L’ex cantante di “Amici” Riccardo Marcuzzo, in arte Riki, torna sulla scena dopo alcuni anni di assenza. Nel 2017, uscito dalla scuola di Maria De Filippi, è stato l’artista che ha venduto più dischi. Nel 2020, in concomitanza con la pandemia, si è eclissato. “C’è stato un momento di down importante, in cui ero solo”, ammette in un’intervista al “Corriere della Sera”. Oggi Riki chiama quel malessere con il suo nome: depressione. “Ho vissuto tre anni molto importanti dove però non ero padrone del mio destino – spiega Riccardo Marcuzzo – infatti tante volte sfogavo la mia solitudine e la mia rabbia, la gabbia dorata in cui mi sentivo, nel mio essere impulsivo. Così ho fatto un po’ di cavolate. Dovevo per forza seguire le logiche del mercato e a un certo punto mi sono incagliato (…) Non voglio neanche imputare la colpa alle persone che avevo intorno perché veniva tutto anche da me: era un sistema drogato e volevamo sempre di più”.
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“Non avevo il coraggio di dire ‘sono in crisi, non sto bene, mi fermo’”
Lo stesso motivo per cui, dopo “Amici” e il “Festival di Sanremo”, anche Sangiovanni, ha deciso di fermarsi. “Succede a tanti, so come ci si sente e io non l’ho mai voluto dire perché avevo paura – confessa Riki – Ero orgoglioso, molto competitivo. Non avevo il coraggio di dire ‘sono in crisi, non sto bene, mi fermo’, ma poi ti rendi conto che non puoi farcela da solo e tante persone al tuo fianco non ti supportano come potrebbero. Mi sono sentito spolpato ma lì per lì sei assuefatto. Invece bisogna avere il coraggio di fare anche scelte controcorrente. E poi è importante avere un team che creda nel progetto, come quello che ho ora”. L’ex cantante di “Amici” Riki era seguito da Francesco Facchinetti. “Ma era un team che non avevo scelto io – tiene a precisare – Dopo un talent, i primi che ti contattano e ti danno sicurezza, li prendi. Con Francesco quando le cose andavano bene era tutto meraviglioso, ma a volte sentivo di voler fare determinate cose che lui non mi passava o magari aveva semplicemente altre idee”.
Riki, l’ex cantante di “Amici”: “Sul palco non stavo bene, ero asettico”
Quando nel 2020 si classificò all’ultimo posto al “Festival di Sanremo”, Riccardo Marcuzzo era “già in crisi”. “Io non avrei voluto farlo, ma ero talmente assuefatto che dicevo sì a tutto – confessa – In quel periodo volevo proprio auto-sabotarmi, quindi non c’erano i presupposti. Sul palco non stavo bene, ero asettico, non sentivo neanche la tensione. Poi, due settimane dopo, è scoppiata la pandemia e, nel male, quello mi ha costretto a fermarmi”. “Essendo stato un percorso graduale, ti rendi conto dopo di essere caduto in depressione – aggiunge il cantante – Ora come ora potrei dire di sì perché stavo male male. Faticavo a dormire, non avevo voglia di fare niente. Ero svogliato e totalmente apatico, non mi impressionava nulla, come fossi avulso e trasparente”.
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“Ho fatto terapia per un periodo e poi mi ha aiutato avere altre passioni”
Riki spiega come ne è uscito: “Ho fatto terapia per un periodo e poi mi ha aiutato avere altre passioni. Sono laureato in design e durante la pandemia mi ha dato un appiglio. Poi ci sono le persone che ti vogliono bene davvero, e quelle rimangono. Perché tutte le altre, invece, scompaiono: chi scriveva per convenienza, non ti scrive magicamente più”. Frutto della sua rinascita è “Casabase”, il nuovo progetto che uscirà in primavere. Il suo prossimo singolo è “Carillon”. Come reagirebbe Riki se non arrivasse in vetta alle classifiche? “Ora come ora le classifiche non sono importanti, ma non nascondo che l’obiettivo è tornare a fare le cose in alto – ammette – Vorrei parlare a sempre più persone fregandomene delle logiche. Vorrei ottenere rispetto, vorrei che si potesse pensare ‘ah ok, questo non è solo il bel faccino, ha qualcosa da dire’. Il percorso è lungo, ma l’importante è andare a letto tranquillo”.