Rocco Siffredi, ospite di “Porta a Porta” nella puntata andata in onda il 29 maggio, infiamma lo studio. Nella tarda serata di RaiUno succede di tutto tra l’ex p0rnodivo che dice di essere un fan di Lilli Gruber e Concita Borrelli che svela le sue fantasie lesbo. Ma andiamo con ordine. Si comincia con un faccia a faccia tra Rocco Siffredi e il padrone di casa Bruno Vespa. Il re del p0rno esordisce asserendo che non avrebbe potuto fare altro nella vita se non il suo mestiere: “Con i pro e i contro è stata difficile e dura avere la libertà di fare quello che uno sogna da bambino, però devo dire che sono nato per fare questo”. “E allora perché a un certo punto lei in un’intervista ha detto: il sess0 è il diavolo? Vuole tornare a fare il diavolo?”, chiede il conduttore. “Perché in realtà c’è il pro e il contro nella sessualità, soprattutto nel mondo in cui viviamo, dove viviamo non è sempre ben visto – spiega Rocco Siffredi – E quindi soprattutto quanto quando il sess0 si si prende il tuo corpo e non decidi più tu, decide lui. Diciamo che fino a quando decidevo io era la cosa più bella che c’era, ma”.
“Sia mia mamma che mio padre non mi hanno mai ostacolato, mi hanno sempre supportato”
“Da bambino io facevo il chierichetto in chiesa – racconta il p0rnoattore – E mia mamma, il suo sogno era veramente che almeno uno dei figli diventasse prete. Purtroppo la vocazione ce l’ho avuta, ma dall’altro lato”. “Beh, però scusi, sua madre al di là del chierichetto, a un certo punto ero orgogliosa anche”, sottolinea Bruno Vespa. “Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che erano per la felicità del figlio – ribatte Rocco Siffredi – Sia mia mamma che mio padre, devo dire, non mi hanno mai ostacolato, mi hanno sempre supportato. Però sono sempre tornato a casa come Rocco Tano, mai come Rocco Siffredi”. “Come si capisce quando l’amore è vero? Quello che ho per mia moglie – continua il re del p0rno – Ho amato la prima ragazza con la quale mi sono innamorato da teenager. Avevo 18 anni e la prima volta che ho dormito con lei tutta la notte ero molto, molto innamorato. Poi mi hanno chiamato a fare il militare e lei non ha voluto aspettare. Gli ho scritto i primi tre mesi tutti, tutti, tutti i giorni. E lei non mi risponde più dopo tre mesi. Finisco il militare, era una ragazza tedesca, finisco il militare e la ritrovo per caso all’uscita di una metro a Parigi. Siamo andati tutti e due a ritrovarci nel ristorante dove ci siamo incontrati. Questa è la prima volta che racconto questa storia. Ci siamo abbracciati ma non sentivo più nulla. Non gli ho perdonato il fatto che non m’ha saputo aspettare”.
Barbara Bouchet: “I miei film erano soft, dolci, carini, romantici”
Nel futuro, Rocco Siffredi si immagina nonno: “Il mio sogno è quello di dare un po’ di più a quello che non ho potuto dare quando ero fuori. Tutti e due (Lorenzo e Leonardo, ndr) sono fantastici. Non potevo avere figli migliori, famiglia migliore e moglie migliore di quello che è mia mamma secondo me, ma mi ha mandato. Sono sempre convinto che è stata mia madre”. Bruno Vespa introduce gli altri ospiti: “Allora ci hanno raggiunto Barbara Bouchet, che negli anni ’70-’80 è stata protagonista di molti film che piacevano molto anche al giovane Rocco Siffredi, ma insomma anche prima e non solo a lui, naturalmente. Emmanuele Jannini, ordinario di sessuologia medica all’Università di Tor Vergata, Stefania Andreoli, psicoterapeuta e autrice del libro ‘Io e l’amore’, e Concita Borrelli”. “Penso che i miei film erano talmente soft, dolci, carini, romantici che non ci ha sofferto nessuno”, dichiara Barbara Bouchet. “Anche i miei sono romantici, però andiamo un po’ più in profondità”, ironizza Rocco Siffredi. “Però non mi ha creato nessun problema – sottolinea l’attrice – Mio figlio Alessandro, quando era a scuola una volta mi ha detto: Mamma, sai che mi hanno detto che ti hanno visto col seno nudo e cose varie? Guarda amore, tu lo devi dire che mia mamma se lo può permettere, non so la tua. Ero contenta”.
