Roberto D'Agostino cede una parte di Dagospia: il nuovo socio

Roberto D’Agostino cede una parte di Dagospia, ecco il nuovo socio

Daniela Vitello

Roberto D’Agostino cede una parte di Dagospia, ecco il nuovo socio

| 18/06/2024
Roberto D’Agostino cede una parte di Dagospia, ecco il nuovo socio

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Dagospia apre il capitale al suo vicedirettore. Roberto D’Agostino, 75 anni, fondatore e amministratore unico del celebre portale, e il figlio Rocco, 29 anni, proprietario del 100% delle quote, hanno avviato un’operazione per assegnare gratuitamente azioni al 43enne Riccardo Panzetta. Quest’ultimo lavora da oltre 13 anni nella redazione composta da sette giornalisti del noto sito di news, retroscena e rassegna stampa lanciato nel 2000. A riportare la notizia è il “Corriere della Sera”. “Riccardo Panzetta – si legge – entra con il 5%, una piccola quota ma significativa perché è l’unico socio oltre a Rocco D’Agostino”.

L’homepage di Dagospia

“A mio figlio Rocco di Dagospia non frega assolutamente nulla”

La società Dagospia è stata fondata il 19 giugno di 24 anni fa. Nel 2023 ha registrato 800 mila euro di utile su 2,2 milioni di ricavi (nel 2022 680mila su 2,6 milioni) con un patrimonio netto di 4,3 milioni e debiti irrisori. Come amministratore unico di Dagospia spa, Roberto D’Agostino percepisce un compenso annuo di circa 300 mila euro. “Ho una redazione meravigliosa, con il mio vice Riccardo Panzetta, e andranno avanti anche dopo di me – aveva preannunciato Roberto D’Agostino lo scorso novembre in un’intervista a “Italia Oggi” – Mio figlio Rocco è uno scienziato, ama quel lavoro (ingegnere alla Pirelli, ndr) e di Dagospia non gli frega assolutamente nulla. È padrone al 100%, deciderà lui il da farsi”.

Roberto D’Agostino (Foto da video)

“Dagospia è una portineria elettronica, non è niente di che”

Un anno fa, Roberto D’Agostino ha spiegato così il successo di Dagospia in un’intervista a “Gente”: “Siamo tutti orfani del portiere sotto casa che ci raccontava che quello non pagava le cambiali, quello aveva le corna, quell’altro andava con i maschietti… Io ho sempre detto che Dagospia è una portineria elettronica, non è niente di che. Il 20 per cento del traffico viene dall’estero: chiunque va fuori poi ha bisogno di avere le radici nel suo Paese e viene da noi. Qui si sente come a casa, gli raccontiamo la storiella, l’indovinello, la curiosità”.

Roberto D’Agostino e Mara Venier (Foto da video)

“Ho iniziato in banca ma dopo quasi 30 anni mi sono rotto le scatole”

“Ho iniziato in banca con 16 mensilità – ha raccontato il papà di Dagospia – poi sono passato a scrivere di musica su Lotta Continua, a fare la radio, la tv, altri giornali, da Panorama a L’Espresso. Ma dopo quasi 30 anni mi ero rotto le scatole di sentirmi dire cosa dovevo fare da gente che ne sapeva meno di me. Per un anno ho cercato un finanziatore, nessuno nell’ambiente voleva rischiare qualcosa, Paolo Mieli diceva che Internet era una moda momentanea, come il borsello. Così il mio sito me lo sono aperto da solo. Non c’era Google, non c’erano i social: giravo con dei bigliettini con su scritto il mio indirizzo Web, arrivarci era difficile”.
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Roberto D’Agostino (Foto da video)

“A me del conto corrente e delle cose materiali non mi è mai fregato niente”

Roberto D’Agostino ha speso un paio di milioni in spese legali. “Un giornalista che non ha le spalle coperte non può fare un sito così – ha sottolineato – Se hai un editore e un portafoglio dietro il discorso cambia. Ecco perché in tanti anni nessuno ha fatto Dagospia: devi saperlo fare, ma devi anche essere coperto. Io ho vissuto gli Anni 80 a Roma, andavo a due o tre cene a sera: conoscevo tutti, e sapevo gli affari di tutti. In quegli anni Roma era un salotto dopo l’altro, una festa dopo l’altra. Il concetto di ‘Cafonal’ è nato guardando la realtà. Alle feste dei socialisti seguirono quelle di Silvio Berlusconi, il perfetto burino del nord che si fa corrompere da Roma. Che anni pazzeschi”. Roberto D’Agostino ha ammesso di dover ringraziare la consorte. “Grazie al cielo non avevo problemi di affitto con mia moglie Anna che aveva casa e altre possibilità economiche. A me del conto corrente e delle cose materiali non mi è mai fregato niente”.

Pubblicato il 18/06/2024 12:19

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