Problemi di salute per Rita Dalla Chiesa. L’ex conduttrice di “Forum” si è beccata la polmonite. È lei stessa a raccontarlo in un lungo post pubblicato su Facebook in una notte in cui le riesce difficile prendere sonno. La deputata di Forza Italia punta il dito contro l’uso sconsiderato di aria condizionata e torna indietro con la memoria all’estate del 2013 quando fu colpita da pericardite e fu costretta a ricorrere alle cure di un ospedale palermitano.

Nel 2013 Rita Dalla Chiesa fu colpita da pericardite: “Sembrava un infarto”

“Non dormo perché la medicina che prendo, per spegnere i focolai della polmonite che mi sono beccata, mi provoca insonnia – racconta Rita Dalla Chiesa su Facebook – È da sempre che lotto contro l’aria condizionata. Chi mi conosce lo sa. In un viaggio, sulla nave Napoli/Palermo, di qualche anno fa, portai al ristorante mia figlia e mio nipote. Un gelo, dall’alto, sulle nostre magliette estive, che paralizzava anche i pensieri. Arrivati nel caldo di Palermo, la sera dopo partecipai alla cena di compleanno organizzata da mio fratello per mia cognata Emilia, la mia Emù. E lì cominciai a sentirmi malissimo. Sembrava un infarto. Una bravissima cardiologa, per fortuna ospite anche lei, mi caricò in macchina e mi portò di corsa con mia sorella all’ospedale Cervello. Quella notte mi hanno rivoltata davvero come un calzino, e due giorni dopo hanno scoperto che avevo una pericardite”.

“Da quella notte è cominciata la mia battaglia contro l’aria condizionata”

“Da quel momento, da quella notte, è cominciata la mia battaglia contro l’aria condizionata – svela la deputata azzurra – Quella forte, brutale, aggressiva, inutile, che trovi a palla sui taxi, sugli autobus, in treno (!!!!!), nei ristoranti, nelle camere d’albergo, nei centri commerciali. Negli studi televisivi. Dappertutto, ormai. Non hai scampo. E la trovi anche in Parlamento, in Aula, anche in pieno inverno, dalla mattina alla sera. Te ne accorgi dalle tracheiti, dalle mascherine, dalle tossi continue, dagli sciarponi intorno al collo e i piumini senza maniche. Certo, d’estate, quando il caldo ti annebbia la mente, la accendo anche io, leggerissima, tipo ventilazione. Finché siamo giovani non ci accorgiamo di niente. Né del freddo, né dei filtri che spesso non vengono puliti, né dell’aria in circolo malsana che respiriamo”.
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“Torniamo alla civiltà di saper accettare un po’ di caldo”

“Ma quando si diventa più’ grandi, anziani, ci si ricorda solo che stavamo molto meglio con i finestrini del treno che tiravamo giù per avere più aria, dei finestrini delle macchine aperte per sentire l’odore della campagna o del mare che si avvicinava – conclude Rita Dalla Chiesa – Tutto questo sbobbone, e mi scuso, solo per dirvi di stare attenti alla qualità delle vostre vite. È un attimo che ti ritrovi, come è successo a me, che con 39,5, ti portano in ospedale, e scappi perché ti accorgi che anche lì c’è il solito soffio gelato. Ho fatto bene a firmare per tornare a casa? Forse…. Le flebo le faccio da qui…ma, ultimissima cosa, non permettiamo agli altri di decidere loro come e quanto farci ammalare. Torniamo, invece, alla civiltà di saper accettare un po’ di caldo”.