ogni mia attenzione, era il centro della mia vita e tutto quello che era intorno per me non contava nulla. Se vado a ripercorre quegli anni, il mio lavoro, la mia famiglia, erano tutti dei satelliti molto lontani. Io mi ero totalmente annullata ed ero diventata una sorta di mendicante affettiva. Io vivevo per una sua attenzione, per un suo gesto, per un suo consenso, per il suo piacere”.
“Aveva un doppio ‘io’, uno luccicante, uno più cupo”
“Inizialmente, come spesso accade in questo genere di relazioni, c’è stato il classico biglietto da visita luccicante, scintillante – ha aggiunto – Io ero meravigliosa, ero la prima donna che lui aveva amato così tanto, la prima donna che era entrata e che viveva in casa sua. Io sono andata a vivere a casa sua con mio figlio. Ero fresca di separazione, quindi ero molto fragile, e in qualche modo pensavo che questo fosse un dono, una concessione. Lui era un uomo apparentemente molto affascinante, riservato, diplomatico e affermato nel campo lavorativo. Diciamo che aveva un “io” esibito molto luccicante e poi aveva un “io” ombra molto diverso, più cupo”.
Dopo un primo episodio indicativo di quello che sarebbe accaduto successivamente, Selvaggia non pensò che qualcosa non andasse in lui, ma in lei. “Pensai ‘sono io che non sono abbastanza perfetta per meritarmi lui’. Si crea un cortocircuito, non sei lucida. Oggi me ne renderei conto. Poi questo senso del controllo si è esteso anche su mio figlio”.
Mara Venier: “E’ successo anche a me”
La relazione tossica di Selvaggia Lucarelli, che ha intaccato la sua autostima, è durata quattro anni. “E’ importante perché è una storia che riguarda molte donne. E’ successo anche a me, però tanti anni fa – ha rivelato Mara Venier – perché oggi se no sai dove stava….Vabbè, lasciamo perdere. Io ci sono stata qualche anno di più”.