09 Giugno 2024, 09:16
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La profezia di Salvatore Aranzulla non è affatto rassicurante. L’argomento è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Intervistato a BSMT, il podcast di Gianluca Gazzoli, il blogger siciliano ha detto senza troppi giri di parole: “Anche un sito come quello di Aranzulla.it potrebbe non avere più senso. Come finirà? Male, finirà male per tutti. Già adesso il 50% dei lavori che vengono fatti in ufficio sono inutili. Con l’intelligenza artificiale è probabile che questa soglia salga al 90%. Il problema è capire cosa faranno le persone nei prossimi 5 anni”. Ormai la strada è segnata, la maggior parte dei software, meglio conosciuti come intelligenza artificiale, svolgono oramai compiti complessi che richiedono anche capacità di ragionamento. Esattamente gli stessi passaggi che compie un uomo nello svolgimento delle sue funzioni. Apprendono, si adattano e trovano percorsi autonomi per arrivare a un obiettivo.
Lo spunto nasce da uno studio recente che evidenzia come solo in Italia, l’intelligenza artificiale possa sostituire oltre 200.000 posti di lavoro nella pubblica amministrazione. Lo studio evidenzia che si tratta essenzialmente di professioni a basso livello di specializzazione, ma sarebbe comunque una svolta epocale che comporterebbe una perdita consistente di posti di lavoro. Non è tutto. L’intelligenza artificiale progredisce di anno in anno e in futuro sarà in grado di svolgere dei compiti in modo più accurato di quanto siano in grado di fare gli esseri umani. Salvatore Aranzullla lancia l’allarme sociale e sottolinea: “La domanda su cui riflettere adesso è cosa faranno le persone che non serviranno più. Ci sono professioni come quelle degli autori o degli avvocati che possono essere sostituiti da una macchina”.
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Come spiega il re dei divulgatori informatici sul suo sito, “l’intelligenza artificiale è una tecnologia capace di simulare i processi di apprendimento del cervello umano. Se da un lato l’IA offre numerosi vantaggi e crea nuove opportunità, dall’altro solleva infatti non poche preoccupazioni. Oltre alla disinformazione e alla creazione di deepfake, l’utilizzo dell’IA potrebbe comportare diversi rischi, sia a livello di privacy e sicurezza, sia a livello di perdita di posti di lavoro. In un futuro ormai prossimo, l’IA potrebbe sostituire l’uomo in molti settori, dall’industria, fino alla contabilità o addirittura al giornalismo. La rivoluzione dell’IA è già in atto e presto questa tecnologia potrebbe plasmare ogni aspetto della vita umana”. Quello che preoccupa è il ricollocamento dei lavoratori che saranno soppiantati dall’intelligenza artificiale.
Un lavoratore specializzato nella stessa mansione da anni dove può essere ricollocato? Uno scenario inquietante che potrebbe comportare una crisi occupazionale senza precedenti che aggraverebbe le diseguaglianze sociali. Un altro, ben più utopistico, potrebbe essere quello delineato da Elon Musk, secondo cui tutti i lavori spariranno e noi godremo dei guadagni generati dall’intelligenza artificiale.
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09 Giugno 2024, 09:16