Roberto Parodi, giornalista, scrittore, osservatore e dissacratore dei costumi italiani, è in vacanza a Cortina d’Ampezzo. Noto sul web come “Il Parods”, fratello di Cristina e Benedetta Parodi, il 61enne ha “denunciato” in un’intervista al “Corriere della Sera” le “preoccupanti infiltrazioni di burini” nella cosiddetta Regina delle Dolomiti, da sempre gioiello di classe ed eleganza. Classe ed eleganza che sono oggi minacciate da nuovi rituali come l’après ski “che già in sé è una ‘burinata’ perché sostanzialmente è una discoteca sulle piste alle 2 del pomeriggio”. A Cortina Roberto Parodi scia tutto il giorno. “A cena siamo sempre a casa di amici e solo dopo la mezzanotte si fa un salto al Poste o al Vip”, racconta. Poi va dritto al nocciolo della questione: “Cortina resta uno dei luoghi più eleganti e di classe dell’arco alpino ma non posso esimermi dal notare alcune tipologie piuttosto bizzarre”.
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Roberto Parodi senza peli sulla lingua su Cortina
Si parte dalle “coatte italiane: piccolotte e rotondette”. “Sono arrivate da Ladispoli su una Dacia Sandero stracarica, con due metri cubi di valigie con outfit per ogni evenienza, sono venute a Cortina per colpa dei video di TikTok e delle canzoni del Pagante – afferma – Outfit: pelliccione nero palesemente comprato su Shein, capello mesciato, due dita di trucco, labbroni appena revisionati dal chirurgo amico della cugina, unghie da tre centimetri smaltate fuxia fatte dalla cinese sotto casa, leggings aderenti neri lucidi, In testa semi colbacco di pelliccia sintetica, ma quello solo con la fascia per risparmiare, stivaletti da città con suola di cuoio scivolosissimi e camminano una attaccata all’altra tenendosi una all’altra e barcollando per non cadere e ridacchiando scompostamente”.
Ecco dove è facile incontrarle, a detta de “Il Parods”: “Le vedi allo struscio sul corso o all’una del pomeriggio in baita sulle piste a prendere il sole, dove sono arrivate con la funivia perché non sanno sciare. Obiettivo: cercare disperatamente di farsi invitare a qualche festa”.
“Le escort dell’Est Europa sembrano la figlia un po’ mign*tta di Babbo Natale”
Roberto Parodi passa ad un’altra “categoria”, ovvero le escort dell’Europa dell’Est: “Alte, fisicate, aria antipatica, carnagione cadaverica, ciglia finte talmente lunghe che servono anche da ventaglio e fanno ombra. Outfit: total white, pantaloni aderenti bianchi, maglione bianco, colbacco bianco, guantoni bianchi, moon boot pelosi bianchi, borsa Kelly o Birkin a seconda delle possibilità economiche degli accompagnatori, insomma sembrano la figlia un po’ mign*tta di Babbo Natale. Tutto il look è stato comprato nel quadrilatero della moda a Milano, con l’American Express di imprenditore bresciano con la pancetta e la Lamborghini, la cui moglie – all’oscuro di tutto – si trova a Foppolo con i bambini e le amiche del burraco.
A differenza delle coatte italiane – che sono pure simpatiche – queste pur non avendo una lira, hanno pure quell’aria altezzosa di chi ha capito quale parte del corpo valorizzare. E non è il cervello. Le riconosci perché sul tavolinetto in baita hanno i resti del tagliolino astice-tartufo-caviale e ‘pata negra’ (ricetta di Briatore) e una bottiglia di Cristal, che fai te ne privi? Mentre le sciamannate di Ladispoli hanno la coca cola e il panino con la frittata portato da casa”.
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“Un auspicio per il 2025? Che scompaiano le Birkenstock”
E gli uomini? “Una fauna di maranza e tamarri (…) Tipo quelli che arrivano dalla cintura di Milano e Brianza – sottolinea Roberto Parodi – Hanno un tavolo in baita con sei bottiglie di Belvedere alle due del pomeriggio, musica a palla, offrono a tutti magnum di Armand de Brignac (lo champagne con la bottiglia placcata oro e l’asso da picche) arrivato con i fuochi artificiali attaccati al collo della bottiglia. Tutti in maglietta nera con mega scritte Balmain e Balenciaga, occhio un po’ pallato per la ‘bamba’, braccia in alto, pagano tutto in cash (di provenienza ignota). Ovviamente nessuno sa sciare e sono arrivati in baita con un Hummer o una Mercedes Classe G metallizzata che non sanno guidare e si è impantanata in 10 cm di neve a duecento metri dalla baita. L’hanno lasciata con le luci accese e le porte aperte”.
A proposito di stile, per il 2025 Roberto Parodi auspica ironicamente “la scomparsa delle Birkenstock”. “Più seriamente: che i ragazzi possano avere la capacità di discernere ciò che gli viene propinato dai social che ormai influenzano la loro esistenza dallo studio, alla politica, ai sentimenti”, conclude.