La giornalista che ha denunciato Rocco Siffredi per molestie sessuali esce allo scoperto. Alissa Toaff, questo il nome della cronista che lavora per l’agenzia di stampa Adnkronos, ha rilasciato un’intervista al quotidiano “La Repubblica” dopo che il pornodivo aveva invitato i giornalisti a fare e nome e cognome della collega che aveva portato i suoi messaggi in Questura. Alisa Toaff piange e si dice devastata dall’accaduto: “Questa storia mi sta distruggendo come donna, come madre e come professionista. Sono anche state pubblicate interviste mai rilasciate e adesso sono costretta a denunciare colleghi tra i quali c’è chi mi sta offendendo sui social”. La giornalista ammette di trovarsi in un momento di grande difficoltà “nonostante faccia questo mestiere da quasi un trentennio”. “Non mi interessa apparire – precisa – però esco allo scoperto perché sono stata pesantemente offesa. Non ho nulla da nascondere e tutto quello che vi sto dicendo è vero”.
“Mi aveva detto che non si riconosceva nel sesso e nell’interpretazione di Borghi”
Alissa Toaff racconta di aver contattato Rocco Siffredi nel dicembre del 2023 per un’intervista sulla serie Netflix “Supersex”. I due si sono incontrati nell’hotel Parco dei Principi di Roma. “Dopo averla riletta, lui ritratta la parte su Alessandro Borghi – è la versione della giornalista – Mi aveva detto che Borghi era cupo nel film, che non si riconosceva nel sesso e nell’interpretazione. Poi mi ha fatto cambiare, allora abbiamo deciso in redazione di levare tutta la parte attinente alla serie tv come lui aveva chiesto. Proprio per evitare problemi, lui aveva chiaro anche il titolo. E poi, ripeto, tutto è stato registrato e sbobinato”.
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“Il suo è un atteggiamento sessista e molesto. Per questo l’ho denunciato”
La cronista dell’Adnkronos spiega cosa l’ha spinta a denunciare il pornodivo: “Fino a quando ci sono complimenti poco graditi, di solito ci passo sopra. Ma lui mi ha colpita nella mia dignità di donna, di giornalista, di professionista. Dopo l’uscita dell’intervista mi ha bombardata di messaggi. Gli ultimi due sono stati i più pesanti. Uno è questo: ‘Ultimo messaggio, a te credo che ti manchi il c…o perché se una donna arriva ad essere così vuol dire che il c…o gli manca per davvero, ecco fatti una pausa, fatti una scorpacciata di c…i e imparerai ad essere una persona normale’. Non è accettabile che accada una cosa del genere mentre si sta lavorando solo perché sono una donna. Se fossi stata un uomo? Si sarebbe comportato così? Questo è un atteggiamento sessista e soprattutto molesto. Per questo l’ho denunciato”.
“Prima mi offende e poi mi chiede scusa con parole di una persona che non sta bene”
“Quella stessa sera, era il 18 marzo, e l’intervista era stata pubblicata sul nostro sito, sono iniziati gli insulti – prosegue Alisa Toaff – ‘Non sei una giornalista, sei un’approfittatrice per vendere i tuoi articolini, gonfiati, dove ci metti tanto del tuo e appesantisci, sei talmente piena di voler appesantire che togli di qua perché te lo ha detto il direttore e aggiungi di là, vabbè buona vita woman’, era uno dei primi. Io rispondo che ero basita. Ma lui continua (…) Ha continuato a scrivermi tutta la sera dalle 19 alle 22, una vera persecuzione. Poi ha ammesso che l’intervista alla fine andava bene”.
“Prima mi offende e poi mi chiede scusa con parole che mi sono sembrate di una persona che in quel momento non stava bene – sottolinea la giornalista – Mi diceva: ‘Alisa, lo so che penserai che sono pazzo, ma tanto già lo pensi. Ho appena letto tutta l’intervista e niente. Non c’è nulla di tutto quello che avevo in testa e che mi ero immaginato. Non lo so perché ho queste allucinazioni, che vedo tutto male. Probabilmente dai, non lo so, scusami. Non hai scritto nulla di sbagliato. Mi dispiace’. Gli ho detto chiaramente che lo avrei denunciato per quelle parole”.
“Repubblica” pubblica gli audio inviati da Rocco Siffredi a Alisa Toaff
“Non mi ha chiesto scusa come donna ma come giornalista – fa presente Alisa Toaff – In questi giorni ha dichiarato il falso e, fatto gravissimo, ha spinto i colleghi a mettere il mio nome. Mi doveva chiedere scusa per come mi ha trattata come professionista”. “Non mi ha mai sfiorata. Insomma, non mi ha messo le mani addosso – puntualizza – Mi ha insultata e molestata verbalmente utilizzando il mio sesso per offendermi”. “Mi dispiace che lui dica il falso alla stampa. Non transigo sulla mia correttezza – conclude – Lui mi ha detto che è un depresso e che lo è sempre stato e che ha fatto il pornoattore per uscire dalla depressione. Ma è tutto registrato e consegnato alle autorità, anche l’intervista grezza. Sto molto male, soprattutto per le dichiarazioni uscite senza il mio benestare”. Il quotidiano “La Repubblica” pubblica anche i messaggi vocali che Rocco Siffredi ha inviato ad Alisa Toaff e che sarebbero allegati alla denuncia da lei presentata al commissariato Prati di Roma.