A “Zona Bianca” tengono banco le polemiche sulla sessualità della pugile algerina Imane Khelif che, dopo aver battuto in pochi secondi l’italiana Angela Carini, venerdì prossimo si giocherà la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi. Quello della campionessa di boxe è diventato un caso politico internazionale. Secondo la destra non dovrebbe combattere con le donne, per la sinistra è al centro suo malgrado di una campagna di odio sessista. Giuseppe Brindisi dà la parola all’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci ed è subito show. “Io non ne faccio una questione politica ma di scienza”, esordisce. Poi parla chiaramente di competizioni non eque. “Certe caratteristiche si riconoscono con dei test genetici (…) – sentenzia – Io che sono uomo e non ho nessun problema a dimostrarlo, non avrei alcun problema a sottopormi a qualsiasi test genetico. A qualsiasi test visivo o tattile per dimostrare il mio genere e il mio sesso”.
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Roberta Parigiani provoca Roberto Vannacci: “Lo faccia”
Giuseppe Brindisi, visibilmente sorpreso, chiede conferma al suo ospite di quanto appena dichiarato: “Lei si farebbe slacciare i pantaloni per dimostrare che è un uomo?”. Roberto Vannacci ribadisce il concetto: “Senza alcun problema, l’ho già fatto alla visita di leva 35 anni fa”. A quel punto, interviene Roberta Parigiani, avvocatessa e attivista del Movimento di Identità Trans. “Lo faccia qui”, lo provoca. L’europarlamentare della Lega non arretra di un passo: “Potrei farlo anche adesso di fronte alle telecamere, non lo faccio per rispetto nei vostri confronti. A quella signora che dice ‘lo faccia’…potrebbe essere stupita”.
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Giuseppe Brindisi: “Non dovremmo rovistare sotto la gonna di una donna”
“Ma si rende conto del livello al quale si sta abbassando?”, sottolinea Roberta Parigiani esterrefatta. “Però, generale, magari una donna come Imane Khelif potrebbe avere dei problemi e noi dovremmo rispettare una donna e non andare a rovistare sotto la gonna. O no?”, chiede Giuseppe Brindisi. “Io rispetto tutti, però a chi mi chiede che età ho rispondo ’55 anni’ e non mi sento discriminato se qualcuno mi chiede di provare qual è la mia età. Così come non mi sento discriminato se qualcuno mi chiede di provare qual è il mio sesso”, chiosa Roberto Vannacci.