Fiori d’arancio per Sara Tommasi. Ieri mattina, l’ex showgirl ha sposato il suo manager Antonio Orso dopo un anno d’amore. I due si sono conosciuti grazie ad amici comuni e tra loro è scattato il classico colpo di fulmine. Purtroppo, per colpa del Covid, la coppia ha dovuto accontentarsi di una cerimonia molto intima. Il sì è stato pronunciato con rito civile, alla presenza di pochissimi invitati, presso il Comune di Massa Martana, in provincia di Perugia, davanti al sindaco Francesco Federici.
L’abito da sposa
La sposa indossava un abito bianco, firmato dall’atelier romano di Paola D’Onofrio, con un corpetto decorato con pizzi e organza. La Tommasi si è riparata dal freddo con un coprispalle bianco in pelliccia, ha lasciato i capelli sciolti e ha scelto un bouquet di rose rosse e fiorellini bianchi. Lo sposo ha sfoggiato un abito blu.
Assente la famiglia dello sposo
“C’erano davvero pochi parenti e abbiamo purtroppo dovuto rinunciare anche alla mia famiglia, che vive in un’altra Regione”, ha spiegato Orso a “Novella 2000”. “Non è ciò che avevamo immaginato, ossia un bel pranzo nuziale e una grande festa con i nostri cari e amici a cui vogliamo bene, ma abbiamo pensato che magari potremmo farlo a giugno (si spera!)”, ha aggiunto sui social prima del sì.
La spa e la cena a lume di candela
Dopo la cerimonia, Sara e Antonio si sono rifugiati in un resort di lusso a Terni, città d’origine della sposa. Dopo un pomeriggio di relax nella spa, la coppia si è regalata una cena a lume di candela, la prima da marito e moglie.
Sara Tommasi dice addio al suo passato
Sara Tommasi si è lasciata completamente alle spalle gli anni bui segnati dalla droga, dalla malattia e dalle cattive compagnie che l’avevano trascinata in un vero e proprio baratro.
L’ex schedina di “Quelli che il calcio” ed ex concorrente de “L’Isola dei Famosi”, laureata in Economia e Commercio alla Bocconi, ha ritrovato l’equilibrio grazie alle cure ma anche all’affetto della sua famiglia. La Tommasi ha inciso di recente due brani sul tema della lotta alla violenza contro le donne.