11 Novembre 2024, 17:14
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Nel 2003 Roberto Da Crema, il Baffo delle televendite, fu indagato per bancarotta fraudolenta e trascorse sei notti in carcere. Insieme a lui, dietro le sbarre, finì anche suo figlio Moris. È lui stesso a ricordarlo in un’intervista al “Quotidiano Nazionale”. “Il magistrato Piero Calabrò mi disse: ‘Stai zitto e pedala, sei una brava persona, ne verrai fuori’ – racconta – Io sono stato zitto e oggi la gente mi ama più di prima. Ho sbagliato e ho pagato”. Roberto Da Crema se la cavò con una multa salatissima: “Era di 650mila euro. Sono andato da Raimondo Lagostena che aveva Odeon Tv nazionale. Gli chiesi di darmi mezz’ora a mezzanotte per un programma mio, prodotto da me. Accettò. Con la telecamera andavo nei locali più belli d’Italia, facevo le inchieste con i giovani. Vendevo la mia presenza, più la ripresa dentro il locale, a 3mila euro. Sono arrivati anche gli sponsor e in due anni sono riuscito a pagare la multa”.
A 71 anni l’ex re delle televendite è tornato in tv, a “Striscia La Notizia”. “Mi ha chiamato Antonio Ricci, un vero genio. E pensare che trent’anni fa gli avevo venduto un fornetto”, svela. Anche al banditore più famoso della tv è capitato di vendere un prodotto scadente: “Uno stendibiancheria brutto ma brutto, sembrava un polipo, aveva dieci braccia. Ci appendevi quattro mutande e crollava tutto”. Roberto Da Crema ha avuto anche delle idee geniali: “Allora era l’epoca degli Swatch, introvabili a 100mila lire, io li feci produrre con il marchio ‘Watch’. Ne vendetti 1 milione 750mila pezzi. Anche a Berlusconi, sì.”
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Il Baffo delle televendite ha avuto anche delle clienti “birichine”. “Se mi guardo allo specchio non sono Alain Delon, ma le donne erano rapite dal fascino del venditore. Magari erano chiuse in casa tutto il giorno, e apprezzavano il complimento giusto arrivato da una voce diversa. Qualcuna mi invitava a entrare, mi offriva il caffè, chiedeva ulteriori spiegazioni… A volte è finita con una simpatia approfondita”, svela. Qualche volta, si scopre, gli è capitato di essere fregato. “Ho comprato una Porsche usata – racconta Roberto Da Crema – Sono uscito dal garage, ho fatto due chilometri e, appena dopo il casello di Melegnano, sono rimasto fermo. Ho perso un sacco di soldi”.
Il re delle televendite torna indietro con la memoria al 2013, anno della sua rinascita: “L’amministratore delegato di Publitalia mi chiama e mi dice: ‘Abbiamo in magazzino pieno di roba, che ne dici di rilevarla?’ Mi sono preso la merce e di notte reclamizzavo i prodotti. C’erano anche delle camicie col collo lungo, a punta, una roba orrenda che non andava più. L’ho indossata in tv e dicevo: dove la trovate una camicia così? Le ho vendute tutte, 12mila. Sono arrivate altre aziende, ho tesserato i clienti, ho aperto cinque punti vendita in Lombardia, siamo arrivati a 450mila tesserati”.
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L’intervista si conclude con un consiglio agli spettatori-clienti: “Attenzione al diritto di recesso. La legge prevede che il diritto vada scritto sia sul pacco sia all’interno. Io avevo messo la scritta sul pacco, ma all’interno no. Allora facevo 70mila spedizioni al mese, se ne sono accorti dopo 8 mesi, il totale delle sanzioni era di mille miliardi, una cifra assurda! Infatti alla fine ho pagato 3 milioni e 500mila lire. Ma la multa di mille miliardi mi ha procurato una pubblicità fantastica!”.
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