Rodolfo e Filippo Laganà sono stati ospiti di Caterina Balivo a “La volta buona”. L’attore ha raccontato come ha capito negli anni di potere convivere con la sua malattia, la sclerosi multipla. All’inizio è stata una notizia terribile che gli ha fatto pensare che la vita fosse finita. “Sono riuscito a superare il momento più buio grazie alla famiglia, a mio figlio e alla fede. È un percorso che non accetti subito, la carrozzella necessaria per spostarsi, gli sguardi di chi ti guarda con pietà”, spiega. Era il 2011 quando la sua vita è cambiata. Una diagnosi che di certo non si aspettava, una batosta arrivata improvvisamente. L’attore si sentiva invincibile e invece è arrivata la malattia.
“L’amore che Gigi Proietti ha dato a papà e di riflesso a me è una cosa enorme”
Rodolfo Laganà non solo ce l’ha fatta ma è anche tornato a lavorare. “I primi tempi che ho affrontato la carrozzella non è stato facile – confida -. La uso quando devo fare molta strada e non lo accetti subito. Il primo anno mi imbarazzavo con le facce della gente e il pietismo”. “Ma la migliore medicina è quando sto sulla scena a recitare – aggiunge -. Avevo paura di non poter fare più gli show con il mio gruppo”. Adesso il cavallo di battaglia è riuscire a raccontare tutto quello che gli è successo in maniera comica. Il suo spettacolo si chiama “Nudo proprietario” e l’attore ammette che è stata l’ironia a salvarlo. Suo figlio Filippo Laganà aggiunge: “Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia molto ironica e di avere un papà che è molto amato. Quando siamo in difficoltà in giro c’è sempre chi lo aiuta”. “Chi ci ha sempre aiutati veramente è stato Gigi Proietti – confessa Filippo Laganà in lacrime – L’amore che Gigi ha dato a papà e di riflesso a me è una cosa enorme. Ci ha dato tanto, ci ha insegnato tanto, Gigi è tanto”.
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“Ho fatto un trapianto di fegato d’urgenza in quattro giorni”
Filippo Laganà ha 29 anni ed è figlio di Rodolfo Laganà e della fotografa Gloria Fegiz. Già da giovane, dopo diversi corsi di teatro, inizia a ottenere ruoli sia al cinema che in tv, affermandosi con attore. Anche lui, come racconta a Caterina Balivo, ha avuto dei gravi problemi di salute. Nel 2019, aveva 24 anni ed era a New York con la fidanzata e la madre quando all’improvviso si è sentito male ed è stato costretto a rientrare in Italia. “Arrivati in ospedale mi è stata diagnosticata malattia ereditaria: il morbo di Wilson, una malattia che comporta l’accumulo di rame nel fegato. I primi sintomi sono stati l’ingrossamento dell’addome e la comparsa di un colorito giallognolo della pelle”, racconta.
“Il mio fegato si era bloccato – spiega – Ero il primo della lista nazionale, e ho fatto un trapianto di fegato d’urgenza in quattro giorni. L’intervento è durato 14 ore. Questa è la dimostrazione che la nostra sanità funziona benissimo”. Poi aggiunge: “Dopo il trapianto sono stato un anno e mezzo in ospedale. Era andato tutto in confusione, anche gli organi erano in condizioni critiche e ho dovuto subire 22-23 interventi. Poi però per fortuna è passato tutto. Sono arrivato a pesare 43 kg, e io sono alto 1.90 metri”.
“Il mio fegato era di un’infermiera del Veneto che si è tolta la vita”
Il giovane torna con la mente a quel periodo difficile. “Non posso negare che non fosse un percorso agevole, ma in quel momento non ho avuto paura – ammette -. Non ho mai avuto paura. In seguito, però, la consapevolezza di quanto avevo superato mi ha investito. È stato solo tre, quattro mesi fa che ho davvero realizzato l’entità di quella sfida”. Filippo Laganà è riuscito a risalire alla persona che gli ha donato il fegato: “Non so nome e cognome di chi mi ha donato il fegato, ma so la sua storia. L’ho scoperto perché Rai Cinema ha voluto fare un film, ‘Amici per la pelle’, su quello che mi è successo, sulla mia storia. Questo film ha avuto un grandissimo successo e ha aiutato molte persone. Parlare di queste tematiche è importante”.
“Tornando al donatore, ho saputo che era un’infermiera del Veneto che si è tolta la vita – aggiunge – Sapevo solo che aveva la mia età. Adesso sono felice di poter vivere una vita insieme a lei. Spero sia orgogliosa e felice di questo. Ringrazierò per sempre questa persona che ha deciso di donare gli organi”. “Voglio dire che alla fine io e mio padre abbiamo avuto sfortuna ma siamo la dimostrazione che a volte tutto si supera. Lui ha ripreso a lavorare e tiene alla grande il palco anche in sedia a rotelle e io ho ricominciato a vivere la mia vita. Siamo fortunati che la possiamo raccontare per dare coraggio a tante altre persone”, conclude Filippo Laganà.