30 Aprile 2021, 13:15
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Mohammed Al Habtoor dice no al test del Dna. Come riporta il quotidiano “La Repubblica”, l’imprenditore – figlio di uno degli uomini più ricchi degli Emirati Arabi – ha fatto sapere da Dubai attraverso il suo avvocato che non si sottoporrà all’esame richiesto dalla famiglia di Mauro Romano, il bimbo scomparso a Racale, in provincia di Lecce, nel 1977 e mai più ritrovato.
Bianca Colaianni, la madre del piccolo di cui si sono perse le tracce 44 anni fa, non si dà pace da quando, nel 2007, ha visto lo sceicco su una rivista di gossip scorgendo delle somiglianze con il figlio scomparso. Stessi occhi, stesso sguardo e soprattutto quelle due cicatrici, una sul sopracciglio, l’altra sulla mano destra, che il piccolo Mauro si procurò con un ferro da stiro. Dopo il rifiuto dell’emiro, il legale della famiglia Romano preme per un incontro privato con Al Habtoor.
Una vera e propria doccia gelata per i genitori del piccolo Mauro che sino ad oggi non avevano mai perso la speranza di riabbracciarlo. Come se non bastasse, nei giorni scorsi, la Procura di Lecce ha chiesto l’archiviazione per l’unico indagato per il presunto rapimento di Mauro Romano, un ex barbiere di 80 anni, di Racale.
Bianca Colaianni appare sconsolata. “Basta, non si può più andare avanti così – dice a “La Gazzetta del Mezzogiorno” – Troppi dispiaceri. Me ne farò una ragione, che sia ancora vivo o che sia morto. A che è servito tutto questo? Mi ero illusa che si potesse arrivare a una svolta, ma quando ci si trova con le spalle al muro, è meglio smettere. Se la Procura dice che non ci sono elementi, bisogna farsene una ragione”.
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30 Aprile 2021, 13:15