Bruno Vespa: “Hanno messo una clip da educande, adesso ne cercano un’altra”
“Senti, vogliamo vedere due frammenti di questi film romantici, uno del ’78 e uno del ’79. Vediamo”, annuncia Bruno Vespa. Il conduttore resta però deluso dalle immagini edulcorate mandate in onda. “Hanno messo una clip da educande – rimarca – adesso ne cercano un’altra, mentre parliamo, ne cercano un’altra, perché sennò così ti snaturano, li dovresti denunciare, ma che roba è quella?”. Il conduttore interpella il sessuologo: “Allora, professor Jannini, dove ci ha portato tutto questo?”. “Ci ha portato a essere ancora uno dei pochi paesi del mondo cosiddetto civile a non avere una educazione sessuale affettiva nelle scuole – replica l’esperto – E quindi tenere aperta una porta. Alla mancanza, appunto, di capacità di comprendere il mondo dell’erotismo da parte dei bimbi, da una parte poi degli adolescenti e infine degli adulti (…) La cosa fondamentale per un giovane è quella di possedere degli strumenti che permettano loro di capire che cos’è, per esempio, il mondo della p0rnografia, che è un mondo totalmente slegato dalla realtà. Tutto il rispetto per Rocco Siffredi…”.
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Concita Borrelli: “Rocco, tu mi segui, io non ti ho mai seguito, neanche per curiosità”
“Io io sono totalmente d’accordo – afferma il pornodivo – sono d’accordo con lei e con la signora Concita, la vedo e quindi so. L’ha detto tante volte quello che sta dicendo adesso, che manca l’insegnamento a scuola di base. Cos’è la p0rnografia? Inutile dire, la p0rnografia non fa bene se non la spieghi perché i bambini fanno il contrario, ci vanno di più. Quello che non si dice, invece, è che il p0rno è stato distrutto dai siti gratuiti, ma non per il discorso di mancanza di economie (…) Come mai hanno lasciato che il mondo venisse globalizzato dai siti p0rnografici gratuiti con l’accesso a tutti? Ma non solo di guardare, anche di postare, anche di fare dei video con la propria fidanzata che non sa nulla, postare e fare revenge p0rn, fare ricatti e distruggere tutti”. “Detto questo, Rocco – interviene Concita Borrelli – tu ti sei fatto la tua fenomenologia, sei diventato un personaggio al di fuori del set pornografico, analizzi da fuori il meccanismo del p0rno e in qualche modo, agli occhi di tutti, sei un personaggio ripulito, consentimi il termine. Io ti ringrazio che tu mi segui, io non ti ho mai seguito, nel senso che neanche per curiosità, no, io avrei dovuto fare una cosa, no, io lo dico questo, io da giornalista avrei dovuto fare una cosa prima di sedermi qua perché bisogna studiare quando si ci si siede al tavolo di Porta a Porta. Io avrei dovuto cercarti su un sito”.
Concita Borrelli: “Mi piace vedere le donne nude e le donne che giocano tra loro”
Rivolgendosi a Barbara Bouchet, Concita Borrelli aggiunge: “I film che lei che lei faceva, che lei girava, erano film che avevano proprio un compito, dal momento che era tutto proibito e non c’era il p0rno sui social, non esistevano i social, non esistevano gli smartphone, per fortuna. Soprattutto gli uomini che cosa potevano fare? Aspettare la notte tardi o qualche cinema, come dire, particolare? A loro tutto questo bastava. Però oggi, oggi non c’è ragion d’essere proprio perché l’offerta è talmente tanta, talmente varia, talmente anche se vogliamo depravata, talmente scontata che io leggevo una cosa, poi il professor Jannini mi aiuterà che noi davanti a un film p0rno, come dire, in qualche modo mettiamo in moto il nostro desiderio. Produciamo dopamina. Tanta ne produciamo, perché tanta ne vediamo, soprattutto i ragazzi. Io no, mi danno anche un po’ di angoscia, però mi piace vedere le donne nude e le donne che giocano tra loro”. “Beh, è la categoria che va di più eh”, sottolinea Rocco Siffredi. “Però voglio dire a me vedere l’atto sessuale maschile non mi provoca nulla – aggiunge Concita Borrelli – Poi anche questo me lo spiegherà in camera caritatis il professor Jannini”.