La moglie di Fedez negativa a otto giorni dalla positività
- Selvaggia Lucarelli si fa portavoce delle perplessità di alcuni internauti
- In Lombardia, è difficile se non impossibile prenotare un molecolare a breve scadenza
- La giornalista “punge” l’influencer: “Se sei ricca e famosa, hai sanità vigile e dedicata”
Ieri Chiara Ferragni, che nei giorni scorsi aveva contratto il Covid insieme al marito, ha annunciato ai follower di essersi negativizzata. Fedez, invece, risulta ancora positivo. “Sono passati otto giorni da quando sono risultata positiva, quindi con le nuove regole potevo fare un tampone e vedere – ha spiegato l’imprenditrice digitale tra le Instagram Stories – Io stavo facendo i rapidi e da due giorni sembravo negativa, effettivamente anche da tampone ufficiale sono negativa. Mentre Fede è ancora positivo, ma spero sia una questione di giorni. Quindi dai, fantastico”.
La polemica: “Come ha fatto a fare il tampone dopo 8 giorni?”
Dopo l’annuncio della regina delle influencer, però, non sono mancate le polemiche. Selvaggia Lucarelli, ad esempio, ha dato voce alle perplessità di alcuni suoi follower. La giornalista ha pubblicato lo screenshot di uno dei tanti messaggi ricevuti in queste ore. “Come è possibile che la Ferragni dopo 8 giorni abbia già l’esito del tampone molecolare – si è chiesta un’utente – e io in isolamento dal 22 sono stata costretta a prenotare un tampone privatamente (90 euro) il 7 gennaio… L’ATS Lombardia mi ha dato disponibilità il 12 gennaio (prenotato il 27)”.
Selvaggia Lucarelli: “Facile se sei una celebrità”
“Signori, pagando i tamponi si fanno – ha replicato la Lucarelli – Se sei una celebrità poi… Hai infermieri, laboratori e sanità vigile e dedicata. Nulla di strano, in Lombardia e ormai anche nel resto del Paese. Però, PERÒ, se hai un briciolo di empatia e di contatto col mondo, magari eviti di farlo sapere così, con storie da adolescenti fessi, mentre la gente comune annaspa”.
Le difficoltà nel prenotare molecolari a breve scadenza
Subito dopo Natale, Selvaggia Lucarelli aveva bacchettato il generale Figliuolo e la Regione Lombardia rea di non aver saputo gestire questa nuova fase dell’emergenza sanitaria (LEGGI QUI). “In questo momento, i tamponi molecolari te li fanno prenotare moltissimi giorni dopo tramite Ats che non ti contatta o privatamente – aveva detto – Quindi se vogliamo sapere se siamo positivi dobbiamo necessariamente rivolgerci ad un laboratorio privato e noi ce lo possiamo permettere. L’alternativa è non sapere se siamo positivi e aspettare sette giorni e poi vedere tramite molecolare se siamo positivi o negativi”.
“Se mi fissi il tampone tra 2 settimane, mi chiudi in casa senza motivo”
“Anche privatamente il tampone molecolare si trova con grande fatica ma si trova e si paga tantissimo – aveva aggiunto – Se ci dovessimo affidare alla sanità pubblica, in questo momento avremmo appuntamenti che vanno tra una settimana, dieci, quindici giorni. Quindi se fossi negativa tra una settimana potrei uscire avendo anche tre dosi, ma se tu mi fissi il tampone tra due settimane mi chiudi in casa senza che ce ne sia ragione”.