23 Febbraio 2023, 17:54
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Ruby Rubacuori, vero nome Karima el-Mahroug, è intervenuta nello studio del programma di Bruno Vespa “Porta a Porta” dopo l’assoluzione dello scorso 15 febbraio dalle accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nell’ambito del processo Ruby Ter insieme a Silvio Berlusconi e altri 26 imputati. Intervistata dal giornalista la donna, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, ha detto: “La mia vita è stata setacciata, anche nel passato nelle comunità. Mai trovata una telefonata con un uomo o un discorso di prezzi o cifre. È stata forse l’arma più semplice da dire alla gente. Mai stata una prostituta e penso che delle scuse mi siano dovute”. E sul Cavaliere dice: “Nel mio percorso ho incontrato sia buone che cattive persone e per strada è più facile incontrare di cattive, ci sono state però tante persone che mi hanno aiutata a non finire anche peggio di come è andata. Tra queste persone posso indicare anche il presidente Silvio Berlusconi”. Ruby ha voluto chiarire un aspetto sul quale in tutti questi anni non ha mai cambiato versione: “Non ho mai fatto sess0 a pagamento e non ho mai fatto sess0 con Berlusconi. Lo dico da quando avevo 17 anni e devo dirlo ancora adesso”. E svela: “Sono stata sei volte a casa sua e mi ha sempre aiutato. Gli sarò sempre grata, ho provato stima più che per il suo ruolo per come mi aveva rispettata e trattata in casa sua”.
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Karima el-Mahroug ripercorre i primi momenti del processo: “Non sono mai stata ascoltata in aula nelle prime fasi. Ero parte lesa e quando non mi sono costituita parte civile automaticamente sono diventata la mente di questo circo e la prostituta minorenne”. Poi, incalzata da Vespa, torna a quel 14 febbraio 2010 in cui partecipò a una serata a casa del leader di Forza Italia: “Io quella sera non sapevo dove stavo andando. Lavoravo nei locali e giorno per giorno mi dicevano dove lavorare. Quella sera Mora mi ha detto preparati, stasera vai in un posto. Mi accompagnò Fede che già avevo incontrato in un concorso in Sicilia. In macchina non gli ho fatto domande perché era sempre impegnato al telefono”. La festa si teneva nella residenza di Berlusconi, ad Arcore: “Siamo arrivati in questa casa enorme e bellissima e quello fu il mio primo incontro con Berlusconi. Ci ho messo un po’ a realizzare chi fosse e quale fosse il suo ruolo e il suo potere. Quella fu una serata tranquilla, si è presentato e mi ha fatto sentire come una persona normale e quasi come se appartenessi al suo ceto sociale”. E svela una circostanza: “Avevo con me un cuore di peluche da portare al mio fidanzato di allora. Dissi a Berlusconi: mi scusi le devo parlare, lui chissà cosa si aspettava di importante, gli dissi che dovevo fare una sorpresa al mio fidanzato. Lui rimase meravigliato mi chiamò una macchina e mi lasciò andare. Mi fece un regalo: non ho mai negato il suo aiuto”.
Da lì, a detta della donna, è nato un rapporto d’amicizia col Cavaliere che l’ha aiutata quando necessario, aiuti anche economici finiti al centro del processo durato anni. Ma la donna ci tiene ancora una volta a chiarire: “Di questi fantomatici 5 milioni si è parlato in tutti questi lunghi anni. Quando io dico che sono grata a Berlusconi mi riferisco alla persona e non ai soldi. Sono grata perché, al di la di questi 13 anni che sono stati tutto tranne che divertenti e sicuramente sono dovuti anche al cognome di quest’uomo, nell’insieme si era creato anche tutto un altro mondo parallelo che era quel circo morboso che mi voleva da tutte le parti, si sono aperte possibilità che non avrei mai avuto e non avevo mai cercato prima: ospitate in discoteca, servizi fotografici e questo ha contribuito a darmi un tenore di vita che non avevo prima”.
Tra le voci che Ruby smentisce c’è quella del famoso centro estetico che Berlusconi l’avrebbe aiutata ad aprire: “Avevo la confusione dei 17 anni, oscillavo tra il mio grandissimo sogno di fare il carabiniere e lavorare in tv. Mi è stato anche detto: ti prendo in affidamento e ti faccio studiare recitazione. Quando Berlusconi mi ha detto cosa volessi fare, dato che a Milano avevo difficoltà a trovare un lavoro oltre alla ragazza immagine, ho risposto mi piacerebbe avere un centro estetico mio. A Berlusconi dissi: se vuole investa su di me e piano piano le restituirò i soldi. Ma ero solo una ragazzina di 17 anni che parlava col presidente del Consiglio”. E tornando agli anni difficili del processo confessa: “Mi dicevo: come mai sono finita in questa baraonda e circo mediatico? Sono contenta sia capitato a una ragazza come me, col mio coraggio e la mia forza. Tante altre si sono tolte la vita per molto meno”.
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23 Febbraio 2023, 17:54